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Doxa, per il 94% degli italiani la casa è “importante”

Autore: Redazione


Presentati i risultati dell’osservatorio nazionale casaDoxa e lancio dell’hub di condivisione e confronto per tutti gli operatori di settore per anticipare i consumi futuri

Per il 94% degli italiani la casa è “importante”. E per quasi 4 italiani su 10 l’attaccamento alla propria abitazione è aumentato rispetto a 5 anni fa, quasi fosse un “rifugio” capace di accoglierci e “proteggerci” dal mondo esterno. Parola di Doxa, ideatrice delle ricerche di mercato in Italia, che presenta i risultati dell’osservatorio nazionale casaDoxa e lancia un hub di condivisione e confronto per tutti gli operatori che ruotano intorno al mondo casa, con l’obiettivo di sondare l’opinione degli addetti ai lavori sull’evoluzione del mercato, carpirne le criticità e coglierne le opportunità. Partendo proprio dai dati sull’abitare di ciascuno di noi. “Siamo entrati nelle case degli italiani per capire come le scelgono, come le vivono, come le cambiano, come le vorrebbero…”, dice Paola Caniglia, Retail Director di Doxa. E specifica: “È nostro desiderio diventare un punto di riferimento per aziende, manager e professionisti del settore. Partendo proprio da un serbatoio unico di informazioni”. Nel dettaglio: 2 milioni di insight raccolti attraverso interviste a tappeto a 6 mila italiani dislocati sull’intero territorio nazionale. Presidio (quasi) costante La casa è sempre più “vissuta” e presidiata durante l’intero arco della giornata, non più solo nelle ore serali. E addirittura il 48% degli italiani vi trascorre più tempo oggi rispetto a 10 anni fa. Un italiano su 3 è solito anche lavorarci e di questi il 70% lo fa anche più volte alla settimana. Con una particolarità: è una tendenza diffusa tra tutte le classi d’età. Over 54, compresi. I più sono lavoratori autonomi, ma non mancano nemmeno i dipendenti (27%). Nel 35% dei casi si tratta di uomini. “La casa è sempre meno appannaggio solo femminile e sempre più un luogo di espressione anche maschile”, precisa Caniglia. “Anche nell’organizzazione degli spazi abitativi e nella scelta degli arredi”. E persino in cucina oggi l’uomo è solito dire la sua. Soprattutto nella fascia d’età 18-35 anni. Come dire: i millennials ai fornelli si cimentano. Eccome! In generale, la casa è sempre più polifunzionale e volta a interpretare al meglio le esigenze molteplici e differenziate di tutti i membri della famiglia. La chiave della sostenibilità Il 75% degli intervistati si dichiara “sensibile” al tema green. Tra le azioni principe messe a segno spiccano quelle riguardanti il risparmio energetico: il 78% degli intervistati tiene sempre in casa una temperatura non superiore ai 20° e il 71% stacca abitualmente le spine dei dispositivi non in carica, comportamenti a cui si lega anche l’acquisto ormai conclamato di elettrodomestici di classe energetica elevata (86% degli intervistati) e lampadine led o a basso consumo (76%). Curiosamente sono gli over 54 i più sensibili al tema della sostenibilità. Anche in un’ottica di “protezione” delle generazioni future (lo dichiara il 33% del campione). Focus sulla domotica Ma la vera scommessa è sul fronte della domotica con quasi due terzi della popolazione intenzionata a investire nella smart home. Già oggi gli oggetti “intelligenti” presenti tra le mura domestiche sono diversi. Ma il più delle volte non sono messi a sistema e “non parlano” tra di loro. E pro futuro? Passando al setaccio i dati Doxa emergono due maxi filoni per cui gli italiani si dichiarano disposti a mettere mano al portafoglio: “sicurezza”, con in primis la messa a regime di impianti antintrusione e/o dispositivi per monitorare allagamenti, incendi o cortocircuiti; e “comfort” con, tra gli altri, termostati/climatizzatori o, ancora, elettrodomestici. Anche in una ottica di riduzione dei consumi e degli sprechi energetici.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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