Autore: Redazione
25/09/2017

Google rimborsa totalmente l’ad fraud su DoubleClick Bid Manager

Google contro le frodi pubblicitarie: fornisce il supporto al mercato per sconfiggerle, tra nuovi dati sul traffico non valido e i file ads.txt di IAB

Google rimborsa totalmente l’ad fraud su DoubleClick Bid Manager

Google ha deciso di offrire pieno rimborso ai marketers che hanno perso denaro a causa delle frodi pubblicitarie sulla sua piattaforma. I clienti di DoubleClick Bid Manager riceveranno, quindi, automaticamente rimborsi completi per le frodi subite, secondo quanto annunciato dalla società di Mountain View. La notizia arriva poche settimane dopo l’articolo del Wall Street Journal secondo cui Google rimborsava parzialmente gli inserzionisti i cui annunci avevano raggiunto i bot invece degli esseri umani.

La nuova politica, effettiva dai prossimi mesi, si applica solo alle inventory acquisite tramite i supply partner di Google, AppNexus, Exchange Index, OpenX, Teads, Telaria e DoubleClick Ad Exchange, cioè circa il 90% del totale disponibile su DoubleClick Bid Manager. Essa ha effetto qualche volta nei prossimi mesi.

Google aumenta la trasparenza

Google ha detto che fornirà anche ai marketers nuove funzionalità che mostreranno la quantità di traffico non valido rilevato nelle loro campagne prima dell’offerta e dopo che l’annuncio è stato erogato. I dati forniranno dettagli come se il traffico non valido proveniva da data center, browser sospetti o inventory false. I supply partner di Google riceveranno anche nuovi dati sul traffico non valido trovato sulle loro piattaforme, secondo quanto ha dichiarato la società.

Una nuova arma

Separatamente, Google ha avviato uno sforzo per rendere la frode pubblicitaria molto più difficile in generale. Lo scorso maggio, lo IAB ha pubblicato un progetto per impedire ai truffatori di vendere inventory contraffatte, spacciandosi per publisher premium. Grazie ad Authorized Digital Sellers o ads.txt i publisher possono creare i propri file ads.txt per identificare chi è autorizzato a vendere il proprio spazio pubblicitario. I file sono disponibili pubblicamente e sottoponibili a scansione da parte di acquirenti, nonché di fornitori e piattaforme di terze parti. Google ha dichiarato giovedì scorso che lavorerà solo con gli editori che adottano ads.txt: entro la fine di ottobre DoubleClick Bid Manager acquisterà inventory solo da fonti identificate come venditori autorizzati nel file ads.txt quando è disponibile.