Autore: Redazione
04/04/2017

Outbrain lancia anche in Italia Automatic Yield, soluzione per gli editori

Nata in seguito all’acquisizione di Reeve, consente ai publisher di comprendere il valore dei propri contenuti e conseguentemente di prendere decisioni strategiche. L’intervista di DailyNet al director of product marketing Dennis Yuscavitch

Outbrain lancia anche in Italia Automatic Yield, soluzione per gli editori

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Dennis Yuscavitch, director of product marketing di Outbrain

«Con Automatic Yield vogliamo fornire agli editori un’unica soluzione attraverso cui possano veramente comprendere il valore dei loro contenuti». È quanto ha dichiarato Dennis Yuscavitch, director of product marketing di Outbrain, incontrato da DailyNet nella giornata di ieri, a Milano. Il manager è, infatti, impegnato in un tour europeo per far conoscere ai partner della società, e in generale ai publisher, la tecnologia Automatic Yield, finalmente arrivata anche nel nostro Paese. «Fino a oggi gli editori si sono principalmente affidati a parametri come pagine viste e ricavi complessivi per cercare di dare un ‘valore’ ai propri contenuti. Questi indicatori, però, restituiscono solo una visione parziale», ha proseguito. Come spiega la compagnia di origine israeliana con quartier generale a New York, Automatic Yield, ancora in attesa di brevetto, permette agli editori di conoscere, in tempo reale, il valore di ciascun contenuto editoriale e monitorarne il fatturato. «La tecnologia è un’eredità della nostra acquisizione di Reeve e consente per l’appunto di operare attraverso un’unica e semplice dahsboard», ha precisato Yuscavitch.

Una soluzione oltre… Outbrain

Particolarità di Automatic Yield, soluzione proposta a pagamento, è che fornisce agli editori tutti gli insight relativi ai loro ricavi, non solo quelli generati attraverso il network di Outbrain, ma anche quelli provenienti da qualsiasi altro contenuto che sta circolando sul sito dell’editore. Questo permette ai partner di Outbrain di monetizzare la propria audience, dato che è possibile conoscere il valore economico di ciascun contenuto. «Outbrain ha come missione quella di aiutare i publisher a massimizzare la propria attività: supportiamo il giornalismo di qualità garantendo agli editori le migliori soluzioni per monetizzare e comprendere le performance dei contenuti». In questo senso, per Yuscavitch, diventa fondamentale da una parte bilanciare l’esperienza degli utenti, e dall’altra spingere verso l’alto le entrate degli editori, facendo convergere all’interno di un’unica tecnologia la programmazione dei contenuti in base al loro valore reale. Tra i primi a implementare con successo e trarre beneficio dagli strumenti di traffic shaping e reporting di Automatic Yield, ci sono otto gruppi editoriali e media partner premium. Gli editori in questione hanno registrato un incremento dei ricavi fino al 65%, raggiungendo un equilibrio tra le entrate e il CTR. «Si tratta di una grandissima innovazione per noi, che amplificherà le attività degli editori e li metterà nelle condizioni migliori per operare nel complesso panorama digitale».

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Un nuovo sistema di reporting

I media online fanno affidamento su molti partner e su diverse tipologie di annunci pubblicitari per generare i propri ricavi giornalieri, mensili e annuali. Al fine di aumentare i ricavi hanno pertanto bisogno di comprendere quanto genera, in termini economici, ogni contenuto editoriale, ogni utente, ogni partner di riferimento e fonte di traffico. Per la prima volta, Outbrain è in grado di presentare tutte queste informazioni all’interno del Total Value Report. Questo nuovo sistema di reporting permette agli editori di visualizzare e gestire tutti i loro ricavi provenienti da diversi partner (dal network Outbrain o al di fuori di esso), e individuare le fonti di traffico (Google, Facebook, Twitter…), verticali di mercato, device, utenti, e molto altro, per la prima volta all’interno di un’unica dashboard. L’editore ha la possibilità di consultare il totale dei propri ricavi, generati durante un determinato arco di tempo, e accedere ad informazioni molto specifiche. Questo nuovo livello di trasparenza permette agli editori di conoscere quanto monetizza esattamente ciascun contenuto, permette di confrontare i contxenuti consumati nel proprio sito rispetto a quelli off-site, e questo senza dubbio guida le decisioni d’investimento, permette di individuare nuove opportunità di ricavo fuori dalla piattaforma, orienta la strategia pubblicitaria e di conseguenza le decisioni future.

Un occhio di riguardo alla brand safety

Impossibile, dopo il caso ’brand safety’ che ha coinvolto YouTube, non chiedere lumi a Yuscavitch sulla questione e su come Outbrain si ponga nei confronti di questa. «Il tema è senz’altro molto importante e come Outbrain è per noi fondamentale lavorare con premium publisher e verificare che gli annunci pubblicitari veicolati rispettino le nostre linee guida», ha concluso Yuscavitch.