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Caltagirone Editore: nel primo semestre, ricavi complessivi in calo dell’8,3% e pubblicità a -10,7%. Il risultato netto positivo per 2,2 milioni

Autore: Redazione


Il CdA del Gruppo di cui sono presidente Francesco Gianni e a.d. Albino Majore ha approvato un bilancio sul quale pesa la flessione della raccolta che, per le testate cartacee, è stata del 12,7%. Previsto un trend analogo anche nella seconda metà dell’anno in corso

Il Consiglio di Amministrazione della Caltagirone Editore, di cui sono presidente Francesco Gianni e a.d. Albino Majore, ha approvato ieri i risultati del primo semestre 2018. Il Gruppo segnala preliminarmente che, a partire dal 1° gennaio, ha adottato i nuovi principi contabili IFRS 9 - Financial Instruments e IFRS 15 - Revenue from Contracts with Customers, che hanno comportato l’iscrizione dei ricavi diffusionali sulla base del prezzo di copertina al lordo di tutti gli aggi corrisposti, inclusa la quota parte riconosciuta ai distributori ed agli edicolanti, e che i ricavi pubblicitari consolidati sono esposti al netto dei canoni editore derivanti dalla raccolta per conto di editori terzi, precedentemente iscritti nei costi per servizi. Il risultato netto è stato positivo per 2,2 milioni di euro (contro i 6.000 al 30 giugno 2017).

Ricavi

I ricavi si sono attestati a 70,4 milioni di euro, in flessione dell’8,3% rispetto al corrispondente periodo del 2017, per effetto della contrazione dei ricavi pubblicitari e di quelli diffusionali. In particolare, i ricavi derivanti dalla vendita sia su carta che digitale dei quotidiani di Caltagirone Editore si sono attestati a 33 milioni di euro, con una flessione del 7,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017. La raccolta pubblicitaria del Gruppo è diminuita del 10,7% rispetto al primo semestre 2017, attestandosi a 33,9 milioni di euro. I ricavi pubblicitari sulle sole testate cartacee, considerando anche la pubblicità raccolta per conto di terzi, hanno registrato nel periodo una contrazione del 12,7%; la raccolta pubblicitaria su internet, considerando anche quella effettuata per conto di terzi, ha registrato un decremento del 5,3%. L’incidenza dell’area internet sul fatturato pubblicitario complessivo è pari al 14%. La Total Audience (pc o mobile) dei siti web di Caltagirone Editore ha registrato, a marzo 2018, 1,1 milioni di utenti unici giornalieri medi, in crescita del 15% rispetto allo stesso periodo del 2017.

Costi operativi

I costi operativi sono diminuiti del 6,8% rispetto al primo semestre 2017, attestandosi a 72,9 milioni di euro. In particolare, il costo del lavoro, comprensivo di oneri non ricorrenti pari a 851.000 euro (1,6 milioni al 30 giugno 2017) legati essenzialmente ai piani di riorganizzazione posti in essere da alcune società di Caltagirone Editore, si è ridotto del 9,1%. A valori omogenei e senza tener conto di tali oneri straordinari, il costo del lavoro è diminuito di circa il 7,1% a seguito degli interventi di ristrutturazione definiti nei precedenti esercizi. Gli altri costi operativi sono diminuiti del 4,3% grazie alle azioni intraprese nel processo di riorganizzazione del Gruppo in aree funzionali. Il margine operativo lordo è risultato negativo per 2,6 milioni di euro (negativo per 1,5 al 30 giugno 2017). Il risultato operativo, dopo ammortamenti e svalutazioni per 1,4 milioni, ha registrato un saldo negativo di 4 milioni (negativo per 5,2 nel primo semestre 2017). Il risultato netto della gestione finanziaria è stato positivo per 5,2 milioni (4,1 nel corrispondente periodo 2017), principalmente influenzato dai dividendi ricevuti su azioni quotate. La posizione finanziaria netta è pari a 121,8 milioni, in diminuzione rispetto ai 128,5 al 31 dicembre 2017 per effetto di investimenti in azioni quotate al netto dell’incasso di dividendi su azioni quotate. Il patrimonio netto è pari a 445,8 milioni (448,8 al 31 dicembre 2017). Il decremento è attribuibile all’effetto negativo conseguito nel semestre nella valutazione al fair value delle partecipazioni azionarie detenute dal Gruppo al netto del risultato del periodo.

Previsioni per l’anno in corso

“Il trend negativo dei ricavi diffusionali e pubblicitari - spiega la nota - continua sia a livello di mercato che a livello aziendale e non si manifestano al momento segni di inversione di tendenza. In assenza di novità tale tendenza negativa continuerà anche nell’esercizio in corso”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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