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Mobile Payment: a sorpresa Italia al top in Europa per Mastercard

Autore: Redazione


Lo studio, condotto dall’azienda in collaborazione con Gfk Eurisko, descrive le racconta le abitudini del Connected Consumer italiano

Le tecnologie innovative sono diventate un elemento chiave della vita quotidiana degli italiani, cambiando il loro modo di vivere, in linea con i principali paesi occidentali ed europei. Questo lo si denota soprattutto se abitudini e scelte dei nostri connazionali vengono messe a confronto con l’andamento generale europeo. La ricerca Connected Consumer di Mastercard, condotta da GFK Eurisko, evidenzia l’approccio dei consumatori italiani e continentali sui pagamenti digitali e, più in generale, verso le tecnologie e l’innovazione nella vita di tutti i giorni.
Acquisti via smartphone: Italia maglia rosa
Gli italiani si dimostrano tra i più propensi ad usare lo smartphone per i propri acquisti: quasi la metà (47%) preferisce lo smartphone come strumento per i propri acquisti quotidiani superando le media dei cittadini europei (il cui dato si ferma al 33%). Analizzando le modalità di utilizzo dei device, il 38% degli italiani - 33% degli europei - lo usa per acquistare beni di consumo, tra cui biglietti e servizi, vivendo la propria quotidianità in modo sempre più smart. Inoltre, quasi la metà degli italiani (47%) ritiene i pagamenti via mobile siano la soluzione più semplice, con una media europea del 31%. Ben più della metà (53%) la ritiene la soluzione più veloce (vs. 35% per l’Europa) e la sfrutta anche per ottimizzare le proprie spese, cercando la migliore offerta (51% dato italiano e 39% dato europeo).
Impatto sulla quotidianità
Saranno proprio i pagamenti via mobile ad avere, nei prossimi anni, il maggiore impatto sulla nostra quotidianità. Lo studio evidenzia come il 60% degli italiani li consideri come la soluzione che impatterà in modo significativo la loro esperienza ecommerce, seguiti da tecnologie per la smart home (41%) e i wearable device (30%). Il dato italiano è pressoché allineato con quello europeo sull’uso dello smartphone per effettuare transazioni bancarie, pagamenti di bollette, trasferimenti di denaro: a livello continentale si arriva al 29%, a livello nazionale al 28%. Infine, il 14% (dato Italia) sceglie di finalizzare un pagamento nel negozio fisico via mobile (11% Europa).
Il consumatore connesso italiano
“I dati che emergono dalla nostra ricerca ci offrono una fotografia chiara del consumatore connesso italiano nel 2018: propenso alle innovazioni e soddisfatto delle nuove user experience per quotidianità e tempo libero - afferma Michele Centemero, Country Manager Mastercard Italia -. I dati della ricerca Connected Consumer che presentiamo confermano un trend molto positivo, testimonianza di come lo sviluppo di soluzioni innovative sia ben accettate nel nostro Paese, perché rendono più smart la vita dei consumatori, non solo nei pagamenti ma anche nel modo di usufruire dei trasporti e dei servizi, nelle aree metropolitane”.
Fiducia nella tecnologia
Le tecnologie innovative messe a disposizione dei consumatori italiani sono ben recepite ed apprezzate, e il trend mostra dei dati più che positivi e in costante crescita. Il 34% degli italiani intervistati ritiene infatti che l’innovazione sia utile per cercare soluzioni adatte alle esigenze del quotidiano (dato simile a quello dei cittadini europei, che si attesta al 32%). Secondo quanto emerge dall’indagine, l’innovazione è sinonimo di semplificazione per il 31% sia degli italiani che degli europei e di velocizzazione (27% per i nostri connazionali vs 34% dei continentali). Molti consumatori ritengono che la tecnologia possa essere d’aiuto anche per migliorare il proprio benessere fisico e non solo (secondo il 29% degli europei e il 24% degli intervistati italiani), poiché l’utilizzo di prodotti tecnologici ha sicuramente portato importanti benefici sul nostro tempo (per il 53% dei nostri connazionali infatti contribuisce a non sprecarne, dato che si attesta al 51% per gli europei) e sul nostro livello di stress, che diminuisce grazie al loro utilizzo (45% Italia vs. 40% EU).
Necessità di semplificazione
La ricerca di sussidi e aiuti che semplifichino le azioni del quotidiano sono sempre più apprezzate, lo affermano circa 7 italiani su 10 (70% vs 67% europei). E questa necessità di semplificazione si associa al desiderio di avere più tempo a disposizione per sé stessi che soldi (45% vs 43%), soldi che investirebbero volentieri nell’acquisto di prodotti che rendano meno complicata la vita (lo afferma il 56% degli italiani e il 57% dei continentali).
I trend: Italia vs. Europa
  • Secondo la ricerca il 53% degli intervistati in Italia e il 42% in Europa ha utilizzato il proprio device mobile per cercare informazioni su eventi sportivi, concerti e cinema, dati che salgono vertiginosamente su entrambi gli scenari per quanto riguarda l’utilizzo di mappe (tre quarti dei nostri connazionali e il 59% dei continentali).
  • Siamo sempre connessi, è un dato di fatto. E anche la ricerca segnala il trend dell’always on come dominante, in Italia (il 60% afferma che è importante essere sempre online e “rintracciabili”) e in Europa (50%).
Italia a confronto col mondo
La ricerca Connected Consumer mette infinite a confronto i dati italiani con un media dei principali mercati globali (Brasile, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud). Se si prende in considerazione quello che accade anche fuori dai confini europei, è più che evidente che l’impatto della tecnologia sulle nostre vite è sempre più influente e “fondamentale”. I pagamenti via mobile, secondo il 60% degli italiani e il 55% degli intervistati a livello mondiale, avranno un determinante impatto sul nostro futuro. Succederà anche con la tecnologia che rende più smart le nostre abitazioni (41% Italia vs 50% global), con i wearable devices (30% Italia vs 35% mondo), con la stampa 3D (che per noi italiani ha una minore influenza rispetto al dato global, 30% vs 41%) e con la guida autonoma (dato nazionale al 28% e mondiale al 33%).
Focus: Roma e Milano
Addentrandosi nel dato relativo alla sola Italia, secondo lo studio Mastercard, si nota come le due principali metropoli, Milano e Roma, stiano convergendo rispetto ai trend tecnologici. I milanesi sono i consumatori più tecnologici d’Italia e i più connessi, leggermente sopra i romani: il 26% di loro ha dichiarato che le nuove tecnologie sono indispensabili nella quotidianità, contro il 20% dei romani. Le due città sono molto simili su tanti topic riguardanti l’approccio alle nuove tecnologie: il 74% dei meneghini utilizza lo smartphone per cercare informazioni, contro il 72% dei cittadini romani (contro una media nazionale del 61%); a Milano il 31% ha effettuato pagamenti contactless (10% via smartphone), i capitolini li superano di misura (32% - 11% via mobile), dati di gran lunga superiori alla media nazionale del 20% (di cui il 6% con smartphone). “Milano e Roma si stanno rivelando all’avanguardia negli ultimi anni, a dimostrazione del fatto che l’accoglienza delle innovazioni tecnologiche da parte dei nostri concittadini è sempre più forte, nell’ottica di una semplificazione del quotidiano che ormai è sotto gli occhi e alla portata di tutti”, conclude Centemero.
I principali trend Milano vs Roma
  • Le priorità di utilizzo dello smartphone variano tra le due città: se a Milano è il device più utilizzato per scattare foto e girare video (75%), a Roma il 76% lo sceglie per comunicare con gli amici. Le differenze si notano anche su altre attività: a Milano la comunicazione con gli amici si attesta sul 70%, seguito poi dal visualizzare e-mail (60%) e pagine social (56%), utilizzare le mappe (56%), accedere a servizi bancari (30%) e leggere le notizie (30%). A Roma, invece, lo smartphone si usa principalmente per consultare i social network (67%), inviare e leggere la propria posta elettronica (62%), immortalare un’immagine (60%), consultare le mappe (44%), home banking (32%) e leggere news online (24%).
  • È evidente che l’uso di supporti tecnologici porti dei benefici nella quotidianità: il 61% dei romani afferma che è disposto a pagare di più prodotti che rendono la vita più semplice, dato leggermente superiore a quello milanese (59%), contro una media italiana del 53%. Questo nonostante alcuni affermino di riscontrare ancora qualche difficoltà nell’utilizzo delle nuove tecnologie (24% milanesi vs 20% romani).
  • Milanesi e romani scelgono sempre più di frequente di utilizzare le piattaforme online anche per i propri acquisti, con percentuali di gran lunga superiori alla media nazionale. Comprano principalmente i biglietti del treno o dell’aereo (25% Milano vs 19% Roma vs 13% Italia), vacanze (17% per Milano contro il 12% di Roma e una media nazionale del 11%) o di prenotare un albergo (15% per i milanesi vs il 13% dei capitolini e il 9% dell’Italia).

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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