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GEDI: primo trimestre 2018, ricavi a +20,7% e adv +14,3%

Autore: S Antonini


Laura Cioli nuovo a.d., Monica Mondardini resta nel Gruppo come consigliere e vice presidente, insieme a John Elkann; a perimetro omogeneo, il fatturato cala del 5,8%, mentre la raccolta scende del 3,1%

Staffetta al vertice del Gruppo GEDI tra Monica Mondardini e Laura Cioli, nuovo amministratore delegato dell’azienda editoriale presieduta da Marco De Benedetti. Il passaggio di testimone è stato sancito dall’assemblea dei soci, che si è tenuta ieri a Roma, e che ha confermato la presidenza della società allo stesso De Benedetti. Mondardini lascia l’incarico di sua volontà, dopo nove anni, ma rimane nel consiglio di amministrazione di GEDI come vice presidente, insieme a John Elkann, anch’egli nominato ieri. Cioli ritorna a occuparsi di editoria nello stesso ruolo che aveva ricoperto in RCS MediaGroup dal 2015 fino all’agosto del 2016, quando la società editrice del Corriere della Sera è stata rilevata da Urbano Cairo. Precedentemente, aveva lavorato in Sky e in CartaSi. In questi ultimi tempi, è stata membro dei consigli di Pirelli e Brembo. Mondardini conserva anche l’incarico di amministratore delegato di CIR.

Monica Mondardini
I risultati del primo trimestre 2018

Nel presentare i risultati d’esercizio al 31 marzo 2018, Monica Mondardini ha ricordato che l’azienda - prima Gruppo Espresso, ora GEDI - “è l’unico gruppo che ha registrato sempre risultati economici positivi; dal 2008 al 2016 ha azzerato il proprio debito, che ammontava, allora, a 280 milioni di euro. Ha investito nel digitale, in cui è pioniere e leader, e ha realizzato la prima grande operazione di aggregazione editoriale nell’ultimo decennio”. Mondardini lascia a Cioli un fatturato a quota 155,8 milioni di euro, in crescita del 20,7% rispetto al pari periodo dello scorso anno, anche se a perimetro omogeneo - al netto, quindi, dell’acquisizione e del consolidamento del gruppo Itedi e delle sue testate in GEDI - i ricavi segnano un calo del 5,8%. Il risultato operativo consolidato è di 6,6 milioni di euro, contro i 9,6 milioni del 2017. Il risultato netto è positivo per 3 milioni, in calo rispetto ai 5 milioni del 2017 (5,8 milioni a perimetro equivalente). L’ebitda scende da 13 milioni a 11,4 milioni, ma cala anche l’indebitamento, che si attesta a quota 110 milioni contro i 115,1 milioni di fine 2017. La pubblicità ammonta a 73,4 milioni di euro contro i 64,2 milioni dei primi tre mesi 2017, in crescita complessiva del 14,3% ma in calo del 3,1% a perimetro equivalente. Nello specifico, la radio è cresciuta del 4,4%, internet dell’8,1% nel complesso, e del 2,6% a perimetro equivalente, in linea con l’andamento del mercato. La stampa ha registrato un aumento del 9% contro un calo del 7,7% a perimetro equivalente, con un andamento leggermente migliore di quello del settore. I ricavi da diffusioni si attestano a 71,7 milioni di euro, in crescita del del 33% rispetto a quelli del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, ma in flessione del 7,5% a pari perimetro, in un mercato che ha registrato una riduzione dell’8,5% delle diffusioni dei quotidiani. Crescono, invece, i costi complessivi, anche se a perimetro omogeneo si assiste a una diminuzione del 3,2%. In calo dell’1,9% i costi del personale e del 4% gli altri costi. L’organico del Gruppo, inclusi i contratti a termine, ammontava - a fine marzo 2018 - a 2.439 dipendenti e l’organico medio del periodo a perimetro omogeneo è stato inferiore dell’1,7% rispetto al primo trimestre del 2017.

Evoluzioni future

In vista del rimborso del prestito obbligazionario convertibile emesso nel 2014, e in scadenza nel 2019 ad aprile, la capogruppo ha sottoscritto un finanziamento di 100 milioni di euro pari all’importo del prestito, con quattro istituti bancari. Il contratto dura quattro anni. Per i prossimi mesi, il Gruppo prevede andamenti in linea con le tendenze affermatesi nel settore da anni, ma con qualche indicazione positiva sul secondo trimestre per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria. Il Gruppo conferma le linee di sviluppo strategico incentrate sulle attività digitali e sulla razionalizzazioni a tutela della redditività.

Il nuovo CdA

L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2017, caratterizzato da un incremento dell’8,2% dei ricavi netti consolidati, che si sono attestati a 633,7 milioni di euro. A perimetro equivalente, il dato è sostanzialmente stabile. Il risultato netto consolidato per effetto dell’onere fiscale di natura straordinaria relativo alla definizione del contenzioso pendente in Cassazione è negativo per 123,3 milioni di euro, a fronte di un utile di 10,4 milioni nel 2016. L’assemblea ha deliberato di coprire interamente la perdita d’esercizio, pari a 116.571.802,69 euro, mediante l’utilizzo delle riserve disponibili iscritte in bilancio al 31 dicembre 2017. E’ stato, inoltre, determinato in 15 membri e nominato il consiglio di amministrazione per il triennio 2018-2020. Nominati: Agar Brugiavini (indipendente), Elena Cialliè (indipendente), Laura Cioli (indipendente), Alberto Clò (indipendente), Marco De Benedetti, Rodolfo De Benedetti, Francesco Dini, John Elkann, Silvia Merlo (indipendente), Monica Mondardini, Elisabetta Oliveri (indipendente), Luca Paravicini Crespi (indipendente), Carlo Perrone, Michael Zaoui (indipendente), Giacaranda Maria Caracciolo di Melito Falck (indipendente). Il presidente Marco De  Benedetti ha ringraziato Monica Mondardini per il suo lavoro svolto come a.d. nel Gruppo, e ha commentato: “Credo che Monica verrà ricordata per aver saputo portare avanti un processo di forte razionalizzazione creando nel contempo le basi per assicurare al gruppo sviluppo e leadership nelle sue nuove sfide nell’editoria italiana. Comprendo la sua scelta e so di poter continuare a contare su di lei, anche se con un ruolo diverso.  Come amministratore delegato di GEDI, Laura Cioli avrà nella mia persona, e in tutto il Consiglio di amministrazione, il supporto necessario per svolgere nel migliore dei modi il suo incarico”.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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