Autore: Redazione
05/11/2020

Gazzetta del Mezzogiorno: in arrivo il bando per l’affitto della testata; intanto la concessionaria 2303 mette a segno un +5% a ottobre

I curatori fallimentari aprono la procedura d’asta cui sono interessati Tosinvest, Cisa, Ladisa, giornalisti e poligrafici. Buoni risultati per la struttura di Andrea Colaianni, che innova sulla raccolta

Gazzetta del Mezzogiorno: in arrivo il bando per l’affitto della testata; intanto la concessionaria 2303 mette a segno un +5% a ottobre

Andrea Colaianni, fondatore della concessionaria 2303

La Gazzetta del Mezzogiorno deve affrontare un nuovo passaggio della sua complicata crisi: dichiarata fallita dal Tribunale di Bari nel giugno scorso la società editrice Edisud di Mario Ciancio Sanfilippo, insieme alla società Mediterranea proprietaria del marchio e concessionaria per la locale, su richiesta della Procura di Bari per i debiti accumulati, la testata è rimasta aperta grazie alla scelta dei giudici di consentire l'esercizio provvisorio, a tutela dei lavoratori del quotidiano e della comunità e con l'auspicio che questo consentisse anche un vantaggio per i creditori. Questa fase si è interrotta con il decreto di ieri del Tribunale di Bari, Quarta Sezione Civile, che ha deciso la cessazione dell'esercizio provvisorio il 20 novembre, ed è attesa a giorni, probabilmente già oggi - a quanto apprende l'Adnkronos - la pubblicazione di una proposta di affitto della testata messa a punto dai curatori.

Le manifestazioni di interesse

La decisione di fermare l'esercizio provvisorio è stata presa sulla base della relazione presentata al Tribunale il 15 ottobre appunto dai curatori, dove questi ultimi, riassume il Tribunale, "pur evidenziando il progressivo ridimensionamento dei costi, hanno segnalato che, salvo un lieve miglioramento entro la fine di ottobre, per incassi di competenza di luglio e agosto 2020, nei prossimi mesi la situazione è destinata a peggiorare in modo considerevole". In sostanza, durante l'esercizio provvisorio nuovi debiti si sono accumulati a carico della testata. Criteri per valutare le proposte di affitto - che potrebbero giungere, fra gli altri, dalla Finanziaria Tosinvest del Gruppo Angelucci (editore di Libero, il Tempo e dei Corrieri dell'Umbria), dalla Cisa (che controlla impianti di trattamento dei rifiuti e attività turistiche e fa capo all’imprenditore Antonio Albanese, che è interessata anche a partecipare a delle cordate, probabilmente con la stessa Tosinvest)) e dalla Ladisa (controllata attraverso la Finlad dai fratelli Vito e Sebastiano Ladisa, che si occupano di ristorazione e mense), ma anche dalle due cooperative costituite dai giornalisti e dai poligrafici - sono il numero di dipendenti che l'offerente prenderebbe in carico (attualmente la testata conta su oltre 70 giornalisti) e quanto sarebbe disposto a riconoscere alla curatela. L'affitto comunque dovrebbe essere solo uno step, della durata di 12 mesi, per arrivare poi alla vendita della Gazzetta del Mezzogiorno. Se per il 20 novembre però il bando non avrà sortito un effetto positivo la testata – riporta sempre Adnkronos - chiuderà. Gli offerenti comunque avrebbero manifestato interesse all'acquisto del quotidiano, anche previo affitto del ramo di impresa.

La concessionaria

In realtà, almeno sul fronte pubblicitario, le cose non stanno andando così male, anzi – soprattutto visti i tempi -, da quando e, cioè da inizio agosto, è diventata operativa in toto (rilevando anche la parte nazionale sia cartacea che digitale di cui si occupava RCS Pubblicità) la 2303, appositamente costituita da Andrea Colaianni, (fondatore della Colaianni&Partners dopo 18 anni in Publitalia), che ha un contratto valido fino a fine gennaio, a meno che chi eventualmente affittasse il ramo d’azienda non decidesse di operare diversamente su questo fronte. La nuova concessionaria, dopo aver avviato la sua operatività appunto in agosto, è poi andata sostanzialmente in pari a settembre rispetto allo stesso mese del 2019 e dovrebbe aver chiuso ottobre al +5%, grazie anche a nuove iniziative pubblicitarie che stanno dando risultati incoraggianti anche per novembre. Proprio oggi ad esempio, il giornale diretto da Giuseppe De Tomaso esce con una special edition a foliazione aumentata di 8 pagine dedicata alle elezioni americane. Per l’occasione, viene proposta anche una fake cover di 4 pagine (di cui le ultime due di pubblicità) con la sovra-copertina disegnata e il logo della testata colorata (tipo il logo di Google)con la bandiera degli Stati Uniti, un’idea (di cui è autrice Roberta Azzollini) che verrà ripetuta poi in occasione di altri eventi, come ad esempio per la Festa dell’Unità con il tricolore. Altre innovazioni introdotte da 2303 sono una politica commerciale in logica televisiva che porta lo stesso inserzionista a pianificare sulla stessa edizione del giornale una pagina intera seguita da una mezza e da una junior (se ne sono già avvalsi ad esempio Molino Casillo e Amaro del Capo), la gestione automatizzata dei necrologi e della pubblicità sul digitale attraverso una piattaforma di programmatic.