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Facebook: con la pandemia cambiano le priorità del consumatore, che bada di più ai prezzi ed è guidato dalla necessità

Autore: S Antonini

Francesca Mambretti, Sales Manager Facebook Italia


Francesca Mambretti, Sales Manager della piattaforma in Italia, descrive lo scenario post-Covid caratterizzato da una mentalità “recessiva”, dove l’acquisto rimandato potrebbe non essere più in cima alla lista

L’impatto esercitato sul consumatore dal Covid-19 si misura anche dal profondo cambiamento delle sue priorità. Soprattutto adesso, nella fase di passaggio avviata il 4 maggio, ci scopriamo diversi nei desideri ma soprattutto nella propensione a spendere: vogliamo molto di più per un prezzo più contenuto.

A quanto pare, il consumatore del “prima” non esiste più: questo è uno dei principali trend che emergono dalle indagini condotte da Facebook sugli effetti della pandemia sul mercato dei consumi, di cui è possibile scaricare le video presentazioni al link https://www.facebook.com/business/m/IT-webinars.

«I consumatori che hanno posticipato un grande acquisto hanno cambiato i propri comportamenti e anche le loro priorità» spiega Francesca Mambretti, Sales Manager di Facebook Italia.

Nuove priorità per i consumatori

Per esempio, c’è tanta voglia di vacanza seppure dentro i confini nazionali: in Italia, il 23% delle persone che aveva messo in conto un viaggio e l’ha dovuto rimandare lo mette in cima alle proprie intenzioni di spesa (fonte: Global Web Index Covid Tracker Wave 22-27 aprile 2020).

Di questi, il 52% lo realizzerà comunque all’interno del Paese. Tra le priorità degli italiani spicca l’acquisto di prodotti assicurativi: il 73% di chi ha rimandato un investimento del genere ha intenzione di effettuarlo. Alte anche le percentuali di abbigliamento (53%), auto (43%) arredamento (42%).

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La necessità guida la scelta: crollano beni di lusso e smart device, fanalini di coda nelle priorità dei consumatori. Questa mentalità “recessiva” comporta anche una forte attenzione a certe dinamiche di consumo, come termini di pagamento flessibili o promozioni messe in campo dai brand, che condizionano l’acquisto in Italia come in altri Paesi europei quali Francia e Spagna.

La convenienza diventa centrale

Il tema del risparmio diventa centrale. Lo dimostrano le curve di Instagram relative ai post che fanno accenno al valore, da non intendere solo in termini di prezzo ma anche in termini di ripensamento dell’offerta per rendere appetibile il proprio prodotto o il brand.

Si riscontra un generalizzato attendismo soprattutto in quei settori che non occupano più il primo posto della lista, ossia lusso e tech, dove prima di acquistare si attendono offerte. Per quanto riguarda il lusso c’è una significativa tendenza anche a comprare prodotti più economici, sia da parte dello stesso brand sia di altri, mentre questo atteggiamento è meno spiccato nel caso di oggetti tecnologici.

Di sicuro, sono pochi i consumatori che compreranno allo stesso prezzo di prima. Il fattore prezzo è abbastanza determinante anche nell’area grocery e grande distribuzione, dove si riscontra uno spostamento di consumatori verso i discount, 19% in Italia, di cui il 61% dichiara di voler mantenere questo orientamento.

«Per le aziende si pone il problema di rivedere l’offerta per adeguarla a un consumo più consapevole, e di come rendere più desiderabile la propria offerta in modo da ovviare al problema del prezzo» commenta Mambretti.

La sicurezza supera il risparmio

Secondo trend chiave è la sicurezza. In Italia è una priorità, il 58% delle persone sceglie i negozi in base alla prossimità, il 39% sulla base dell’affollamento. La sicurezza conta più del risparmio. Il 33% degli italiani vogliono ridurre la presenza fisica negli store, il 29% li frequenterà di meno. «E’ un trend di cui essere consapevoli e che induce una riflessione su come aumentare l’intenzione all’acquisto».

In Irlanda Lidl ha creato un chatbot su WhatsApp che comunica ai clienti del punto vendita qual è il momento più tranquillo per andare in negozio. Altri strumenti come i collaborative ads e i bottoni add to cart sono utili ai retailer che non hanno un servizio di e-commerce che possono comunque vendere i propri prodotti in uno scenario come quello descritto. «Per quanto riguarda la comunicazione, la priorità è coprire tutto il funnel utilizzando piattaforme diverse con obiettivi diversi, in una ottica di complementarietà».

Un futuro più green

Il terzo trend del mercato post Covid-19 riguarda il tema della sostenibilità ambientale. Secondo uno studio Ipsos Mori, per il 71% degli italiani il problema del cambiamento climatico è serio quanto il Covid-19. Durante il lockdown si è sperimentato un calo dell’inquinamento, sul quale grava il sospetto che possa essere tra le cause di dell’aumento della fatalità.

Molte città europee città stanno ripensando la organizzazione degli spazi: Milano in particolare ha avviato uno dei progetti più ambiziosi di riallocazione delle strade per fare largo a piste ciclabili e pedonali. Cambiano le modalità di viaggio e l’utilizzo dei trasporti e anche se non sappiamo se tutto ciò sarà temporaneo o meno, di sicuro la riduzione dell’inquinamento è un’ottima notizia per la nostra salute e per quella del pianeta.

Contemporaneamente si afferma il ruolo del digitale anche nel rendere più efficienti i processi produttivi e lavorativi, ma anche relazionali. In molti continueranno a lavorare da casa, se possibile, così come a fare ginnastica da casa e utilizzare le piattaforme di videochiamata e videoconferenza. Secondo la venture capitalist esperta di internet Mary Meeker il vero “vincitore” del periodo pandemico è il lavoro da remoto; e il ceo di S4 Capital Martin Sorrell avrebbe già approfittato di questo trend per tagliare costi in affitti e gestione immobili per circa 40 milioni di dollari, da riconvertire in formazione.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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