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IGPDecaux lancia la campagna “Segnali d’Italia Milano”, lieve crescita del giro d'affari nel 2019

Autore: V Parazzoli

Fabrizio du Chène de Vère, amministratore delegato di IGPDecaux


Partner dell'iniziativa sono Corriere della Sera, Edison e Viacom; bene i formati full wrap e station domination, nel 2020 arriva il programmatic

Dare risalto alle persone, ai mestieri, ai luoghi che meritano di essere conosciuti, valorizzati e presi ad esempio, a quelle storie che hanno fatto del bene comune il loro impegno quotidiano. Questo l’obiettivo di “Segnali d’Italia Milano”, la campagna ideata e promossa da IGPDecaux e firmata per la creatività da Cookies & Partners che arriva ora nel capoluogo lombardo, dopo il successo dell’edizione 2018 che ha visto come protagoniste Parma e Napoli.

Realizzata dalla società di cui è amministratore delegato Fabrizio du Chène de Vère in media partnership con Corriere della Sera, in main partnership con Edison e Viacom International Media Networks Italia con il suo brand MTV, e in collaborazione con Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Sodalitas, “Segnali d’Italia Milano” sarà presente sui circuiti Out of Home di IGPDecaux in tutta la città dal 20 dicembre fino ai primi giorni di febbraio 2020.

Un bando per il terzo settore

La campagna, che è stata presentata ieri, “racconta” con undici storie individuate da IGPDecaux, Corriere Milano e Buone Notizie - l’impresa del bene l’impegno della città e dei suoi cittadini nel contribuire a migliorare la vita sociale e culturale della metropoli. Storie esemplificative di realtà spesso poco conosciute, di persone, artigiani, associazioni e imprese che sono riuscite a creare qualcosa di nuovo e socialmente utile, puntando sulla creatività e sul recupero di spazi inutilizzati, valorizzando il patrimonio esistente, dando così vita a un circolo virtuoso di nuovo sviluppo, occupazione e interazione.

Per tutta la durata della campagna le pagine di Buone Notizie e Corriere Milano daranno spazio, di settimana in settimana, a ciascuna delle storie raccontate. Ma “Segnali d’Italia Milano”, come ci ha spiegato il project manager Claudio Bertona, quest’anno si arricchisce di un ulteriore elemento: il progetto sarà anche il mezzo per invitare il mondo del terzo settore milanese - associazioni non profit, imprese sociali e comitati cittadini - a presentare progetti di interesse collettivo e partecipare al bando “Segnali d’Italia Chiama Milano”: una giuria selezionerà i due progetti più meritevoli, assegnando a ciascuno un premio in denaro, da utilizzare per l’implementazione dell’attività o per la sua comunicazione. Inoltre, l’iniziativa sarà supportata da un’attività social e web incentrata sull’hashtag #segnaliditalia declinata sui canali IGPDecaux . 

Valorizzare lo spazio urbano

“La nostra radicata presenza nelle città e di conseguenza la profonda conoscenza delle stesse ci hanno portato a credere che l’Italia sia ricca di peculiarità ed eccellenze locali da scoprire e valorizzare e di cui essere orgogliosi. Per questo abbiamo promosso la campagna “Segnali d’Italia” - afferma Fabrizio du Chène de Vère -. Crediamo che l’out of home sia il mezzo più efficace per valorizzare lo spazio urbano come luogo di comunicazione, in grado di parlare alla gente proprio perché presente tra la gente, accompagnandola ogni giorno nei suoi spostamenti cittadini. Proprio per questo abbiamo scelto di proporre il progetto qui a Milano per invitare il mondo del terzo settore milanese a dare voce al proprio impegno”.  

Risultati e novità

L’incontro ha fornito l’occasione per fare il punto sull’andamento di IGPDecaux con il suo direttore commerciale e marketing Giovanni Uboldi. Innanzitutto, è emerso che l’anno chiuderà con un giro di affari in leggera crescita rispetto al 2018, quando fu di 133 milioni di euro, anche se il risultato si sta delineando come frutto della media tra i primi 7 mesi più brillanti e quelli per arrivare fino a ora che stanno risentendo del rallentamento del mercato. Poiché l’OOH è in fase di contrazione, questo comporta una crescita della quota sul mezzo da parte di IGPDecaux.

Nel dettaglio, i formati che performano meglio sono quelli che producono engagement, più spettacolari e impattanti, come il full wrap, ovvero il rivestimento integrale di tram e bus, e le station domination in metropolitana, che segnano un +20%, seguiti dagli impianti digitali (che comunque hanno scontato la chiusura per tre mesi di Linate). Soffrono invece i formati più piccoli e quelli tradizionali, oltre alla Metro di Roma per i ben noti problemi tecnici che ha avuto. Buone performance anche per la divisione Creative & Liveche registra crescita del +25%, anche grazie, da ultimo, a progetti come l'allestimento dell'albero di Natale in piazza Duomo a Milano con Esselunga e di quello sviluppato per il secondo anno in Piazza Venezia a Roma con Netflix

Sempre a Milano c’è anche l’illuminazione di corso Venezia a tema “Sicilia” per Dolce&Gabbana. Per quanto riguarda il 2020, Uboldi ricorda che l’anno di IGPDecaux si aprirà con il rinnovo integrale degli impianti digitali della Metropolitana di Milano e con l’ingresso nel segmento della vendita in programmatic della sua inventory. Al rilancio del trasporto urbano, che garantisce alte reach e frequenze di esposizione al target, sarà dedicata anche la campagna “Il tuo hashtag, il tuo bus”, ideata internamente. Verranno rafforzate infine anche le offerte integrate che offrono ai passanti un'interazione e una experience che inizia sul territorio per concludersi online, grazie alle push notification geotargettizzate e il QR Code.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 17/04/2024


VEKA Italia affida il rebranding a Gruppo Icat: dalla strategia alle declinazioni above e below the line

Semplicità e memorabilità: queste le due parole chiave attorno alle quali Gruppo Icat ha pensato bene di costruire il percorso di rebranding per VEKA Italia, leader del mercato mondiale nel settore della produzione di profili per serramenti in PVC, un gruppo che a livello internazionale opera attraverso le sue 46 sedi distribuite in ben quattro continenti. Quello dei serramenti rappresenta, infatti, un mercato particolarmente complesso e ricco di competitor, contesto all’interno del quale fare la differenza con una comunicazione in grado di arrivare al pubblico in maniera chiara e diretta rappresenta una tappa fondamentale. Il DNA razionale di VEKA, il suo know-how, la sua affidabilità costituiscono d’altro canto il potenziale attraverso cui l’azienda può fornire - ed essere essa stessa - la risposta perfetta ai bisogni del consumatore italiano, in un background valoriale che le permette di essere riconosciuta in tutto il mondo per la sua qualità, sicurezza e fiducia. Un potenziale scandito dalla stretta collaborazione con Icat, a cui già da tempo è stata affidata la comunicazione del marchio, in maniera sempre più ampia, coordinata e completa. La comunicazione A partire dal 2021, Gruppo Icat ha ideato per questo cliente campagne di comunicazione integrate - che si sono aggiudicate premi di settore tra cui due importanti riconoscimenti Mediastars - basate sul concept “La Migliore Vista sull’Italia”, elevando la comunicazione di marca e ponendo l’accento sugli aspetti emotivi e tecnici dei serramenti del network di esperti artigiani italiani che utilizzano i profili firmati VEKA, un brand che è la sintesi della tecnologia tedesca e dell’artigianalità Made in Italy. All‘interno del piano di comunicazione l’idea è stata poi declinata nella campagna multisoggetto OOH e DOOH, in cui gli infissi si presentano come la cornice perfetta e inaspettata per mostrare le viste più iconiche del nostro Paese. Attraverso questa strategia comunicativa, VEKA ha iniziato a rivolgersi in maniera diretta e trasparente al consumatore finale, per mostrare senza mezzi termini la qualità e la longevità dei propri prodotti; oggi la multinazionale è pronta per compiere un ulteriore e importante passo, rendendo ogni Premium Partner, oltre che un garante della costante qualità con cui VEKA si mostra alle persone, un vero brand ambassador dal punto di vista valoriale e professionale. Si tratta infatti di un marchio di fabbrica che, sin dalle sue origini, ha saputo collocare e diffondere nel mondo del design la propria value proposition, imperniata prima di tutto su Made in Italy, artigianalità e tailor made, gli stessi valori condivisi da tutti i partner VEKA. I commenti “Essere scelti e riconfermati dai clienti per guidare la loro comunicazione a 360° è per noi sempre un onore, ancor prima che un onere - spiega Claudio Capovilla, Presidente Gruppo Icat -, soprattutto nelle fasi salienti dell’evoluzione di un marchio che sono le più delicate e importanti sotto molteplici punti di vista. Per questo abbiamo pensato di partire dall’essenza di questo brand, indiscusso protagonista nel mondo dei serramenti, e del suo bagaglio valoriale, per sfrondare l’approccio comunicativo rendendolo essenziale e diretto. Siamo partiti da qui per elaborare il nuovo logo, rinnovare l’imprinting grafico e conferire freschezza agli stilemi narrativi, che andremo poi ad adattare a tutti gli strumenti di comunicazione online e offline”. Graziano Meneghetti, Direttore Commerciale VEKA Italia, aggiunge: “Il momento di svolta che stiamo vivendo all’interno del mondo VEKA testimonia il fervore che ha sempre caratterizzato il brand sin dalle sue origini e che fa parte del nostro DNA, perché la nostra è un’azienda in continua evoluzione, capace non soltanto di plasmarsi in base alle mutevoli esigenze del mercato ma anche di diventare un vero e proprio leader del cambiamento. Una capacità di innovazione che trova espressione in una fitta rete di partner altamente professionali con cui condividere i valori che ci identificano. Un network d’eccellenza che, da oggi, diventa ‘Veka Premium Partner’ su tutto il territorio nazionale. Stiamo progettando un futuro ricco di novità, di cui questa rappresenta soltanto l’inizio”.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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