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Dall’unione di Tradelab e Jellyfish nasce un’offerta data driven basata su un approccio bottom up del marketing digitale

Autore:

Yohann Dupasquier


Rispetto della privacy e controllo sui dati sono i desideri degli utenti. Ai brand non resta che prestare attenzione a questi suggerimenti per ritornare a muovere un mercato che va a rilento. Ma non basta, le esperienze online vanno costruite seguendo la strada tracciata dai dati, e ora la struttura ha tutti gli strumenti per mostrarla

Tradelab e Jellyfish hanno unito le loro competenze in una nuova realtà. Una notizia inaspettata, ma che indica l’ambizione di Tradelab e la caparbietà con cui insegue un chiaro obiettivo: migliorare le esperienze online attraverso le direzioni suggerite dai dati. Risale a qualche settimana fa l’acquisizione di Uptilab, realtà focalizzata sulle analytics e l’ottimizzazione dei siti. Competenze che completano quelle di Tradelab, il cui know how nel campo del data driven advertising è profondo e che ora chiudono il cerchio con Jellyfish – fatte di training, implementazione tecnologica, creatività e reselling – , il tassello mancante per la creazione di esperienze online a tutto tondo. Secondo il pensiero di Yohann Dupasquier, Ceo e fondatore di Tradelab, ora la company ha tutto ciò che serve per offrire all’utente un percorso personalizzato e rispettoso della privacy, e agli advertiser gli strumenti necessari per risolvere i propri problemi nell’approccio data driven marketing  grazie alle certificazioni acquisite per le piattaforme di Google - «che ne risolvono il 70% delle difficoltà» - e delle skills di cui ora sono a disposizione - «utili a coprire il restante 30%».

Quali sono gli insight che vi hanno guidato a finalizzare questa fusione?

Dal nostro punto di vista è in corso una crisi esistenziale nel digital advertising. Gli utenti cercano più rispetto della privacy e un maggiore controllo sui dati, dimostrando di non essere soddisfatti del modo in cui gli attori stanno operando nel mondo della pubblicità online. L’inflazione piatta e la lenta crescita globale, poi, stanno suggerendo agli advertiser di ripensare il loro modus operandi e a come rilanciarsi sul mercato mondiale utilizzando un approccio data driven. Questo darà vita a grandi cambiamenti nella industry e per noi rappresenta una grande opportunità. Con Jellyfish riusciamo a proporre un’offerta adatta a riprendere il controllo e liberare il potenziale del data driven marketing, soprattutto per quanto riguarda le piattaforme di Google. Per Tradelab, questa fusione offre anche la possibilità di approcciare su nuovi e interessanti mercati.

Quali sono i vostri obiettivi? Quale sarà il vostro impatto sul mercato?

Circa un mese fa ci siamo uniti con Uptilab, un’azienda che lavora sull’analytics optimization, sul CRO e allo sviluppo di strumenti di reporting. In questo modo abbiamo aggiunto alla nostra realtà con focus sull’advertising una struttura con una grande esperienza nell’universo dei siti. Gli utenti, nel loro percorso online, si trovano davanti entrambi gli universi e il nostro obiettivo è riuscire a costruire esperienze end-to-end, il più personalizzate e rispettose possibili. Gli strumenti di Google riescono a risolvere il 70% dei problemi degli advertiser, noi, con le nostre capacità interne, completiamo il puzzle con il restante 30%. Jellyfish, tra le sue attività, offre training, creatività, reselling e implementazione tecnologica, posizionandosi come pure partner in più continenti con un approccio bottom up. Puntiamo a scalare la nostra proposta e dare supporto per risolvere le problematiche che affiorano nelle varie attività impostate sulle logiche data driven, accompagnando globalmente i nostri clienti.

Come si pone la nuova realtà sul mercato?

La nostra ambizione è costruire una value proposition singolare, creare un gruppo di leader del digital marketing attraverso una partnership diversa da quello che si intende di solito. Partiamo da una base tecnica e lavoriamo per approfondire ancora di più la nostra expertise elevando le nostre capacità. Invertiamo l’approccio classico, top down, in cui le proposte vengono poi attivate attraverso supporti tecnologici, in un modo di operare bottom up, in cui sono i dati e le tecnologie, insieme alla capacità del nostro team, a fare emergere gli insight. Lavoriamo dunque per liberare la potenzialità delle differenti tecnologie attraverso un approccio serio e scientifico, basato sui dati.

Come considera il mercato italiano?

L’Italia è un mercato che presenta molte somiglianze con quello francese, specialmente per quanto riguarda la cultura. Questo è molto importante in relazione ai dati e ai target. Inoltre sta maturando velocemente. Una ricerca di IAB indica che in Italia il 41% dei player hanno adottato soluzioni di in housing completo o ibrido, e questo rappresenta una grande opportunità, oltre a suscitare grande interesse nel mercato. La maturità del mercato ci permette di fare business, perché significa che gli attori sono in grado di percepire il valore che offriamo.

Sono previsti cambi nel management?

Gaetano Polignano continuerà ad essere il Country Manager, e avrà a disposizione più risorse, provenienti dal merging. Per quanto riguarda il mio ruolo, entrerò nel board di Jellyfish e avrò un ruolo nella guida del gruppo.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 22/04/2024


L’Istat cerca partner per creatività e planning a supporto dei censimenti economici permanenti; l’appalto vale 2,6 milioni di euro in tre anni

Consip ha avviato una gara per affidare le campagne di comunicazione integrate a supporto dei censimenti permanenti per Istat. Il valore dell’appalto è di 2,64 milioni di euro al netto dell’iva. L’incarico è di 3 anni e, in particolare, riguarda le campagne a supporto del censimento permanente della  popolazione e delle abitazioni e dei censimenti permanenti economici (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni non profit, agricoltura), previsti dall’Istat nel triennio 2024–2027, nonché una campagna generalista dedicata alla valorizzazione dei censimenti da svilupparsi nell’ambito delle celebrazioni del centenario dell’Istat che si terrà nel 2026. L’agenzia sarà incaricata sia dell’ideazione creativa che della strategia e pianificazione media, oltre che delle attività web, dei social e della gestione delle pr. Il budget media complessivo per tutta la durata del contratto, incluso il placement, è di massimo 850.000 euro (iva esclusa). Il termine per presentare le offerte è il 28 maggio. Obiettivi Le singole campagne dovranno, in un’ottica integrata, implementare la strategia comunicativa sui Censimenti permanenti per perseguire i seguenti obiettivi generali: informare sulle diverse modalità di svolgimento delle operazioni censuarie e sulle novità di ciascuna edizione; favorire la più completa, corretta e tempestiva partecipazione dei rispondenti alle operazioni censuarie; garantire a ciascun Censimento visibilità, riconoscibilità e memorabilità; sostenere la piena riuscita di ciascun Censimento promuovendo la condivisione degli obiettivi specifici con i rispondenti e con i potenziali utilizzatori dei dati; sperimentare azioni, strumenti e linguaggi innovativi, che consentano di raggiungere pubblici più ampi possibile; essere «in ascolto» e flessibile per reindirizzare messaggi e azioni; rispondere ai perché e ad eventuali criticità che potrebbero insorgere nel corso delle diverse rilevazioni (communication crisis management); promuovere la restituzione dei risultati di ciascun Censimento, valorizzandone il grande potenziale conoscitivo e la loro utilità, e assicurando una continuità narrativa sui censimenti tra una rilevazione e l’altra; costruire e rafforzare alleanze/partnership con stakeholder, utilizzatori esperti, istituzioni, comunità scientifica, media e altri attori dei censimenti, con azioni mirate di pubbliche relazioni, promuovendo attività di engagement e di endorsement; consolidare la narrazione di tutti i Censimenti permanenti come un sistema integrato di rilevazioni in grado di assicurare al Paese un patrimonio informativo più ricco e tempestivo e di garantire un risparmio economico e una riduzione del carico sui rispondenti, in linea con i più innovativi standard internazionali;  evidenziare il ruolo dell’Istat sia come produttore di informazioni e analisi puntuali utili alla collettività e al Paese, sia quale ente con una visione orientata all’innovazione, al fine di rafforzare la reputazione e notorietà dell’Istituto; rafforzare la fiducia dei cittadini nell’istituzione e nella informazione statistica ufficiale e l’importanza di una partecipazione consapevole e attiva alle rilevazioni statistiche ufficiali. 

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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