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Justbit vince gara Acea Ato 2, chiude il 2019 a +50% e punta a confermarsi nel 2020

Autore: D Sechi

Manuel Cugliari


Tra comunicazione e marketing e la grande esperienza tecnologica, passando per information retrieval, web mining, big data e privacy, storia, attualità e obiettivi di una società raccontata da Manuel Cugliari, Head of Research and Development e Partner

E se tutto quello che ci circonda fosse il set di un film fantascientifico? Tranquilli, nessuna ipotesi complottista, solo un incipit semi ironico per descrivere un’attualità sempre più votata alla tecnologia, a una trasformazione digitale certamente suggerita dall’emergenza socio-sanitaria che sta caratterizzando questo 2020. Non deve quindi sorprendere che, all’interno di una simile istantanea, realtà operanti all’interno di segmenti votati alla tecnica e spesso poco illuminati da riflettori appaiono con sempre più frequenza nelle cronache. È il caso di Justbit, azienda sorta una decina di anni fa, con la giusta esperienza nella creazione di sistemi IT intelligenti, la quale si è aggiudicata la gara indetta da Acea Ato 2, ossia la società del Gruppo Acea che si occupa della gestione del servizio idrico a Roma e nell’area metropolitana.

I compiti

Justbit si occuperà di sviluppare un sistema di information retrieval in grado di recuperare i dati anagrafici dei clienti, grazie al machine learning e all’intelligenza artificiale. Acea Ato 2 ogni giorno, nell’ambito delle attività di relazione con i clienti, gestisce un rilevante numero di anagrafiche, con dati che necessitano di continui aggiornamenti. Per questo, l’azienda ha scelto di puntare su soluzioni di data enrichment e customer intelligence in grado di proporre algoritmi di RPA (robotic process automation) o web scraping per reperire in rete le informazioni pubbliche e i dati mancanti dei clienti. Il tutto nel pieno rispetto del GDPR e di ogni altra normativa adottato dall’Autorità Garante per la protezione dei Dati Personali. Justbit si occuperà insomma di sviluppare una soluzione personalizzata in grado di automatizzare il corretto completamento di queste informazioni, migliorando la data quality con benefici anche per i clienti. La correttezza e l’aggiornamento dei dati anagrafici, infatti, non solo è un requisito fondamentale ai fini della fatturazione elettronica, ma è anche una condizione necessaria per garantire comunicazioni tempestive ed efficaci.

Information retrieval, web mining, big data e privacy, ce n’è insomma abbastanza per chiedere lumi a uno dei protagonisti dell’avventura Justbit, Manuel Cugliari, Head of Research and Development e Partner.

Cosa significa aver vinto la gara Acea?

«Un progetto ambizioso, di difficile attuazione senza l’aiuto di soluzioni digitali avanzate. La relazione con il cliente non è più solo appannaggio del marketing, ma è sempre più legata alla qualità dei dati che l’azienda possiede, utili a migliorare i propri servizi ad ogni livello della filiera. Grazie al nostro team di data scientist e ingegneri mettiamo a disposizione competenze trasversali che permettono di arricchire e valorizzare al massimo questo patrimonio di informazioni».

La vostra natura tecnologica sta dando molti frutti in questo periodo o avete sofferto qualche difficoltà?

«Un’azienda come la nostra, di chiara estrazione digitale, dagli orientamenti molto specialistici non ha sofferto alcuna contrazione. Tutt’altro, si sono infatti creati inediti versanti di business. È chiaro che a sostenere il nostro percorso sia stata anche questa ultima accelerazione tecnologica che sta caratterizzando necessariamente l’epoca».

In che modo opera Justbit?

«Abbiamo due anime, una legata alla comunicazione e al marketing digitale, l’altra di natura tecnica, anche grazie alle citate origini professionali dei fondatori. Lavoriamo e sigliamo contratti nel campo della customer intelligence, con clienti per i quali siamo fornitori di soluzioni digitali a 360°, o con i quali portiamo avanti tecniche di marketing predittivo. Per fare alcuni esempi siamo attivi con un importante brand del tabacco, mentre per Open Fiber abbiamo sviluppato il nuovo portale, gestiamo i social network e curiamo il CRM e infine per Bosch GmbH, e più precisamente con la casa madre tedesca, abbiamo progettato un sistema di mobilità intelligente».

Qual è la vostra peculiarità, perché venite scelti?

«Perché la nostra AI è proprietaria, ossia custom, siamo noi a progettare e sviluppare gli algoritmi, il cliente non deve passare per terze parti, con tutti i risvolti positivi che possano scaturire per la GDPR. Siamo operativi anche nel campo della SEO tecnica, grazie all'integrazione di sistemi basati su deep learning e analisi del linguaggio naturale con i servizi di Google Search e Semrush, per citarne alcuni, ma le soluzioni sono comunque homemade».

Quali sono i settori in cui avete maggiori riscontri?

«La digital transformation che negli ultimi sette mesi ha avuto un’impennata incredibile. Nel periodo di maggiore chiusura, abbiamo registrato un aumento significativo di richieste in tal senso. E poi elettronica e beni di largo consumo. Aziende, brand e settori per i quali costruiamo sistemi IT chiavi in mano, applicazioni mobile e soluzioni avanzate di data visualization».

E dove invece vi piacerebbe ottenere maggiori risultati?

«Direi nel retail, nel campo della diagnostica e nel settore spaziale, in cui però qualcosa è cambiato sul fronte degli investimenti internazionali anche rispetto a dieci anni fa».

Come avete chiuso il 2019 e che obiettivi vi siete dati per la fine di quest’anno, anche in considerazione del primo semestre?

«Il 2019 è stato un anno positivo, che ha visto crescere il team e il fatturato dell'azienda rispetto all’anno precedente del 50%. L'obiettivo del 2020 è mantenere il trend di crescita attraverso il consolidamento commerciale dei clienti attuali e l'acquisizione di nuovi clienti puntando soprattutto a soluzioni digitali legate all'intelligenza artificiale».


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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