Sam Field, Head Of Creative Tech EMEA, Ryot Studio Verizon Media, racconta gli sviluppi presenti e futuri della tecnologia 5G e delle nuove esperienze immersive, interattive, in real time che ci attendono
Sembra che la creatività sia tornata di moda, magari le idee non sono tutte buonissime, ma conta quello che si respira in un’aria che si è fatta più frizzante. Sarà per via della luna, per i soliti corsi e ricorsi storici, o magari sarà anche merito degli incredibili e costanti progressi di carattere tecnologico. Al punto che vien da chiedersi: dopo aver creato contenuti a tutto tondo, persino innovativi, siamo capaci di diffonderli in modo appropriato? Allo IAB Forum ci siamo imbattuti in chi professa ottimismo e ne ha ben donde, anche se giustamente chiede tempo, perché a tutti piacerebbe volare, ma non è sempre e subito possibile. Sam Field, Head Of Creative Tech EMEA, Ryot Studio Verizon Media, ha preso la parola in plenaria e ha disquisito con entusiasmo del futuro, che sarebbe un po’ anche il presente, comunque qualcosa che si trova lì, dietro il classico angolo: il 5G.
Qual è la sfida odierna?
«Una delle sfide oggi come oggi è collegare la tecnologia allo storytelling. E non si tratta solo di creare contenuti in modo inedito, sebbene sia una parte importante del lavoro, ma anche di capire come diffonderli in modo completamente nuovo. E la diffusione del 5G sarà a breve una delle risposte. In America si tratta già ora di una realtà in grande espansione».
Il 5G come nuova frontiera…
«Occorre tener conto non solo della diffusione del 5G, o dell’avvento delle nuove tecnologie, ma della specificità di ogni singolo mezzo sia in relazione al suo potenziale, sia per quanto riguarda modalità e potenzialità di utilizzo da parte dell’utenza. La tecnologia, mai come oggi, ha raggiunto una dimensione “umana”, ha il potere di ampliare e modulare le nostre possibilità, fisiche e non».
Quindi la tecnologia è fondamentale, ma tocca a noi
«La domanda da porsi davvero non è quale sarà la prossima tecnologia, ma che cosa l’uomo potrà fare grazie a essa, che si tratti di realtà aumentata, virtuale o altro, assisteremo a un'esplosione di esperienze nuove o ad un’evoluzione di quelle già esistenti: Realtime, Immersive, Interactive, Cloud, Iot, con enorme beneficio di molti settori, dall’entertainment al gaming, dalla chirurgia alla mobilità».
Ma se in America le cose funzionano in un certo modo, da altre parti ci potrebbero essere dei ritardi non da poco. Qui in Italia le infrastrutture non aiutano un certo tipo di progresso
«Ne sono consapevole. In USA, come detto, il processo è ben avviato e i casi sono già davanti agli occhi, in UK l’influenza del 5G comincia a farsi sentire, da altre parti ci vorrà più tempo. Diciamo che nei Paesi dove la cosa sta prendendo piede, intorno al 2022 si potrà avere lo start vero, mentre nel 2025 potremmo già essere nella fase mainstream».