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Wavemaker, “Make the Future”: focus su contenuti e tech, billing di 1,5 mld e fatturato a +7%

Autore: V Parazzoli


La nuova sigla nata dalla fusione messa in atto tra MEC e Maxus, sotto la guida del chief executive officer Luca Vergani mira a consolidare la propria leadership in termini non solo di amministrato ma, soprattutto, in relazione alla capacità consulenziale e di innovazione

Operativa in Italia dal 9 gennaio dopo oltre sei mesi di organizzazione, ieri Wavemaker ha avuto il suo battesimo ufficiale nel corso di un incontro stampa nel quale sono stati presentati plus, strategie e obiettivi del  nuovo brand internazionale di GroupM nato dalla fusione tra MEC e Maxus e guidato da Luca Vergani, già ceo di MEC e oggi membro anche del Global Exco Wavemaker, di cui l’Italia rappresenta uno dei principali otto mercati. L’obiettivo, sintetizzato nella tagline “Make the Future”, è quello di diventare la più innovativa agenzia di media, contenuti e tecnologia. Espressione di un network che nel mondo vale 38 miliardi di dollari di amministrato - con 139 uffici in novanta nazioni e che, per dimensioni, è il primo in area EMEA (secondo a livello globale, terzo in area APAC), ma con radici forti a livello locale in ogni Paese -, Wavemaker vale nel nostro mercato quasi 1,5 miliardi di euro di billing (quello di GroupM, nel suo complesso, è di oltre 2,9), con un market share che supererà il 20% e sedi a Milano, Roma, Torino, Verona e Firenze.

Il board

La nuova agenzia, di cui è chairman Alessandro Villoresi, ha un organico di 350 persone, a cui si aggiunge l’expertise di altri 30 professionisti in [m]PLATFORM, la piattaforma GroupM con un database unico sul mercato fatto di 70 milioni di personal ID in Italia, corrispondenti a 26 milioni di persone e circa 360 cluster di interessi, che costituisce il motore tecnologico delle agenzie del Gruppo. Nel board ci sono anche Julian Pratt, cso; Marco Magnaghi, cdo;  i tre g.m. Francesco Riccadonna, Andrea Fabrizio e Massimo De Cesare; Alberto Negro, cfo; e Laura Ruggeri, people & culture director. «Wavemaker offre una consulenza che vive della confluenza di media, content e technology, e ha l’obiettivo di garantire un servizio distintivo e unico, che riconosce la necessità di superare i confini tradizionali fra canale, contenuto e mezzo, e che promette di risolvere problemi e cogliere nuove opportunità, non necessariamente - o non solo - nell’ambito media», ha spiegato Luca Vergani.

WM Content e WM Tech

Per tale motivo, all’interno dell’agenzia operano le due unit WM Content e WM Tech. La prima è la divisione dedicata alla gestione integrata del content, asset centrale di Wavemaker, agente di differenziazione e vettore del nuovo modello di agenzia che interpreta con rigore la creatività lungo tutto il purchase journey. «All’interno della divisione Wavemaker Tech, la tecnologia abilita invece il cambiamento in ottica di digital transformation: la consulenza si concentra sullo sviluppo di CRM, marketing automation e dashboarding per lettura e attivazione dei dati, il tutto finalizzato a offrire ai clienti anche soluzioni end to end che generano un impatto concreto sul business» ha aggiunto Magnaghi. Il media è nel DNA dell’agenzia, e si rinnova grazie a una componente digitale sempre più pervasiva tra i gruppi di lavoro. «WM nasce sì da una logica di business, per sfruttare i punti di forza di MEC e Maxus, ma è diventata l’opportunità di ripensare non solo l’organizzazione interna ma, anche,. la strategia e la proposizione sul mercato, per intercettare le esigenze delle aziende, oggi e in futuro» ha continuato Vergani.

Momentum

«Il focus di Wavemaker è basato indiscutibilmente sulla centralità del percorso d’acquisto: intorno a questo percorso, non più lineare ma sempre più circolare, si posizionano punti di contatto e mezzi di comunicazione attraverso i quali conquistare l’attenzione con il corretto bilanciamento tra media, messaggio e momento della giornata - ha detto Prat -. Momentum, la nostra ricerca proprietaria, uno dei più grandi studi mondiali mai intrapresi sul consumer journey, che indaga le logiche sottostanti alle decisioni di acquisto di oltre 100.000 consumatori, in più categorie e Paesi,  è il modello per osservare e capire come le persone prendono decisioni relative a prodotti e servizi e consente all’agenzia un cambiamento radicale nell’approccio strategico».

Rapid Growth Planning

Dal network, l’agenzia recepisce anche un nuovo sistema operativo, denominato Rapid Growth Planning. «RGP, che risponde alle sfide che i clienti affrontano oggi giorno per coniugare media, contenuto e tecnologia, si basa sull’organizzazione del processo di lavoro in tre fasi che parte da una fase diagnostica, definisce le scelte finalizzate alla crescita del business dei clienti e arriva a orientare scelte di pianificazione coerenti con gli obiettivi e misurabili - ha spiegato Riccadonna -. Tutte le fasi del processo si basano su due elementi comuni: il framework di riferimento del customer journey e la centralità del dato, gestito attraverso l’infrastruttura tecnologica di [m]PLATFORM».

«Con questi asset vogliamo far evolvere il nostro ruolo di partner che vuole contribuire alla crescita del business dei nostri clienti, attraverso strategie data driven fondate sull’analisi del customer journey e del modo in cui i touch point influiscono sulla costruzione delle marche e l’attivazione dei processi di acquisto, offrendo ai nostri clienti una proposizione all’avanguardia in termini di approccio che cancella confini fra territori e competenze di agenzie diverse», ha concluso Vergani.

Mercato a +2,5%

Planning e buying hanno naturalmente sempre un grosso peso e dalla loro gestione deriva una fetta importante del giro di affari, il cui andamento, però - il fatturato 2017 è cresciuto del 7% -, è sempre più legato alle capacità consulenziali dell’agenzia, dove uno dei vantaggi competitivi di Wavemaker deriva anche dall’integrazione delle migliori competenze di quelle che c’erano in MEC e Maxus. Ora, la sfida di continuare a crescere continua anche quest’anno, con un mercato che, secondo le stime di GroupM, è atteso in aumento del 2,5% circa a livello di investimenti.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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