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Ogury: «GDPR, per gli utenti il trade-off è semplice: con l’opt-in ci sarà meno advertising e più interessante»

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Il ceo e founder Jean Canzoneri ha analizzato con DailyNet le richieste e le ricadute della normativa europea che entrerà in vigore il 25 maggio

Il conto alla rovescia è partito ormai da tempo, ma prima di maggio c’è ancora qualche mese. L’attesa per l’entrata in vigore del GDPR si fa snervante per le aziende che non hanno ancora predisposto i propri asset alle nuove regole, mentre c’è chi vive la situazione tranquillamente, forte di un’attenzione al consumatore inserita nel business plan dal giorno zero. Ci sono realtà che hanno tenuto un atteggiamento trasparente verso gli utenti, raccontando in modo chiaro e conciso - ovvero in un solo scroll - il come e il perché raccolgono i loro dati, accettando da subito il trade-off tra spiazzare alcuni utenti e la volontà di dargli informazioni che sarebbe meglio non ignorare.

Data base e trasparenza

«Abbiamo un database di 400 milioni di persone, costruito proponendo a ogni utente uno specchietto informativo nel momento in cui entra in contatto con la nostra SDK. Avremmo potuto disporre di un database più ampio, ma abbiamo preferito perdere qualche dato per adesioni mancate alle nostre policy che ottenerlo in modo poco trasparente. Noi chiediamo un consenso informato alla raccolta dati già dall’inizio, fa parte del nostro business plan. E adesso, con l’arrivo del GDPR, per noi cambierà poco, mentre altri dovranno adeguarsi e modificare i loro piani», dice a DailyNet Jean Canzoneri, ceo e founder di Ogury.

Il 25 maggio entrerà in vigore il GDPR: cosa chiede alla industry?

Il GDPR intende dare più potere all’utente attraverso diversi step. Innanzitutto richiede un opt-in vero, informato. Il consenso deve essere espresso attraverso un’azione, cliccando “accetto”, e dev’essere preceduto da una spiegazione chiara, corta e comprensibile dei modi e degli scopi per cui si richiede il permesso di raccogliere i dati. L’opt-out dev’essere altrettanto semplice, rimuovere il consenso dev’essere facile come esprimerlo. Questi sono gli aspetti più difficili da affrontare, ma non sono gli unici. La normativa richiede anche un giro di vite sulla sicurezza dei dati, e sul periodo di conservazione degli stessi - che non potrà superare i 3 anni. Inoltre, i chief data officier diventeranno figure necessarie e avranno compiti molto importanti.

Quali effetti vuole creare nel comparto?

Le finalità e le pratiche di raccolta dati non sono sempre chiare agli utenti, e questo ha creato incertezza tra gli utenti. Il GDPR vuole riportare su internet una situazione di fiducia.

Quali vie si possono percorrere per spingere gli utenti a fare opt-in?

È fondamentale essere chiari e trasparenti. Il trade-off per un consumatore è facile: l’adv sui siti ci sarà comunque, ma se si accettano i termini le inserzioni saranno di meno e più rilevanti. Non sarà proibito poi incentivare l’opt-in attraverso compensi di vario tipo, anche economici.

Su quali comparti si noteranno gli effetti maggiori?

Non sono molti gli editori che riescono a sfruttare con bravura i dati che raccolgono. Sebbene siano uno dei principali canali di contatto con gli utenti, l’editoria subirà solo dei rallentamenti. I player del segmento dei big data che non saranno allineati con le nuove regole imposte dal GDPR, al momento dell’entrata in vigore, invece subiranno una recessione.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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