Nei precedenti numeri abbiamo discusso di strategia, processi, tipologia di influencer e aspetti legali. Oggi parliamo più nel concreto di quello che un influencer può fare per promuovere il nostro prodotto o servizio
Articolo a cura di Karim De Martino, karim@instabrand.com
Placement
Quando si parla di “Influencer Marketing” spesso si tende ad associarlo a una persona famosa che fa vedere un prodotto, ma ciò rappresenta solo una delle numerose attività che un influencer può essere chiamato a fare. Senza nulla togliere al product placement, che da sempre ha ricoperto un ruolo chiave nel marketing, l’errore da evitare è di non fermarsi a questo, ma di trarre ispirazione dai successivi paragrafi.
Esempio: @paolaturani per Puma
Tutorial
L'evoluzione del placement è il tutorial, vale a dire un’attività in cui si mostra come utilizzare un determinato prodotto, e non ci si limita, come in precedenza, a mostrarlo. Oltre a YouTube, ormai anche Instagram e Facebook permettono di caricare brevi video, quindi è sempre più diffuso l’utilizzo di queste piattaforme per veicolare tutorial, che abbiano come oggetto prodotti di bellezza, cibi e bevande (in questo cas o i tutorial diventano ricette) o ogni attività in cui mostrare l’uso pratico del prodotto.
Esempio: @vanessaziletti per l’Oreal
Content Creation
Molti influencer sono anche degli ottimi “creators”, ma attenzione non tutti! Determinate categorie di influencer, come i fotografi, gli artisti, le blogger, possono creare dei contenuti di qualità elevata, che il brand può utilizzare sui propri profili social, trasformare in post sponsorizzati o sfruttare su altri canali come la stampa e la televisione. Gli influencer sono una inesauribile fonte di scatti fotografici, articoli, video e idee. Esempio: @leonardodecarli per Wind
Buzz
Esistono situazioni in cui un brand vuole creare aspettativa sul lancio di un prodotto e, specialmente nella fase teaser, mira a promuovere un hashtag specifico che faccia incuriosire i follower. O ancora pensate a quello che fanno i produttori di telefoni, lasciando trapelare attraverso i blogger notizie in anteprima rispetto ai loro nuovi device. Notizie e indiscrezioni che vengono poi condivise da altri utenti innescando il passa-parola.
Esempio: @federicapanicucci per Danone
Call to Action
Invitare ad acquistare un prodotto, registrarsi ad un concorso, scaricare un’app: sono tutte operazioni che abbiamo visto svolgere da ogni tipo di influencer. Sia Facebook sia Instagram stanno iniziando a offrire strumenti per tracciare le conversioni. Naturalmente la call to action può accompagnare tutte le attività descritte sopra, quindi alla fine di un tutorial l’influencer può invitare ad acquistare il prodotto tramite un link e la conversione in questo caso è amplificata dalla qualità dello storytelling.
Esempio: @cristinamusacchio per Tinder
Esperienze/Eventi
Che sia un viaggio o la partecipazione a un evento, gli influencer sono bravissimi a raccontare quello che vivono in prima persona. Oggi con Snapchat Stories e Instagram Stories gli influencer possono letteralmente trasmettere in diretta qualsiasi avvenimento di cui sono partecipi: feste di lancio di prodotti, sfilate di moda, visite a flagship store, avvenimenti sportivi e viaggi in giro per il mondo.
Esempio: @gregsideris per Bose
Ambassador
Un rapporto a medio-lungo termine tra un brand e un influencer, trasforma quest’ultimo in un ambassador. Le attività possono comprendere tutto ciò di cui abbiamo parlato finora: placement, eventi, creazione di contenuti, ma ad esempio anche attività offline come la partecipazione ad una campagna stampa/TV o la realizzazione di “capsule collection” che portano il nome dell’influencer.
Esempio: @filippalagerback per Huawei