Autore: Redazione
25/05/2018

IAB Interact, ComScore: il 67% degli italiani ha accesso alla rete

Il 63% degli internauti italiani accede da mobile, periferica su cui viene spesa una quota pari al 71% del tempo totale trascorso online. Il device viene presidiato dagli OTT, che attraverso le loro property assorbono il 50% del time-spent

IAB Interact, ComScore: il 67% degli italiani ha accesso alla rete

La digital population italiana supera abbondantemente la metà degli abitanti. Il 67% della popolazione (37 milioni di persone, dati di marzo 2018) ha accesso alla rete, con una diffusione del mobile che quasi pareggia il totale (62%). Un buon risultato, quello mostrato da comScore durante IAB Interact, ieri a Milano, ma «ancora migliorabile se guardiamo i trend degli altri Stati europei. In Uk, la total digital population raggiunge l’82%, in Francia l’81%, in Germania il 79% e in Spagna il 77%. Questo indica che nel nostro Paese c’è ancora un consistente potenziale inespresso», ha affermato Fabrizio Angelini, Ceo di Sensemakers che rappresenta in esclusiva comScore in Italia. La ripartizione degli accessi tra i dispositivi è invece omogenea ai mercati più avanzati, con il 28% degli italiani digitali che naviga solamente da mobile, il 17% da desktop e il 55% da entrambi. Il mercato Uk è il più simile, con 24% degli utenti mobile-only, il 54% multiplatform e il 22% desktop-only.
Le App, regine del time-spent
Il tempo speso sui dispositivi, invece, pende in maniera più decisa sul versante mobile. Da solo assorbe il 71% del tempo speso online - 63% app, 8% m-browsing -, mentre il consumo desktop si limita al 29%. La differenza è ancora più netta se espressa in ore mensili sulle top 100 property del browsing paragonate a quelle delle app. Le prime registrano un tempo speso di 1,7 milioni di ore, mentre 12,7 milioni sono passati sulle seconde.
Dove vanno le audience
Gli Ott mantengono un netto predominio sulla reach quotidiana, qualsiasi dispositivo si consideri. La voce grossa tra gli utenti giornalieri via app la fa Facebook, con circa 25 milioni di accessi, seguono Google Sites, con poco più di 20, e Microsoft Sites, con circa 5 milioni. Il mobile web, invece, è stradominato da Google, che con l’insieme dei suoi siti sfiora i 25 milioni di utenti-giorno. Il suo avversario più prossimo è Facebook, con 5 milioni di accessi da browser. Google comanda anche gli accessi da desktop, con circa 13 milioni di accessi al giorno, mentre alle sue spalle si fronteggiano Facebook e Microsoft (circa 4 milioni per entrambi). Considerando tutte le property che fanno capo a Facebook e Google, queste due aziende assorbono il 50% del tempo speso su mobile (rispettivamente, il 34% e 16%). «In Uk, invece, si fermano al 40%», ha puntualizzato Angelini.
Property e video
Facebook e Google, come ampiamente prevedibile, sono anche le top property per total time spent, superando entrambe i 200 milioni di ore mensili. Sotto di circa 150 milioni di ore, ma solo di un gradino, c’è Microsoft (58 milioni di ore), seguito a ruota da Spotify (57) e Activision Blizzard (39). Poi, tra gli altri cinque brand, tre (Mediaset, Netflix e Rai) fanno parte della industry dell’entertainment. La penetrazione delle app di queste ultime sta iniziando a incidere in maniera evidente nel segmento dei video player. Nonostante, però, Youtube continui nella sua ascesa. Nel gennaio 2018, infatti, gli italiani - in prevalenza appartenenti al target più giovane (18-24) - hanno speso, in media, 13,6 ore guardando 9,3 miliardi di video sulla piattaforma di Google. L’82% dei quali consumati da mobile.
Tv digitale e JIC: a luglio i primi dati da Auditel
Grazie alle tecnologie di comScore, Auditel ha espanso il raggio d’azione - ovvero di misurazione - anche a Smart Tv, device connessi, mobile e pc. «In quanto parte del processo di implementazione dei digital device, Auditel ha impostato una serie di guidelines trasparenti, condivise e regolate per garantire uguale accesso alla tecnologia per tutti i partner che lo richiedano, per assicurare il massimo dell’inclusività dei soggetti monitorati (sulle basi delle foniture ricevute dall’Authority) e per gestire i processi in maniera trasparente e condivisa, in modo da permettere ai publisher il massimo rispetto delle deadline», ha spiegato Paolo Lugiato, di Auditel, sul palco di IAB Interact. Da luglio «saranno disponibili i dati censuari», ma la full installation del digital meter sul panel è prevista per il 2019-20.