Autore: Redazione
04/12/2018

Il Tech Lab di IAB ha rilasciato app-ads.txt in beta

Un passo in avanti nella lotta alle frodi che coinvolgerà anche sviluppatori e OTT. Specifiche aperte ai commenti fino al 4 febbraio 2019

Il Tech Lab di IAB ha rilasciato app-ads.txt in beta

Il protocollo ads.txt diventerà presto realtà anche per quanto riguarda il mondo delle applicazioni attraverso uno standard dedicato, app-ads.txt. Si tratta di un importante passo in avanti per l’iniziativa varata dal Tech Lab a maggio dell’anno scorso allo scopo di combattere le frodi promuovendo la trasparenza nel settore. Lo strumento, infatti, è costituito dall’elenco dei fornitori autorizzati a vendere pubblicità all’interno di un determinato sito. Dal suo debutto ads.txt è cresciuto vertiginosamente: ad aprile del 2018, OpenX, ha detto che l’elenco è utilizzato da circa il 60% dei primi 1.000 editori negli Stati Uniti per comScore. Eppure, sono ancora diversi gli inserzionisti che non lo conoscono.

L’iniziativa app-ads.txt

Tornando alla nuova iniziativa, a maggio il Tech Lab ha annunciato l’intenzione di estendere il protocollo ads.txt anche alle applicazioni mobile. Venerdì scorso, l’organismo ha rilasciato la beta di app-ads.txt dopo aver ricevuto i pareri del mercato. Le nuove specifiche sono aperte ai commenti pubblici fino al 4 febbraio. Con la novità, anche gli sviluppatori e gli OTT potranno verificare le proprie inventory, dando un’ulteriore garanzia agli inserzionisti in termini di lotta alle frodi. Come per gli editori di siti web, il file app-ads.txt elenca i nomi e i codici identificativi di tutti i venditori autorizzati degli spazi promozionali di un’app. L’idea è che gli inserzionisti operino solo attraverso venditori autorizzati. E, a proposito di advertiser, il Tech Lab ha detto che il progetto supporta anche ads.cert, una sorta di firma digitale che consente a un’azienda di verificare l’inventory di un determinato sito.