Autore: Redazione
06/12/2018

Rai Radio inaugura la “sala D”: protagonista la registrazione digitale

Il via con il “Ruggito del coniglio”. Roberto Sergio: “Un altro tassello della nostra r(adio)evolution”

Rai Radio inaugura la “sala D”: protagonista la registrazione digitale

Sono stati i popolari conduttori del “Ruggito del coniglio” ad accendere, lunedì scorso, la nuova sala D di via Asiago, a Roma. Dopo la sala C, ecco, dunque, partita anche la sala D, l’ultimo studio di registrazione totalmente digitale realizzato nella location. “La sala D - spiega Roberto Sergio, direttore di Rai Radio - è un po’ il biglietto da visita di Rai Radio, dal momento che è la prima che si trova entrando in via Asiago. Per questo, l’abbiamo interamente ristrutturata con un impegno notevole in termini di hardware e risorse umane. Con questa sala, va avanti il percorso di digitalizzazione di tutta la radio Rai, che comprende oltre 40 studi di registrazione fra via Asaigo, Saxa Rubra e le altre sedi in tutta Italia”. Versatilità e connessione sono quindi le parole d’ordine del nuovo corso di Rai Radio. Le nuove sale sono tutte realizzate in ottica radio-televisiva, con una attenzione particolare alle tv connesse. “Abbiamo scommesso sulle tv connesse che permettono di vedere il flusso streaming dalla sezione radio. In questo modo siamo sempre nell’ambito di una scelta di ascolto radiofonico che si scopre offrire qualcosa in più (il video) anziché andare in competizione con i contenuti televisivi puri”, ha ulteriormente commentato Sergio. Qualche numero in sintesi del nuovo studio D: 536 “mattonelle “ ledwall, 33, 5 mq di schermi complessivi, 5 telecamere controllate da remoto (ma se ne possono gestire fino a 10), 200 metri di impianto scenoluminoso, gestibile tramite una centralina e un impianto DMX di controllo