Vivendi valuta una possibile integrazione con Havas, di cui Bolloré ha il 60%

Vincent Bolloré valuta l’integrazione tra Vivendi e Havas. Le indiscrezioni su un possibile matrimonio tra Vivendi e Havas vengono dalla Francia: Bolloré ha già in mano il 20,6% di Vivendi e oltre il 60% di Havas. Secondo il sito BMF.tv, sarebbero già stati depositati i documenti presso l’Authority dei mercati finanziari (AMF) per passare al vaglio possibili sinergie tra le due società, in un momento in cui il rapporto tra media e telecomunicazioni si sta rimodellando verso una più accentuata integrazione, come testimonia il mega deal tra AT&T e Time Warner.

Vivendi/Havas, possibile integrazione ad aprile

In ogni caso, secondo BMF.tv, è probabile che Vivendi possa acquistare ulteriori quote di Havas, ma le tempistiche potrebbero non collimare. Aprile sembra poter essere il mese in cui l’integrazione potrebbe concretizzarsi: questo perché, da un lato, la dichiarazione d’intenti all’AMF ha una durata di sei mesi, con la scadenza fissata al 14 aprile; dall’altro il raider francese potrebbe voler attendere il 20 aprile, giorno in cui saranno due anni da quando Bolloré detiene le azioni Vivendi. E in cui il 20% di quote si tradurranno in un 30% di diritti di voto. Fatto che potrebbe facilitare la fusione tra le due realtà.

Le ipotesi di cessione

Secondo la società finanziaria Oddo le ipotesi di una eventuale cessione a concorrenti rimane tale e potrebbe essere esplorata solo qualora l’operazione non andasse in porto. In prima fila ci sarebbero nomi come WPP e Dentsu, interessati a inglobare un competitor più piccolo, ma con clienti importanti anche in Italia, dove Telecom - controllata dallo stesso Bolloré attraverso Vivendi con circa il 24% di quote - secondo quanto risulta a DailyMedia ha affidato proprio ad Havas le attività di pianificazione dopo un lungo processo di gara.

Il triangolo Mediaset, Telecom, Vivendi

Intanto il Sole 24 Ore di oggi ha riportato delle indiscrezioni circolanti in ambienti romani, secondo cui potrebbero esserci novità che potrebbero risolvere la vicenda riguardante Mediaset e Vivendi. Come riporta il quotidiano, Mediaset potrebbe andare ai francesi mentre Telecom potrebbe optare per un riassetto societario, con Fininvest primo azionista al 15%, Cdp in affiancamento al 5-6% e una quota residuale per Bolloré. In questo modo il gigante transalpino potrebbe rispettare i paletti imposti dalla legge Gasparri che vieta una concentrazione tra media e tlc.