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Mediaset: nel primo trimestre 2020 raccolta pubblicitaria in calo dell’11,6% rispetto al 2019, ricavi consolidati a -5%

Autore: S Antonini

Pier Silvio Berlusconi, vice presidente e amministratore delegato di Mediaset


Il gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi stima pari al 39,1% l’impatto negativo del lockdown sull’advertising; il trend ad aprile peggiore di marzo, da maggio auto e finance tornano a investire

Nel primo trimestre 2020 Mediaset ha perso l’11,6% della pubblicità rispetto ai primi tre mesi dell’anno scorso, a causa dell’impatto esercitato dal lockdown sulla raccolta che a gennaio e febbraio aveva dato segnali positivi. Nel periodo di contenimento del contagio da Covid-19 con il blocco di gran parte delle attività economiche, il Biscione stima un calo dei ricavi da advertising del 39,1%.

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Matteo Cardani, general manager marketing Publitalia

 

Lo ha spiegato Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia, ieri durante la presentazione del bilancio trimestrale 2020. Il mese di aprile, ha detto Cardani, è stato peggiore di marzo, ma già a maggio si dovrebbe registrare un miglioramento rispetto al mese precedente. La negatività caratterizzerà sia la fase 2, sia la fase 3, ma non sarà superiore a quanto visto nelle settimane di chiusura per l’emergenza.

Il gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi chiude l’esercizio intermedio con ricavi netti per 682,1 milioni di euro, in flessione del 5% rispetto ai 718,2 milioni del periodo analogo nel 2019, e un risultato netto consolidato positivo per 14,6 milioni che si confronta con i 36,7 milioni di euro del primo trimestre dell’anno scorso (-60%).

Le tendenze emerse durante il lockdown

Durante il periodo di confinamento per la crisi sanitaria è emersa la centralità dell’offerta televisiva, con una crescita complessiva degli ascolti presso il target individui del 22,2% nel prime time, del 38,5% nel daytime. Mediaset ha registrato sul target commerciale 15-64 un incremento del 36,2% in prima serata e del 39,2% nel daytime.

Il consumo quotidiano di televisione è cresciuto di 91 minuti complessivi, di cui 29 generati dalle tv di Mediaset tra programmi di intrattenimento e notizie, «confermando così il ruolo di servizio pubblico svolto anche dalle tv commerciali grazie a un’offerta totalmente gratuita» afferma Cardani.

Nel primo trimestre, in Italia, Mediaset è leader sul target commerciale 15-64 anni in tutte le principali fasce orarie con un picco del 35,8% di share in prima serata. Canale 5 è al primo posto e Italia 1 è al terzo sul target commerciale in tutte le fasce orarie. In Spagna, le reti del Gruppo mantengono il primato nelle 24 ore con il 28,1% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nel totale giornata (14,2%).

Il mercato pubblicitario

Nei primi due mesi di quest’anno, i ricavi pubblicitari di Mediaset sono cresciuti del 2% sul mezzo televisivo, del 4,8% sul digitale e del 13,9% per quanto riguarda il mezzo radiofonico. In quel periodo food, pharma, retail e tlc sono tra i settori merceologici che hanno incrementato i propri investimenti e che hanno continuato a comunicare anche durante il lockdown.

Questi settori costituiscono parte del 70% dei ricavi pubblicitari di Mediaset del primo trimestre, mentre il restante 30% include settori in forte contrazione come automotive, mobilità, horeca, abbigliamento. «Nelle prossime settimane registriamo continuità da parte di quei settori resilienti che hanno continuato a investire e vediamo il ritorno in comunicazione di auto e finanza-assicurazioni – commenta ancora Cardani -, mentre restano fermi i settori ancora sottoposti a restrizioni. La fase peggiore dovrebbe essere alle spalle ma è difficile fare previsioni anche perché siamo ancora in attesa delle nuove disposizioni del Governo».

Evoluzione per i prossimi mesi

Con l’attuale scenario ancora profondamente condizionato dalla pandemia, il Gruppo non è in grado di fare previsioni a breve e medio termine sui risultati consolidati e sulla durata degli impatti. Mediaset comunque continua a operare per garantire la sicurezza dei lavoratori e la solidità economico-finanziaria aziendale, come ha spiegato il chief financial officer Marco Giordani, attraverso le azioni di contenimento dei costi attivate sin dall’inizio del lockdown.

Contemporaneamente, prosegue il progetto di fusione transfrontaliera MFE, i cui tempi sono ancora condizionati dai procedimenti legali promossi da Vivendi. A questo proposito, Giordani ha detto: «Stiamo aspettando il Tribunale di Madrid e una volta che la Corte darà il via libera avremo 15-20 giorni per completare il merger. Una decisione doveva esserci a marzo poi per l'emergenza coronavirus i tribunali sono stati chiusi e ancora lo sono. Ma anche in Spagna la situazione sta migliorando e ci aspettiamo che il Tribunale apra presto. Non abbiamo un calendario ufficiale ma ci aspettiamo qualcosa a maggio».

Infine, l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2019 è prevista per il 26 giugno prossimo.

I risultati del trimestre

I ricavi in Italia sono stati pari a 452,4 milioni di euro rispetto ai 492,1 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna ammontano a 229,8 milioni di euro in crescita rispetto ai 226,1 milioni del 2019. In entrambi i Paesi, gli andamenti sono stati influenzati dal rallentamento del mercato pubblicitario iniziato nel mese di marzo.

Per quanto riguarda la raccolta, il trimestre si chiude a quota 427,5 milioni rispetto ai 483,6 milioni dei primi tre mesi 2019. In Spagna i ricavi pubblicitari ammontano a 202,8 milioni di euro rispetto ai 223,7 milioni dell’esercizio precedente, un calo tuttavia inferiore rispetto a quello del mercato che consente a Mediaset España un rafforzamento della leadership di raccolta nazionale.

I costi operativi complessivi consolidati ammontano a 640,6 milioni, sostanzialmente stabili rispetto ai 639,7 milioni del primo trimestre 2019. In Italia, in particolare, i costi sono diminuiti a 472,7 milioni rispetto ai 480,3 del 2019 principalmente per effetto di gestione e delle revisioni di palinsesto attivate nel corso del mese di marzo per fronteggiare gli impatti dell’emergenza Covid-19. In Spagna i costi operativi complessivi sono stati pari a 168 milioni rispetto ai 159,5 milioni del 2019.

L’ebit di Gruppo è pari a 41,6 milioni rispetto ai 78,5 milioni del primo trimestre 2019 (-47%). In Italia l’ebit è negativo per 20,4 milioni rispetto agli 11,9 milioni del pari periodo 2019. In Spagna si attesta a 61,8 milioni rispetto ai 66,6 milioni del primo trimestre dello scorso esercizio.

L’indebitamento finanziario netto al 31 marzo 2020 è pari a 1.243,8 milioni rispetto ai 1.348,3 milioni di euro di inizio periodo. Escludendo le passività rilevate a partire dal 2019 egli  esborsi per le partecipazioni in ProsiebenSat.1, l’indebitamento risulta pari a 619,1 milioni rispetto ai 768,8 milioni di euro del 31 dicembre 2019. La generazione di cassa caratteristica è aumentata a 182,2 milioni di euro rispetto ai 146,9 milioni dei primi tre mesi 2019.

 


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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