Autore: Redazione
20/03/2019

WPP Italia cresce a due cifre anche nel primo trimestre 2019 dopo il +12% del 2018. Costa: «Comunicazione leva indispensabile per la crescita del Paese»

Il Country Manager per il nostro mercato della holding inglese conferma che prosegue il buon trend del Gruppo e specifica che entro febbraio 2020 sarà attivo a pieno regime il Campus sui Navigli

WPP Italia cresce a due cifre anche nel primo trimestre 2019 dopo il +12% del 2018. Costa: «Comunicazione leva indispensabile per la crescita del Paese»

Massimo Costa

Il processo di riorganizzazione e di forte ricambio ai vertici di molte delle sigle che ne fanno parte – tra l’altro con un considerevole incremento, al 40%, della rappresentanza femminile – a livello manageriale e di talenti creativi avviato dal Country Manager Massimo Costa sta dando più che positivi riscontri al business di WPP in Italia. Come ha anticipato infatti quest’ultimo ieri in occasione della presentazione della seconda release dedicata al nostro Paese della ricerca di Kantar “BrandZ TOP30 Most Valuable Italian Brand”, il fatturato 2018 del Gruppo, che era stato stimato in crescita tra il 5 e il 10% lo scorso ottobre, è risultato in aumento a consuntivo del 12% (e quindi stimabile a quota 450 milioni di euro) e prosegue nel trend di incremento a doppia cifra anche nel primo trimestre di quest’anno.

Costa ha anche aggiunto che nel 2019 potrebbe arrivare il closing di acquisition di due web agency focalizzate sull’ecommerce, e che, da ottobre inizierà la “migrazione” di tutte le sigle del Gruppo verso il nuovo Campus sui Navigli negli spazi ex Richard Ginori in fase di ristrutturazione. Ogilvy e un’altra sigla saranno le prime a insediarsi ed entro Natale si sarà completato il trasferimento di 5-600 talenti dei totali 2.300 che saranno ospitati nel Village; a seguire, arriveranno gli altri e, alla fine, a febbraio, gli 800 di GroupM da Assago.

Potrebbero viceversa non far più parte del Gruppo i ricercatori proprio di Kantar, per la quale, come noto, WPP sta valutandone a livello centrale la cessione della maggioranza, mantenendo comunque una quota minoritaria qualificata fino al 40%. Il partner potrebbe essere tecnico, quindi qualche gigante della ricerca come Nielsen (magari interessata a una sola porzione), ma proprio ieri, ai nomi già citati dei possibili interessati a un business che vale circa 4 miliardi di euro, si sono aggiunti quelli dei Fondi Advent e Blackstone, così come risulta a Reuters.

Puntare sulle eccellenze

Tornando al nostro mercato, Costa ha ribadito che se anche WPP Italia, come è ovvio, sta attendendo gli esiti delle elezioni europee per verificare una ripresa del mercato che attualmente non c’è, il Gruppo da lui guidato sta beneficiando del trend positivo che le aziende stanno consolidando a Milano e nel Nord in genere grazie all’export, cercando di sostenerle nelle loro strategie di sviluppo appunto anche a livello globale: anche se questo sta accentuando ulteriormente il gap con l’andamento dell’economia e della società al Centro-Sud. La stessa Roma, ha detto, che valeva il 15% del giro d’affari di WPP, oggi pesa solo l’1%. Commentando infine le principali evidenze della citata ricerca di Kantar,  sempre Costa ha sottolineato come la possibilità che la situazione si smuova, a livello economico e anche di investimenti in comunicazione, sia legata all’acquisizione di una maggior cultura del marketing da parte delle imprese, anche le PMI, con l’apertura anche da parte di chi opera in segmenti diversi dal luxury, come lo stesso fast moving consumer goods, a logiche premium di qualità, innovazione e contaminazione tra prodotti, con un’attenzione alla CSR, la sostenibilità, la diversity e l’inclusivity.