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Innovare il racconto, i contenuti, le proposte: la stagione digitale del Sole 24 Ore

Autore: D Sechi

Karen Nahum, Vicedirettore Generale Area Publishing & Digital


Il gruppo, che ha appena siglato un accordo con Audible per quel che riguarda il mercato podcast, ha avviato una strategia di allargamento del target con una serie di prodotti che esaltano l’ambito digital. Ci raccontano tutto, Karen Nahum, Vicedirettore Generale Area Publishing & Digital del Sole 24 Ore, e Roberto Bernabò, Vicedirettore del Sole 24 Ore con delega allo sviluppo digitale

Vogliamo vederci chiaro. Richiesta, dal profumo di aut-aut, risaputa nella sua classicità. Ma da qualche tempo, a bordo di una digital transformation che non conosce freni, il risveglio dei sensi si è decisamente ampliato. E così, nell’articolato pianeta dell’informazione, ha cominciato a farsi largo la necessità di sentire, di udire dalla diretta voce dei protagonisti. Ed è esploso il fenomeno dei podcast, senza tanti bagliori, in realtà, come un dato di fatto, un diritto ad allargare i propri orizzonti, la platea. Il Sole 24 Ore, che di cultura informativa ovviamente se ne intende, all’interno di un processo di arricchimento della sua offerta, ha di recente stretto una partnership con la piattaforma, che di podcast si occupa, Audible. Prende dunque il via la collaborazione tra la società Amazon leader nella produzione e distribuzione di audio entertainment di qualità (audiolibri, podcast e serie audio) e il quotidiano sinonimo di informazione economica e finanziaria, prima testata italiana per affidabilità (Reuters Institute Report 2019 e 2020). A inaugurare la partnership, due nuove serie originali, realizzate dai giornalisti del quotidiano in esclusiva per la piattaforma, ma distribuibili anche su 24+, la versione Premium del sito del Sole 24 Ore: da venerdì scorso, “Il tempo è il denaro” racconta il risparmio ai tempi del Covid e, dal prossimo mese, “Dieci - Storie di chi ce l'ha fatta” svelerà la vita e la carriera dei giovani startuppers che hanno fatto centro.

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I contenuti

In dieci puntate “Il tempo è il denaro” spiega come mettere da parte denaro in modo efficace, evitando rischi inutili, cogliendo le opportunità che magari non sospettiamo nemmeno siano alla nostra portata. L’autore del podcast, Marco Lo Conte, giornalista del Sole 24 Ore e voce di Radio 24 dalla sua fondazione, porta metaforicamente per mano l’ascoltatore a conoscere e capire quali siano i fattori da considerare per usare al meglio il proprio conto corrente, accantonare per la pensione, scegliere il mutuo più adatto alle nostre esigenze etc… In "Dieci - Storie di chi ce l'ha fatta" il giornalista del Sole 24 Ore Luca Orlando racconta le storie di giovani imprenditrici e imprenditori italiani che sono riusciti a decollare. Dal software per MotoGp e componenti per Formula 1 al fast-cooking e cibi etnici, fino alle protezioni di cybersecurity e manutenzioni 4.0 a distanza. E c'è persino chi, dopo una exit di successo, si è messo a sua volta a incubare start-up. Il podcast propone il racconto di questi ragazzi. Dopo queste prime due produzioni seguiranno altre serie di podcast che andranno ad arricchire il palinsesto editoriale nel 2021 spaziando tra i temi della moda, dello sport e della politica.

La stagione digitale

Si diceva della strategia di arricchimento di un media. Il Sole 24 Ore, con tutta la sua autorevolezza, la tradizione legata a un marchio prestigioso, ha avviato da tempo un processo di allargamento del proprio spettro narrativo, potendo contare, nel frattempo, su basi digitali ormai facenti parte del suo DNA. Traendo spunto dal nuovo traguardo legato ai podcast, abbiamo fatto un sunto dell’attuale stagione digitale dell’azienda. Le parole sono di Karen Nahum, Vicedirettore Generale Area Publishing & Digital del Sole 24 Ore, e Roberto Bernabò, Vicedirettore del Sole 24 Ore con delega allo sviluppo digitale.

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Roberto Bernabò

 

Che cosa offre al Sole l’accordo stretto con Audible?

Karen Nahum: «Un arricchimento sostanziale della nostra video e audio strategy, sia in forma free sia in quella Premium all’interno del sito. E la possibilità di allargare la nostra audience, per arrivare ma un target più giovane, e anche più femminile».

Roberto Bernabò: «Ormai il trend è acclarato da dati internazionali che raccontano di una crescita ragguardevole del segmento Audio-Podcast. Noi abbiamo lanciato in primavera Start, un format di tre notizie al giorno, distribuite ogni mattina; e i risultati non si sono fatti attendere: gli insight fotografano un target tra i 15e i 35anni, fasce di età difficilmente avvicinabili con la carta. C’è insomma la reale possibilità di conquistare un pubblico nuovo, di rinnovare l’audience. Senza contare le possibilità offerte da sponsorizzazioni e collaborazioni».

Quali sono i temi più frequentati?

«Tra i temi toccati dal nostro podcast Start, sono molti quelli rivolti ai giovani come la scuola, l’università, la formazione, il mondo del lavoro. Con i due podcast realizzati per Audible spieghiamo con taglio semplice e divulgativo i temi del risparmio da un lato e il mondo delle start up dall’altro».

Un allargamento della propria fan base come progetto già avviato da tempo dal marchio: come stanno andando le cose sui singoli social?

K.N.: «Possiamo contare su oltre 1 milione di iscritti su Facebook, 1,5 mln su Twitter, 518.000 su Instagram e oltre 800.00 su LinkedIn, dove siamo leader».

Come si muove il sistema digital del Sole e come si è comportato durante il periodo della chiusura?

K.N.: «Abbiamo un’offerta free, la cui fruizione è stata enorme durante il lockdown e che in generale si mantiene sempre positiva e stabilmente in doppia cifra. Poi abbiamo una declinazione Premium 24+, oltre a ulteriori iniziative. A settembre, abbiamo lanciato la prima newsletter a pagamento dedicata al Real Estate, si tratta solo di una prima puntata che vedrà numerose repliche incentrate su altri argomenti. Da segnalare anche Mercati+, nato come servizio personale sulle modalità di gestione dei propri investimenti e oggi arricchito da un vero progetto editoriale, con articoli e approfondimenti. L’obiettivo è innovare il racconto, i contenuti, le proposte, senza dimenticare che il nostro è stato il primo giornale digitale sul mercato italiano».

Una curiosità, che riguarda tutto il settore dell’informazione: l’utente italiano si adagia sull’offerta free o è sempre più predisposto a pagare per informarsi in chiave digitale?

R.B.: «Ci siamo resi conto di un’accresciuta necessità di verticalizzazione da parte del lettore che, anche dopo le offerte del periodo lockdown, ha proseguito sul percorso di abbonamento. Precisiamo poi che il nostro Premium è più caro rispetto alla concorrenza, quindi otteniamo una risposta di grande valore da parte dell’utenza. Abbiamo anche noi le nostre promozioni, ma mai sotto un certo livello. Citerei anche Lab24, un team che abbiamo costruito, composto da due giornalisti, due sviluppatori, due grafici visual per progetti innovativi, offerti sia in ambiente free sia in Premium+. Al suo interno abbiamo il progetto Mappa sul Covid che a oggi è la pagina più vista della storia digitale del Sole. La prossima settimana, Lab24 lancerà un’altra iniziativa dedicata alle Elezioni Americane e all’impatto che potranno avere sul fronte finanziario».

Sistema podcast e comunicazione

Le due nuove serie di podcast realizzate per Audible andranno ad affiancare i podcast riservati agli utenti abbonati a 24+, la versione Premium del Sole24Ore.com: “La smorfia”, in cui il Vicedirettore Alberto Orioli analizza le notizie di attualità ed economia attraverso i numeri, “Comma profondo” di Mauro Meazza, in cui l’autore racconta le stranezze della Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, e “Il mondo di Smilla” di Giulia Crivelli in cui si commentano le notizie più curiose della settimana. L’accordo con Audible e la partenza dei due progetti a esso legati sarà promossa con una campagna interna sui mezzi del gruppo che durerà per un mese.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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