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Ogury: è tempo di cambiare il modo di fare adv. La pubblicità invasiva disturba il 90% degli utenti

Autore:

Francesca Lerario


Lo studio “The Reality Report” indica una pessima percezione delle inserzioni, nonostante la personalizzazione dovuta ai dati. Le cattive sensazioni ledono sia ai brand che agli editori, e la soluzione secondo la MD Francesca Lerario, risiede nel restituire agli user la possibilità di scegliere, in modo consapevole, se cedere le proprie informazioni personali

L’entusiasmo con cui il mondo digital ha incensato la personalizzazione sul mobile degli annunci è stato forse eccessivo. I dati di Ogury, riassunti nella ricerca “The Reality Report”, indicano infatti che circa il 90% degli utenti percepiscono le ads come comunicazioni fastidiose, e, tra questi, solo il 15% gli assegna un’utilità. Troppo spesso gli utenti, e le loro scelte, sono stati messi in secondo piano rispetto alle informazioni che emettono, specialmente dai colossi tecnologici, finito in diverse occasioni sotto accusa per aver gestito in maniera impropria i dati degli utenti e per averli utilizzati senza l’esplicito consenso. Una colpa condivisa con alcuni editori, che ha portato ad un risultato chiaro: il 54% degli utenti ritiene che annunci non pertinenti e inopportuni nuocciono anche alle app o ai siti web che veicolano tali comunicazioni. Gli user preferiscono invece – per l’82% diviso equamente tra le due voci – ricevere messaggi di marketing via email o mobile ads.

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La scelta nelle mani degli utenti

Francesca Lerario, Managing Director di Ogury Italia, spiega che, se per gli utenti i contenuti risultano invadenti, la percezione non cambierà a prescindere dalla loro pertinenza. «La nostra idea è che bisogna fare un passo indietro rispetto ai dati. C’è sempre stata, tra gli utenti, la convinzione errata che internet fosse gratis, ma la moneta di scambio esisteva ed erano appunto i dati. Brand ed editori devono favorire a chi naviga sui loro siti la possibilità di scegliere, in modo consapevole, se cedere o no i propri dati in modo anonimo per ricevere contenuti personalizzati, di non cederli e quindi esporsi a pubblicità più generica, oppure di corrispondere un prezzo equo in cambio di un’esperienza che non richieda la condivisione dei dati né l’adv», spiega a DailyNet. In questa direzione è stato sviluppato Fair Choice, uno strumento in fase di beta testing che verrà integrato nel consent manager della company. «Gli utenti potranno scegliere se pagare una fee decisa dall’editore, scambiare i propri dati con advertising profilato oppure se non consegnarli e accettare qualunque tipo di messaggio», aggiunge. «L’adv porta ricavi nel breve periodo ma, se fatto nel modo sbagliato, abbassa il percepito del brand e dell’editore».

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Consapevolezza uguale efficacia

Ignorare le volontà dei consumatori per poi provare a convincerli ad acquistare un prodotto è una strategia che potrebbe non pagare. Anzi, considerare le loro preferenze aiuta ad aumentare l’efficacia del messaggio pubblicitario. «Abbiamo notato che tra i miliardi di persone nel mondo a cui abbiamo proposto la condivisione dei dati, i consensi globali sono stati oltre 400 milioni, mentre quelli italiani attorno ai 12 milioni. Un rimbalzo del 45%, che può sembrare alto, ma se le condizioni da accettare vengono spiegate in modo chiaro, chi vi aderisce è consapevole di ciò a cui va incontro. E le performance delle campagne si adeguano di conseguenza. Abbiamo infatti registrato metriche legate al click molto alte, così come alti sono stati i KPI post click», spiega Lerario. «La fiducia degli utenti è fondamentale, e per mantenerla è necessario fare un passo indietro rispetto a questa raccolta del dato selvaggia», continua.

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Ogury, un punto sulla società

La company, spiega Francesca Lerario, sta seguendo una roadmap a 5 anni, supportata da oltre 100 ingegneri, «che nei nostri progetti raddoppieranno». Dallo scorso settembre sono state aperte le sedi di Germania, Olanda, Messico e Colombia, e a queste si aggiungeranno nuovi uffici in APAC. «L’Italia è uno dei mercati di punta per Ogury, manteniamo la nostra posizione nonostante una fase di incertezza politica ed economica e questo ci fa molto piacere. Nel 2019 cresciamo del 25%, e stiamo introducendo nuove risorse tra cui nuovi sales e un insight director, che si introduce nelle ricerche che facciamo per media e brand oltre ai verticali sviluppati per industry specifiche. Queste attività sono molto apprezzate dai brand, e ci stanno portando a collaborare con i centri media anche su questo fronte. Da poco, poi, è entrata a far parte del nostro team Giulia Perfetti, che si occupa del marketing nell’area Southern Europe, ovvero su Italia e Spagna. Stiamo cercando infine nuove fonti di dati, puntando a stringere accordi di partnership con le aziende che raccolgono tanti dati ma non sono nelle condizioni di sfruttarli a pieno», conclude Lerario.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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