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Comscore emerge dalla ristrutturazione con un focus particolare sulla connected TV

Autore: Redazione


La società ha esteso la sua soluzione di targeting dell’audience per includere anche la TV connessa (concedendo in licenza i suoi dati attraverso Adobe Audience Manager, Oracle Data Cloud e Google Display e Video 360, che gli inserzionisti possono quindi utilizzare il pubblico target

Comscore ha annunciato ieri di aver esteso la sua soluzione di targeting dell’audience per includere anche la TV connessa (CTV). La company sta ora concedendo in licenza i suoi dati attraverso Adobe Audience Manager, Oracle Data Cloud e Google Display e Video 360, che gli inserzionisti possono quindi utilizzare il pubblico target in CTV. "Stiamo cercando di fare progressi nella misurazione del video su tutte le piattaforme", ha detto David Algranati, Chief Product Officer di Comscore, che è stato nominato capo prodotto di Comscore a maggio. Algranati ricopre ora un ruolo chiave all'interno di Comscore, supervisionando quattro delle cinque nuove unità di business create all'interno dell'azienda: cross-platform, activation, digital e custom. La quinta divisione è il cinema, che supervisiona Dale Fuller, Amministratore Delegato ad interim.

Offerta completa

Comscore offre già i suoi dati demografici per un pubblico specifico della TV tradizionale, digitale e mobile, ma i recenti spostamenti di prodotto dell'azienda attraverso le sue unità di business sono stati focalizzati sulla televisione avanzata per completare l'offerta cross-platform. L’azienda aveva annunciato una novità relativa alla offerta cross-platform anche il 14 agosto, concludendo un accordo con Xandr per essere il fornitore di misurazioni del suo consorzio di addressable tv, che include DirecTV, Altice e Frontier. Rachel Gantz, General Manager of activation, ha spiegato che incorporare la CTV nel mix, permette a Comscore di posizionarsi meglio all'interno di questo ecosistema multipiattaforma "perché è proprio lì che il mercato sta cambiando".

Superamento dell’IP

Nello specifico, Comscore basa il suo pubblico della CTV sullo standard IFA (Identifier for Advertisers) dello IAB Tech Lab, essenzialmente un device ID, e non sugli indirizzi IP domestici. Gantz ha definito l'allontanamento della corrispondenza del pubblico dagli indirizzi IP una vittoria sulla privacy, in quanto permette ai consumatori di scegliere di non seguire gli annunci. Ma scollegarsi dall'indirizzo IP potrebbe minare la capacità di attribuire quei dati ad una particolare famiglia. Per esempio, se una casa ha più tv connesse con sistemi operativi diversi, gli inserzionisti possono avere difficoltà a collegare i punti, poiché non hanno le informazioni sull'indirizzo IP che legherebbero tutto insieme, unificando la famiglia.

Misurazioni e conformità

Comscore si sta ristrutturando per rispondere a un mercato "in evoluzione", ed è quindi focalizzato sull'innovazione in un mondo multipiattaforma cross-mediatico e sta, al contempo, reagendo anche al cambiamento degli standard di misurazione. Il Media Rating Council (MRC) ha risposto all'aumento dei dispositivi collegati e alla frammentazione del consumo di contenuti il 4 settembre, quando ha rilasciato la versione definitiva del suo standard di misurazione dell'audience cross-media. Al centro dello standard MRC c'è la ponderazione della durata, un tentativo di contare le impressions in modo equo tra i media, considerando la lunghezza di un annuncio. Quindi, se qualcuno ha guardato tre secondi di un annuncio di 30 secondi, l'MRC dice che non dovrebbe contare come guardare tre secondi di un annuncio di 15 secondi o di un annuncio di sei secondi. Il problema è che il Campaign Ratings di Comscore - il suo prodotto di misura olistico e multipiattaforma - non è attualmente conforme alla ponderazione della durata.

Il Media Rating Council, comunque, non renderà tale elemento un requisito fondamentale fino al gennaio 2021. Algranati ha detto che Comscore non ha ancora una timeline su quando il prodotto sarà conforme agli standard dell'MRC, ma è sicuro che includerà la ponderazione della durata entro la data limite. L’azienda, infatti, sta testando il Campaign Ratings dal settembre 2018. Alcuni clienti sono fuori modalità di test, ma Comscore non ha ancora completamente finito roll out. Prima Comscore completerà la compliance del Campaign Ratings, meglio sarà per l'azienda, che prevede di ottenere un cashflow positivo entro la fine dell'anno. Naturalmente, anche l'unità di attivazione dati di Comscore, che ora include le CTV, trarrebbe beneficio da uno strumento di misura completo.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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