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Netflix arriva in Italia e sceglie Roma per stabilire il quartier generale

Autore: Redazione


Per i vertici della company statunitense, la Capitale è reputata la città ideale, perché “ha un’anima cinematografica”. Per il colosso dello streaming sede pronta in dodici mesi

È proprio il caso di dirlo: Cinecittà è meglio di Hollywood. Almeno per Netflix. I vertici del colosso statunitense della streaming tv ha, infatti, scelto Roma come sede ufficiale in Italia. Fino ad oggi il team italiano della media company aveva come base operativa Amsterdam. E l’operazione è giustificata dall’appeal cinematografico della Città Eterna. “Roma rappresenta la città ideale per il nostro ufficio”, hanno commentato le alte sfere di Netflix. Una scelta, dunque, piuttosto controcorrente, quella del gigante americano, soprattutto se si considera l’esodo romano di altri marchi del panorama televisivo, come ad esempio Sky La ricerca per la location, intanto, è ufficialmente iniziata e la nuova struttura logistica, che sarà pronta nel giro di dodici mesi, oltre a dover andare incontro a esigenze di rappresentanza, deve anche essere funzionale. Una scelta controcorrente. 

Nuove serie

Nel frattempo, aumena la produzione di serie Made in Italy sulla piattaforma di streaming. Dopo “Suburra” e “Baby”, tra le più amate dal pubblico tricolore, per il 2020 è in lavorazione anche la serie fantasy “Luna Nera”, con protagoniste alcune donne accusate di stregoneria nel 17esimo secolo in Italia. Ma arriveranno anche “Curon”, ambientata in Alto Adige, in provincia di Bolzano, e “Summertime”, serie romantica, tratta dal libro di Federico Moccia, “Tre metri sopra il cielo”. 

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Espansione europea

Ma quella dello sbarco a Roma non è l’unica importante decisiione presa da Netflix, perché proprio poche settimane fa, il gruppo televisivo ha aperto un nuovo ufficio a Parigi, nel cuore del IX arrondissment. Una testimonianza “nei confronti della comunità creativa francese”, hanno fatto sapere sempre dal la società americana, che “si concretizzerà con oltre venti produzioni Made in France nel 2020”. Si tratta, nel caso di quello francese, del quarto ufficio Netflix in Europa. 

I numeri

Sul fronte dei numeri, Netflix ha chiuso il quarto trimestre del 2019 con un aumento degli abbonati, che hanno superato la soglia dei 100 milioni solo negli States. Deludono parzialmente, però, le stime per i primi tre mesi dell’anno in corso: sono previsti 7 milioni di nuovi abbonati, rispetto ai 9,6 milioni dello stesso periodo del 2019. Anche perché il settore dello streaming di serie tv e film è sempre più affollato e competitivo, con l’ingresso recente nel mercato di Apple e Disney+.

Il futuro

“Vogliamo essere un porto sicuro in cui esplorare, cercare nuovi stimoli, divertirsi, rilassarsi, e non vogliamo essere coinvolti nelle polemiche riguardanti lo sfruttamento degli utenti attraverso gli annunci pubblicitari“. A dichiararlo di recente è stato Reed Hastings, co-fondatore e attuale amministratore delegato di Netflix, che ha voluto così ribadire per l’ennesima volta il suo diniego all’adozione di un nuovo modello di business basato sulla pubblicità. Negli ultimi mesi infatti si erano susseguite diverse indiscrezioni a riguardo, legate in parte alle pressioni esercitate dagli azionisti, in parte a eventuali preoccupazioni legate all’arrivo sul mercato di competitor agguerriti come Disney+ e Apple TV+. Dopo aver risposto a entrambe con i dati dell’ultimo report finanziario, che vede in crescita sia abbonati che ricavi netti, Hastings ha quindi voluto zittire ogni illazione e tranquillizzare gli utenti con una chiara presa di posizione.

Poco spazio per l’adv

Del resto il CEO di Netflix è convinto che, anche volendo, ci sia ormai poco spazio sul mercato dell’advertising online, monopolizzato da colossi come Google, Facebook e Amazon, favoriti dalla capacità di integrare “moltissimi dati dalle più svariate fonti. Vi è un costo di business per attuare ciò, anche se rende la pubblicità più efficace e mirata a target precisi”, ha infatti spiegato Hastings ai colleghi di TechCrunch. Esporsi in qualcosa che richiede ingenti investimenti e in cui si parte comunque strategicamente svantaggiati sarebbe dunque assai rischioso per Hastings. “Noi ci affidiamo a un modello di business molto più semplice, focalizzato sullo streaming e sul gradimento da parte dei clienti”, ha infatti chiosato.

Le ragioni della scelta

Ma la scelta non dipende soltanto dagli ottimi risultati finanziari, anche grazie al successo della recente serie TV The Witcher, o da considerazioni di tipo economico e di opportunità. Il CEO di Netflix infatti ci ha tenuto a ribadire che Netflix non raccoglie informazioni dagli utenti e, soprattutto non ci tiene a essere coinvolta nelle polemiche relative alla privacy degli utenti e al tracciamento delle loro attività online che, nate all’indomani dello scandalo Facebook, si sono poi man mano allargate, coinvolgendo altri colossi del settore.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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