Autore: Redazione
04/03/2019

Twitter punta a costruire un'offerta pubblicitaria trasparente. Focus sul direct-response

Lo ha detto il CFO Ned Segal intervenendo alla Morgan Stanley Technology Conference. Secondo il manager la sua azienda ha fatto molti progressi, ma si può fare di più abbracciando la tecnologia

Twitter punta a costruire un'offerta pubblicitaria trasparente. Focus sul direct-response

Ned Segal, Chief Financial Officer di Twitter, è intervenuto alla Morgan Stanley Technology Conference affermando che l'azienda sta lavorando per costruire un rapporto di fiducia con le aziende ed è impegnata a dettagliare il perché esse dovrebbero utilizzare i servizi pubblicitari offerti.

In questo contesto la società dell'uccellino ha fatto dei passi in avanti notevoli, ma rimane ancora qualche progresso da compiere, specialmente nel segmento della direct-response su mobile. Secondo Negal, Twitter è diventata più trasparente con gli inserzionisti, in particolare sulle modalità con cui gli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma possono essere utilizzati al meglio. E questo ha portato benefici rilevanti.

Quando 'sei coerente e chiaro', in grado di dimostrare il ritorno sull'investimento agli inserzionisti e di erogare annunci più pertinenti che la gente vede veramente, allora le aziende cominciano ad abbracciare la tecnologia, ha detto Segal. Il manager ha citato come esempio quello di 30 aziende sponsor del Super Bowl, che hanno deciso di amplificare la propria campagna su Twitter, ottenendo risultati positivi abilitati grazie a un sapiente utilizzo della tecnologia.

A livello d’infrastruttura Twitter ha investito per poter monitorare più annunci prima della loro veicolazione, riuscendo così a ottimizzare la distribuzione dell’ads più adatto al profilo del consumatore coinvolto. Ciò ha comportato un perfezionamento di diverse attività, tra cui quelle relative alla latenza del messaggio, potendo incrementare il costo dell’annuncio e la marginalità. Segal ha riconosciuto che c'è ancora del lavoro da fare intorno ai formati pubblicitari digitali. "Oggi abbiamo un po' di pubblicità direct-response su Twitter, ma non quanto dovremmo", ha detto. E il discorso è ancor più vero su mobile.