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Ebiquity: Gare, l’importanza strategica di un consulente durante l’intero processo di scelta di un partner media

Autore: Redazione


Non si tratta solo di saving, perché la scelta di una nuova agenzia comporta la gestione di un procedimento complesso e time consuming che rende il ruolo di un intermediario prezioso e insostituibile, che aiuti e accompagni il cliente

In un panorama mediatico in continua evoluzione, avviare una gara per la ricerca di un partner che sia il più adeguato possibile per sviluppare chiare strategie media e di comunicazione è una condizione imprescindibile per lo sviluppo dei propri obiettivi di business. Grazie all’importante expertise maturata in anni di attività sul mercato italiano e internazionale, Ebiquity sa quanto sia complesso e time consuming gestire una consultazione fatta nel migliore dei modi. Per questo è sempre più indispensabile affidarsi a un intermediario che aiuti e accompagni il cliente durante l’intero processo di gara. Un consulente può aiutare a dirigere abilmente la conversazione, dare indicazioni su ciò che è pratico, indicare le best practices da adottare, ma soprattutto può supportare l’advertiser ad assicurarsi un nuovo contratto con garanzie inequivocabili in linea con le esigenze, ambizioni e obiettivi posti all’inizio della gara stessa. Il suo ruolo è fondamentale non solo in termini di risparmio dei costi, ma soprattutto per il supporto strategico e analitico fornito in ogni fase del processo di gara.
L’agenzia
Le agenzie vincitrici vincono per un motivo: la giusta combinazione di pensiero strategico innovativo, di un team e risorse adeguate al business e dei termini commerciali competitivi ma accessibili. L’agenzia è un partner imprescindibile per i brand e svolge un ruolo fondamentale: aiutare i marketers a sviluppare chiare strategie media e di comunicazione all’interno di un panorama media che in questo periodo storico offre occasioni senza precedenti. Quando si mette in gara il proprio budget si avvia un processo che serve ad individuare l’agenzia più in linea con le esigenze del nostro Advertiser, permettendo alle aziende di rimettersi in gioco per ottenere migliori risultati, soprattutto in tre aree: ° Area Finanziaria: ottenendo migliori condizioni media e migliori termini commerciali che portano a importanti saving; ° Area dei Servizi: assicurarsi migliori servizi e risorse che possono portare a sviluppare importanti input strategici e pianificazioni media innovative; ° Area Team: individuando le figure con la più ferrata expertise e know-how, che saranno in grado di valorizzare il budget investito e guidare, in maniera proattiva, verso l’innovazione.
I tempi
Le motivazioni più popolari dei clienti per avviare un pitch si possono sintetizzare in quattro punti: ° La corsa al digitale: in un contesto in rapida e continua evoluzione gli advertisers hanno la necessità di monitorare il mercato per capire quale sia la migliore agenzia che possa guidarli al meglio verso una più profonda comprensione dell’ambito digitale; ° La mancanza di trasparenza: con la diffusione e la crescita di nuove piattaforme di acquisto - tra cui il programmatic e i trading desk delle agenzie - molti clienti sentono di avere una comprensione limitata soprattutto riguardo all’allocazione del loro budget e come questo stia performando; ° La teoria di “House of Cards”: restare indietro e non essere sempre al passo con i tempi è un timore comune a molti Advertiser. Se un concorrente, dopo diverso tempo, sta revisionando il proprio budget media, avrà per primo accesso ad importanti expertise e nuovi know-how; ° Acquistare il media in modo più efficiente: la verifica dei propri livelli di sconto o di rebates adeguati rispetto alla media del mercato è una comune necessità. Prima ancora di avviare una gara però, è importante che i clienti abbiano una franca conversazione con la loro agenzia storica per capire se può ancora raggiungere i loro obiettivi e in che modo. Se questo approccio non porta a risultati soddisfacenti, allora il brand deve porsi due domande fondamentali: Cosa si vuole ottenere intraprendendo un pitch media? Si comprende l’impatto che la gara avrà sull’organizzazione e sul business?
La gara
Ci sono alcuni aspetti relativi ai pitch media che devono essere assolutamente considerati e non sottovalutati: ° Impostare delle aspettative realistiche: questo include l’utilizzo di una timeline che deve essere ragionevole sia per le agenzie per completare il lavoro sia per l’advertiser soprattutto per quanto riguarda le decisioni interne all’azienda; ° Assicurare l’allineamento degli stakeholders: è importante assicurarsi che i key leaders siano allineati e capiscano l’opportunità e l’effetto sui loro obiettivi di business; ° Rispettare lo sforzo e il lavoro altrui: l’agenzia spenderà centinaia di ore-uomo concentrandosi sul vostro business. Un rimborso per la partecipazione alla gara è una best practice da considerare; ° Valutare la chimica del team: in fase di valutazione il team e la cultura dell’agenzia media sono da considerarsi importanti tanto quanto la strategia e i termini commerciali; ° Esaminare il contratto attentamente: il framework contrattuale è altrettanto importante quanto il processo di gara stesso. Il contratto deve essere trasparente e comprendere il diritto di audit finanziario, media e la proprietà dei dati di prima parte. L’advertiser è responsabile a sua volta di un compenso equo nei confronti dei loro partners media.
Il digital
Il digital è un aspetto molto articolato e complicato da gestire durante un processo di gara. È fondamentale tenere in considerazione non solo le skills strategiche di un’agenzia, ma anche quelle tecniche, di visione a medio termine e di proattività - quest’ultima è una delle skills più richieste dagli advertisers alle agenzie. Proprio per verificare queste abilità, in una delle ultime gare gestite nel 2017, Ebiquity ha ricreato una vera e propria situazione di day by day: i centri media hanno ricevuto un brief e un budget e su questa base hanno sviluppato la campagna digital, partendo dalla strategia, implementando la struttura tecnologica, impostando la pianificazione sulle piattaforme di acquisto e l’ottimizzazione per arrivare infine alla reportistica. Questo ha permesso di identificare quale agenzia rispondesse al meglio a tutti i criteri stabiliti a priori dal cliente, non solo sulla carta, ma anche nella pratica.
I diritti di negoziazione
Lato agenzie media, ci deve essere completa trasparenza sui diritti di negoziazione nei confronti degli advertisers; lato concessionarie, un ridimensionamento, soprattutto nel mondo digital, delle leve negoziali; lato advertisers, l’assegnazione di un compenso equo in modo che le richieste di team e risorse dedicate siano economicamente sostenibili dalle agenzie. Capire e conoscere ogni aspetto di questo delicato processo è essenziale in quanto oltre a portare un saving a livello economico, permette anche di migliorare i rapporti tra advertiser e agenzia ed allineare le esigenze di entrambi.    

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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