Secondo una ricerca di Xaxis e IAB Europe, Il 65% dei player sta infatti investendo sul segmento per i benefici relativi al targeting e alla possibilità di raggiungere audience specifiche mentre il 71% afferma che l’investimento in audio advertising completi il media mix. In Europa, il 66% aumenterà gli investimenti nei prossimi 2 anni
L’audio si sta imponendo sul mercato dei media, e questo è ormai un fatto. Il 74% dei rispondenti della ricerca “Audio Stream to Revenue Stream” condotta da Xaxis e IAB Europe ha dichiarato di stare già investendo sull’audio advertising, e il 59% di questi usa già il programmatic audio. L’obiettivo principale per i buyer è aggiungere un canale al media mix (63%), ma a stretto giro ci sono anche il contatto con audience specifiche (59%) e aumentare la brand awareness (58%). Chi vende, invece, vuole potenziare l’offerta pubblicitaria (66%) e aumentare le entrate dall’adv (64%). Per quanto riguarda le metriche, il riferimento è la parte alta del funnel, con il 66% dei buyer a fare leva sulla brand awareness, il 54% che calcola il listen through rate, e il 50% che misura l’advertising recall. Le barriere all’adozione più grandi per accedere al mercato sono il livello di comprensione sull’impatto sulle revenue (per il 49% dei buyer e il 33% dei seller), la disponibilità tecnologica (44% e 45%), e la misurazione delle campagne (36% e il 26%). Ma in un futuro compreso tra 18 e 24 mesi il 66% di entrambi i lati del settore pubblicitario hanno espresso la volontà di aumentare i budget o iniziare ad investire in programmatic audio.
Lente sull’Italia
Stando alle intenzioni della maggior parte dei rispondenti lato agenzie e inserzionisti (68%), gli investimenti nel Programmatic Audio sono destinati a crescere nei prossimi 18 mesi. Secondo lo studio, in Italia il potenziale del settore audio però non è sfruttato a pieno. Infatti, sebbene il 54% dei rispondenti utilizzi le capacità del Programmatic Audio, la spesa è estremamente limitata: nel 91% dei casi, si tratta infatti di un investimento che non supera il 10% del budget pubblicitario totale. Con grande sorpresa, solo una piccola parte (13%) della componente di operatori lato buy afferma di conoscere bene il Programmatic Audio, contro un buon 37% di operatori lato sell che invece dichiara di avere una buona conoscenza del mezzo. Sebbene si prevedano futuri investimenti nel Programmatic Audio, emerge dunque un evidente bisogno di formazione in merito.
Nonostante dall’analisi emerga che i marketer in Italia hanno un approccio conservatore al media e all’allocazione di budget audio rilevanti, il mercato ne percepisce le opportunità. Il 65% sta infatti investendo in Programmatic Audio per i benefici relativi al targeting e alla possibilità di raggiungere audience specifiche mentre il 71% afferma che l’investimento in audio advertising completi il media mix. Tuttavia, l’incremento degli investimenti nel mezzo audio è ostacolato da barriere, ovvero dalla comprensione dell’impatto del Programmatic Audio sull’investimento totale in termini di ROI (44%) e dalla collaborazione con publishers, agenzie o advertiser (41%). “Il Programmatic Audio è il futuro - ha affermato Erik Rosa, Managing Director di Xaxis Italia - . Nonostante la limitata conoscenza del Programmatic Audio ne condizioni l’allocazione del budget pubblicitario, si è d’accordo sul fatto che possiamo favorire la spesa nei prossimi 18 mesi incrementandone la familiarità”.