Autore: Redazione
24/03/2020

Discovery Media: nuove formati editoriali e offerte commerciali per affrontare l’emergenza Covid-19

Il General Manager Fabrizio Piscopo condivide alcune riflessioni sull’impatto della crisi: «La pubblicità è un bene avente un valore industriale e non si può prescindere da essa»

Discovery Media: nuove formati editoriali e offerte commerciali per affrontare l’emergenza Covid-19

Fabrizio Piscopo, General Manager di Discovery Media

Il mercato pubblicitario sotto stress per le restrizioni al business dovute all’emergenza coronavirus prova a rimodulare le proprie strategie alla luce della variazione dei consumi, che colpiscono diversamente i vari settori merceologici. Fabrizio Piscopo, General Manager di Discovery Media, concessionaria di Discovery Italia, spiega a DailyMedia come gli investitori stanno reagendo al “cigno nero” che ha sconvolto il Paese dal 21 febbraio 2020 in avanti. «Data la pregressa situazione cinese, il lusso aveva già iniziato a frenare bruscamente due mesi fa. Il mercato cinese accoglie circa il 30% dell’esportazione del settore anche che se, tuttavia, non è così significativo per la televisione».

Rallenta anche l’automotive, che però potrebbe riprendere a comunicare dopo la crisi: «L’auto è un bene di valore e la popolazione, spaventata, rimanda gli acquisti più importanti. Il vero peccato è che sia capitato proprio durante il processo di cambiamento da benzina e gasolio a ibrido ed elettrico. Sicuramente, passato questo periodo difficile, le auto riprenderanno la loro corsa. Anche la grande distribuzione organizzata ha rallentato un po’, soprattutto quella del Nord Italia, a causa di un eccesso di domanda. Gli alimentari tengono mentre, ovviamente, tutto il settore del turismo e dei viaggi crolla. Anche la finanza ha tirato il freno mentre assicurazioni e farmaceutico, settori tipicamente difensivi, continuano a investire».

Le iniziative di Discovery Media

Nel frattempo la concessionaria ha attivato iniziative per stimolare il dialogo con i clienti: «Abbiamo creato un video sulla nostra pagina Linkedin per condividere riflessioni e indicazioni utili ai brand e al ruolo che la comunicazione dovrebbe giocare in fasi come questa. Chiaramente abbiamo sviluppato proposte commerciali particolarmente favorevoli per chi sceglie di investire in comunicazione in queste settimane. Così come abbiamo sviluppato idee creative che consentissero anche a quelle aziende che non avessero già pronta una creatività adatta di comunicare brand, valori, di fornire spunti e essere “utili” ai propri consumatori. Ci sono poi opportunità per le aziende piccole e grandi che stanno compiendo gesti di solidarietà di raccontare le proprie storie, i propri valori, attraverso un nuovissimo formato editoriale informativo snello, estremamente entertaining, come è nelle corde di Discovery».

Le ripercussioni sulla industry della comunicazione

Nel contesto attuale, gli andamenti di mercato subiranno un forte contraccolpo: «Nel breve assisteremo a una diminuzione degli investimenti rispetto al 2019, una diminuzione che sarà a doppia cifra. Molto dipenderà dalla durata del periodo di crisi, molto dal senso di responsabilità dei cittadini e dei governi».

I brand dovranno rivedere il proprio riposizionamento, e si rafforzerà il trend già delineato prima dell’inizio della crisi: «Aziende etiche, innovative, verdi, responsabili prenderanno in mano la situazione e innescheranno un trend di lunga durata». Misurare l’impatto economico è prematuro, ma allo stato attuale alcune riflessioni sono possibili: «Difficilmente verranno raggiunti gli obiettivi fissati a inizio anno perché il danno economico in Italia sarà quantificabile in svariate decine di miliardi. Sappiamo tuttavia che la pubblicità è un bene avente un valore industriale e non si può prescindere da essa. Una stima precisa è ovviamente impossibile da dare. Si tratta di una crisi complessa che riguarda tutto il globo e tocca a 360 gradi il mondo dei consumi e della socialità».

Con il decreto Cura Italia (attualmente all’esame della commissione Bilancio in Senato, ndr), il Governo ha messo in campo 25 miliardi di euro a sostegno di cittadini e imprese italiani, per fronteggiare la crisi economica conseguente al fermo di molte attività. «Dato il sostegno alla base degli italiani è presumibile che gli effetti positivi, per i grandi gruppi, saranno indiretti. Temo però che la cifra stanziata non sia sufficiente a sostenere l’intero sistema italiano, data la portata della crisi. Ci vorrebbe un solido intervento europeo destinato a tutta l’Europa e sarebbe una buona occasione per sentirsi davvero tutti cittadini europei».