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Blogmeter cambia passo: nuova sede e nuova organizzazione

Autore: D Sechi

Angelo Palumbo


Il Direttore Generale Angelo Palumbo ci racconta la ridefinizione concettuale, operativa e logistica dell’azienda che, oggi, si articola in quattro dipartimenti, mentre intorno si avverte la ripresa, lead in arrivo e clienti che bussano alla porta

Pandemia vattene via. Non v’è dubbio che, tra le righe, le pagine chiare e le pagine scure, sia questo il pensiero dominante da sette mesi a questa parte. Nel mentre, si è fatto largo, ovviamente senza proclami, e tantomeno strepiti, l’idea che persino un’emergenza di tal fatta, con il suo carico di sciagure, abbia portato qualcosa di buono. È, probabilmente, una strategia utile per tirarsi su, per guardare con fiducia e rinnovato entusiasmo al futuro. Ma non solo. Dalle parti di Blogmeter hanno, come si suol dire, preso la palla la balzo e, durante le famigerate settimane di clausura, hanno deciso di evolversi in una nuova organizzazione. Forse era già nell’aria, forse si è palesata con più forza osservando meglio il nuovo orizzonte post-covid, ma eccoci qui: l’azienda ha cambiato sede, spostandosi in una base dai contorni più ampi e con grossa partecipazione del verde della natura e soprattutto ha rivisto la propria struttura interna. A chi potevamo chiedere spiegazioni? Solo a lui, ovviamente, al direttore generale Angelo Palumbo.

E dunque, questo famigerato smartworking pare abbia svelato inediti tesori?

«Innanzitutto, voglio mettere i puntini sulle “i”: si tratta di homeworking, un semplice lavoro da casa che ha pochi connotati di smart, almeno per come li intendiamo noi. Da marzo fino al termine di agosto, abbiamo agito anche noi dalle nostre dimore, con una discreta dose di tranquillità che ha fatto rima con operatività. E non poteva essere altrimenti: la nostra è un’azienda che era già dotata di tutti i device per lavorare da remoto e grazie alle nostre tecnologie, non abbiamo avvertito così forte lo stacco. Oggi, da inizio settembre, siamo tornati in sede, ma in maniera differente. Prima di tutto: gli uffici sono nuovi, ci siamo trasferiti in Copernico, quindi Milano Centrale. Si tratta di una mossa che pare azzeccata, un cambiamento che aveva in predicato la voglia di agevolare la logistica dei nostri dipendenti, puntando a farli tornare in sede a turno, una o max due volta alla settimana, con tutti i nostri colleghi che ruotano in maniera intelligente. Questo agevola il benessere dei lavoratori, in termini di spostamenti, risparmio e più tempo per loro stessi e le rispettive famiglie, con l’obiettivo di implementare gradualmente un reale ed efficace smartworking».

Una sede più “aperta”, o sbaglio?

«Proprio così. Una sede che ha diversi building, conta centinaia di aziende, migliaia di professionisti, molte aree comuni, zone relax ed infine siamo in mezzo al verde – che a Milano è una rarità. Anche per chi viene a trovarci, il confort è massimo».

Uno spostamento non solo logistico…

«Nuovi uffici, ma soprattutto nuova organizzazione interna. C’era bisogno di un cambio di passo, il Covid ha cambiato le regole, i manager di oggi devono avere indole proattiva ed imprenditoriale, con capacità di agire e reagire molto veloce: il mondo è cambiato in due mesi. Ma tengo a chiarire che non abbiamo bocciato nessuno, abbiamo potenziato i nostri team, circondandoci di gente che avesse voglia di provare ad affrontare queste difficoltà che paiono insormontabili. E allora, la nuova Blogmeter si articola in quattro nuovi dipartimenti: Business, Innovation, Technology, Finance. Ognuno di questi ha un suo capo ed una struttura sottostante che anche se managerializzata, a sua volta è agile ed operativa. La nuova organizzazione ci porta a comunicare diversamente e visto che la comunicazione interna si ribalta su quella esterna, abbiamo ritenuto sensato investire in una Chief People Officer con la quale abbiamo presentato un piano denso di interventi che mette i nostri ragazzi al centro. Peraltro la professionista che abbiamo scelto, entrata in organico solo pochi giorni fa, già sta portando i primi effetti positivi, percepisco il leadership team più ingaggiato e compatto».

Un cambiamento “filosofico” e organizzativo, con quali obiettivi?

«La direzione sulla quale procediamo non è solo numerica. È chiaro che dobbiamo produrre reddito, ma ci sono mille modi per arrivarci e noi preferiamo operare in un clima teso all’obiettivo ed operare in un quello che vorrei divenisse un Great Place to Work, anzi to Live».

I numeri non potranno essere quello dello scorso anno, per ovvi motivi

«Quest’anno non fa testo, sono saltati tutti gli schemi ed è una prova ardua ma la nostra azienda è ben controllata sia da un punto di vista economico che finanziario. Il nostro obiettivo è trarre il massimo da questi ultimi 4 mesi, puntare ai ricavi provenienti sia dagli ottimi lavori sulle nostre ricerche di mercato che lato tecnologico ma io sono un perfezionista che ama la marginalità più che il fatturato. Abbiamo molti progetti in cantiere e da poco è appena principiato il processo di budget 2021 che in Blogmeter è bottom-up perché nella nostra azienda si ascolta e si condivide e non si impone. Sono positivo, qualcosa sta ricominciando a muoversi, fotografiamo una discreta impennata, che si è fatta più concreta da questo mese».


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 19/04/2024


Armando Testa vince il bando biennale da 1,5 milioni per l’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica di Regione Umbria

È stato aggiudicato ad Armando Testa il bando emesso dalla Regione Umbria per l’affidamento dei servizi per la progettazione e gestione della strategia d’immagine del brand Umbria finalizzati all’implementazione del branding e delle attività di promozione turistica integrata, del valore totale, IVA esclusa, di 1.554.993.44 euro in 24 mesi (777.496,72 per i primi 12 e altrettanti per l’opzione di rinnovo per altri 12). L’agenzia guidata da  Marco Testa ha superato, nell’ordine di classifica frutto della somma tra punteggio tecnico e offerta economica: l’rti di Heads Group con Digical e Dekmatis; l’rti di Studiowiki con DS Tech; LDB; Digitalmakers; e Blossom. Esclusi dopo la valutazione tecnica: l’rti di Deva Connection con Idea Docet, Stimulo Design S1 e Artefice Group; e Pirene. Premesse Obiettivi e Finalità dell’appalto: il quadro di riferimento è costituito dal MTU, Masterplan per il Turismo Umbro, lanciato con l’intento di definire in modo del tutto innovativo una linea di sviluppo integrato dell’Umbria a partire dalla sua eccezionale opportunità rappresentata dal turismo. Il MTU non si limita al settore turistico in senso stretto e tradizionale, ma prevede una fortissima interazione tra tutti gli elementi e le competenze che contribuiscono all’attrattività turistica di un territorio, a partire dalla sua marca e fino alle varie connessioni settoriali che rendono il turismo trasversale ed insieme motore di sviluppo anche molto oltre i suoi effetti diretti. E’ stata pertanto intrapresa una strategia di medio-lungo periodo da cui discendono le tattiche opportune: un’azione integrata che arrechi vantaggi ed economie di scala e di scopo in una serie di attività che in passato hanno sofferto di scoordinamento. A tal fine è stata adottata una marca corporate unica regionale, in grado di ricavare valore per il turismo dalle varie eccellenze di sistema e che sia condivisa il più possibile da vari settori produttivi (turismo, agricoltura cultura, artigianato, trasporti, attività produttive). Nella fase attuale, pertanto, si rende necessario implementare presso il mercato interno e i mercati internazionali il nuovo logotipo unico regionale, nei termini di marca ad “ombrello” che racchiude le varie eccellenze del sistema umbro e valorizzi non soltanto il turismo regionale ma si riveli capace di configurare un’operazione strategica di sistema. Punti di forza I punti di forza distintivi della Marca Umbria che le indagini sinora condotte hanno restituito sono: una Terra dei Cammini nella natura, ricca di Borghi storici ed eventi, famosa per i prodotti enogastronomici. Meritano ulteriore valorizzazione le attività outdoor, il benessere, la lentezza, ecc. Occorre rafforzare il posizionamento sui mercati consolidati (centro Italia e centro-nord Europa in particolare), e al contempo costruire un nuovo e più attuale riposizionamento per il tempo libero, la mobilità lenta, le attività outdoor e plein air, anche mediante una consistente e sempre più incisiva diversificazione di prodotto in tal senso. ll marketing turistico deve cercare inoltre di trasformare l’attrazione naturale delle aree più vicine da escursionismo in prodotti turistici, organizzando tutte le occasioni in modo da facilitare il pernottamento. Nel medio raggio è essenziale giocare sui prodotti connotanti, e cioè quelli basati su attrattori certamente speciali. Perimetro L’agenzia prescelta dovrà pertanto: provvedere alla ideazione creativa e sviluppo per output di campagne declinate sulle stagionalità e sui singoli mezzi off line e online curando la realizzazione di materiali pubblicitari e gli adattamenti degli esecutivi; fornire servizi e produrre materiali di comunicazione finalizzati all’implementazione e alla gestione del branding: realizzazione shooting fotografico, video corporate, spot pubblicitari e video clip; provvedere alla progettazione, redazione testi e realizzazione esecutivi di materiali istituzionali promo-pubblicitari. Nel lungo raggio è necessario muoversi in una logica fortemente selettiva, sugli attrattori in grado di generare prodotti “Star” e cioè irripetibili, di rilevanza mondiale, tali da consentire di affrontare mercati anche molto lontani, eppure sensibili alla specifica rarità. Tra i target attuali sono ancora relativamente rare le offerte “a valore”, in grado di rivolgersi a target più alti della media, e forse anche più giovani, andando verso quelle generazioni che rappresentano la punta di diamante dei comportamenti ed anche dei consumi. Tra gli strumenti occorre operare alcune precise scelte di priorità, che si prestano ad una condivisione con tutti gli attori del sistema. Ad esempio, in una prospettiva “omnichannel” le attività digitali assumono una importanza preminente. Infine, le attività di promo-comunicazione, per essere efficaci, devono incorporare quote crescenti di marketing intelligence, di creatività, di innovazione, passando dai media “comprati”, a quelli “guadagnati”, a quelli “creati”. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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