Autore: Redazione
29/09/2017

LinkedIn al servizio delle aziende: i casi Fater ed Emergency

LinkedIn al servizio delle aziende: i casi Fater ed Emergency

Trecentomila aziende e oltre dieci milioni di utenti iscritti: sono questi i numeri di LinkedIn in Italia. Numeri di tutto rispetto per il social network professionale più grande al mondo, oggi parte della galassia Microsoft, che lo ha acquistato per oltre 26 miliardi di dollari l’anno scorso. L’occasione per fare un aggiornamento sulle ultime evoluzioni dell’azienda nel nostro Paese - e non solo - è stato un incontro presso gli uffici milanesi della stessa nella giornata di ieri. «Stiamo assistendo all’espansione della piattaforma lato business e lato contenuti», ha spiegato il sales manager Moreno Ferrario prima di ribadire gli asset su cui si fonda l’impianto strategico del social: utenti, contenuti, e aziende.

LinkedIn per le aziende

Focus dell’appuntamento di ieri è stato l’importanza di LinkedIn per il business delle aziende, soprattutto in ottica di acquisizione di talenti, con i casi di Fater ed Emergency. Il processo di selezione dei talenti passa sempre più da LinkedIn, che collabora con i suoi clienti e partner per fornire supporto e un’impostazione strategica nelle attività di reclutamento del personale. Una linea di business che è riconducibile al segmento Talent Solutions, che è poi quella più importante in termini di introiti per LinkedIn - se si considera l’ultimo bilancio pubblicato prima della chiusura dell’acquisizione da parte di Microsoft.

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Gianluca Nardone
Fater

A prendere la parola è stato Gianluca Nardone, direttore HR di Fater, la joint venture paritetica di Gruppo Angelini e P&G cui fanno capo i brand Pampers, Lines, Lines Specialist, ACE, Tampax, NEOBLANC, Dignity, Infasil, Linidor e Comet. Un’offerta che si è allargata nel tempo e che negli ultimi tre anni e mezzo ha registrato un netto ampliamento anche grazie all’acquisizione del marchio ACE avvenuta nel 2013. I dipendenti sono arrivati a quota 1.600 e LinkedIn è diventato un canale centrale per attrarre nuove figure, anche all’estero dove Fater sta espandendo la sua presenza. L’azienda ha adottato una strategia di employer branding complessa e sempre più connessa a internet.

Tante condivisioni, nessuna agenzia

«Mentre discutevamo se avviare una pagina LinkedIn ci siamo resi conto che ne avevamo già una auto-generata con una media di 800 accessi giornalieri», ha dichiarato. Il resto è il risultato di un piano preciso di definizione dei contenuti, con l’alternanza di attività di job posting, uso di ambassador e news. «Le infografiche sono il format utilizzato per gli annunci di lavoro, mentre video e foto sono usate per i post». Un esempio quest’ultimo incarnato dalla web serie YouTube “In My Shoes”, in cui uno stagista racconta la sua esperienza presso Fater a Istanbul. E le condivisioni sono state diverse migliaia, senza la necessità di rivolgersi a un’agenzia.

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Rossella Miccio
Emergency

Gli obiettivi di partenza di Emergency sono molto differenti da quelli di Fater. «La missione dell’organizzazione è offrire cure medico-chirurgiche gratis e di qualità, promuovendo al contempo una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani», ha affermato Rossella Miccio, presidente di Emergency ONG Onlus. Naturalmente Emergency opera su scala globale, e il processo di recruiting è tutt’altro che semplice, vista la necessità di trovare medici specializzati in breve tempo.

Il sostegno di LinkedIn

Ed è qui che viene incontro LinkedIn: «Grazie al social siamo stati in grado di coinvolgere professionisti di tutto il pianeta molto rapidamente», ha aggiunto Miccio. Gli strumenti usati da Emergency sono stati gli InMail, i Job Slot e i Carrier Page, soluzioni sempre più comuni per chi si occupa di recruiting.