Autore: Redazione
08/11/2017

Mediaset: nei primi nove mesi del 2017, utile per 36 milioni; a +0,8% l'adv in Italia

Torna positivo il risultato netto del Gruppo presieduto da Fedele Confalonieri e di cui è a.d. Pier Silvio Berlusconi rispetto al pari periodo 2016, mentre si registra un lieve calo dei ricavi. Nel mese di ottobre si registra un lieve rallentamento degli investimenti adv

Mediaset: nei primi nove mesi del 2017, utile per 36 milioni; a +0,8% l'adv in Italia

Mediaset chiude i primi nove mesi del 2017 con un risultato netto positivo per 35,9 milioni di euro, a fronte di un risultato negativo per 118 registrato nello stesso periodo l’anno scorso. Il Consiglio di Amministrazione presieduto da Fedele Confalonieri ha approvato ieri il bilancio relativo al periodo gennaio - settembre. Lievemente in calo i ricavi, a quota 2.532,8 milioni di euro contro i 2.563,9 del pari periodo 2016. Il risultato operativo (ebit) è positivo per 194,7 milioni. Nello specifico, i ricavi in Italia sono stati pari a 1.832,2 milioni rispetto ai 1.853,0 dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna, i ricavi ammontano a 701,3 milioni rispetto ai 711,7 del 2016.

L’andamento della pubblicità

Su questi valori ha inciso l’inatteso rallentamento dei mercati pubblicitari sia in Italia sia in Spagna. La raccolta di Mediaset España si attesta a quota 689,2 milioni di euro rispetto ai 693 dell’esercizio precedente. In Italia, i ricavi pubblicitari lordi sono cresciuti passando da 1.411,8 milioni dei primi nove mesi 2016 a 1.423,3 milioni (+0,8%), in netta controtendenza rispetto al mercato tv che complessivamente è in calo del 4% (nei primi 8 mesi, dati Nielsen) rispetto al 2016.

I dati finanziari

I costi operativi complessivi di Gruppo calano del 7,7% (passando dai 2.534,4 milioni di euro del 2016 a 2.338,1), in netto anticipo rispetto al Piano 2020. In Spagna, i costi totali sono calati del 4,6%, passando da 541,0 a 516,1 milioni di euro. Più significativo il calo dei costi in Italia, pari all’8,6%, che passano da 1.994,2 a 1.822,8 milioni. L’ebitda cresce a 957,9 milioni rispetto agli 892,9 del 2016, l’ebit di Gruppo è positivo per 194,7 milioni rispetto ai 29,5 dello scorso anno. In Italia, l’ebit passa a 9,4 milioni di euro dai -141,2 del pari periodo 2016. In Spagna il dato è positivo per 185,2 milioni rispetto ai 170,7 dei primi nove mesi 2016.

Il risultato netto di Gruppo segna una decisa inversione di tendenza, chiudendo in positivo a 35,9 milioni rispetto al “rosso” di -118,0 milioni registrato nello stesso periodo del 2016. L’indebitamento finanziario netto è passato dai 1.162,4 milioni di euro del 31 dicembre 2016 ai 1.395,8 del 30 settembre 2017. Sulla variazione hanno inciso investimenti a fronte di aggregazioni d’impresa, partecipazioni e altri asset strategici (Studio 71, LCN20, Radio Subasio, Radio Aut, operazioni di M&A del Gruppo EI Towers) per complessivi 75,3 milioni, ai quali si aggiungono esborsi di cassa delle controllate Mediaset España e EI Towers relativi a piani di riacquisto di azioni proprie (139,5 milioni di euro) e distribuzione dividendi (175,6 milioni). La generazione di cassa caratteristica delle attività in Italia e Spagna è in deciso miglioramento, 151,0 milioni di euro, rispetto a quella dei primi nove mesi 2016 pari a 69,3 milioni.

Per quanto riguarda gli ascolti televisivi, nei primi nove mesi 2017 le reti Mediaset confermano una netta leadership sul target commerciale sia in Italia sia in Spagna. In Italia, Mediaset è leader sul pubblico 15-64 anni con il 32,9% di share nelle 24 ore e con Canale 5 rete italiana più vista in tutte le principali fasce orarie. In Spagna, le reti di Mediaset España mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 29,1% di share. Telecinco si conferma la rete nazionale più vista sia nel totale giornata (13,6%) sia in prima serata (13,8%).

Operazioni di Gruppo

Il CdA ieri ha anche approvato il progetto di fusione per incorporazione in Mediaset di Videotime S.p.A., società controllata al 99,2% circa. L’operazione si inquadra nell’ambito del processo di semplificazione della struttura societaria del Gruppo. In base alle situazioni patrimoniali al 30 giugno 2017 e al numero di azioni delle società partecipanti alla fusione (al netto delle azioni proprie), il rapporto di cambio è stato fissato in n. 0,294 azioni di Mediaset per 1 azione di Videotime. A seguito della fusione, Mediaset non aumenterà il proprio capitale sociale, in quanto il concambio delle azioni di proprietà dei soci di minoranza sarà servito con azioni proprie di Mediaset, in forza dell’autorizzazione rilasciata dall’assemblea dei soci di Mediaset in data 28 giugno 2017. La decisione di fusione sarà sottoposta all’approvazione del CdA di Mediaset.

Previsioni per l’esercizio in corso

Nell’ultima parte dell’esercizio l’andamento della raccolta del Gruppo dovrebbe consentire di mantenere su base annua un andamento positivo rispetto all’esercizio precedente e di guadagnare quote di mercato pubblicitario sia nel comparto totale sia in quello televisivo. Sulla base di tali aspettative - e dei risultati economici già ottenuti al termine dei nove mesi - si conferma l’obiettivo di conseguire al termine dell’esercizio un risultato operativo e uno netto consolidato positivi. Durante la conference call, Matteo Cardani, general manager marketing di Publitalia, ha specificato che la stima per l’intero 2017 è di un aumento di circa lo 0,5%, soprattutto a causa di un ottobre difficile. Il direttore finanziario di Mediaset, Marco Giordani, in merito alla contesa con Vivendi, ha detto: “Confermo quanto detto finora: non abbiamo ricevuto alcuna offerta o proposta”. E sull’argomento della joint venture in fase di allestimento tra TIM e Canal+, entrambe controllate da Vivendi, ha aggiunto che “noi glielo abbiamo sempre proposto: se adesso TIM intende investire davvero in contenuti televisivi sarebbe positivo e possiamo parlarci, ma sul progetto della joint in sé non sappiamo nulla oltre a quanto leggiamo sui giornali e, tra l’altro, non abbiamo mai incontrato il nuovo amministratore delegato di Telecom”.  Per quanto riguarda poi l’imminente, nuovo, bando per i diritti televisivi della Seria A di calcio, ha detto che è “ipotizzabile un bando per fine novembre, quindi se le scadenze saranno le stesse è possibile che scada verso metà dicembre, ma il nostro approccio resta lo stesso: molto opportunistico”.