Autore: Redazione
16/03/2017

Mediaset: accordo stretto per il canale 20 del digitale terrestre e raccolta positiva nel trimestre

L’a.d. Pier Silvio Berlusconi ha confermato l’ingresso dell’ex Retecapri nel perimetro del Gruppo, smentendo trattative in corso con Sky per Premium ed eventuali proposte da Vivendi

Mediaset: accordo stretto per il canale 20 del digitale terrestre e raccolta positiva nel trimestre

«Mediaset si è assicurata il canale LCN20 del digitale terrestre». Lo ha detto Pier Silvio Berlusconi durante la conferenza stampa di presentazione delle novità di RadioMediaset, ieri a Milano. L’a.d. di Mediaset ha confermato le voci di un’intesa con Retecapri, riportate recentemente da Il Sole 24 Ore. Il giornale di Confindustria ha scritto di una ipotetica cifra vicina ai 10 milioni di euro investita da Mediaset per assicurarsi il posto occupato dall’emittente del Gruppo TBS, da tempo in difficoltà.

«Abbiamo raggiunto un accordo - ha confermato Berlusconi - e stiamo spettando una serie di condizioni sia regolamentari sia legate al perimetro dell’asset. A breve, se tutto andrà come speriamo, il canale 20 sarà del Gruppo Mediaset». Sempre Il Sole 24 Ore aveva ipotizzato che la nuova rete Mediaset al posto di Retecapri sarebbe stata una semi-generalista action dedicata a un pubblico giovane, ma Berlusconi jr. ha detto che è ancora prematuro parlarne.

Sky e Vivendi

Interrogato da più parti sulle voci di un avvicinamento tra Mediaset e Sky per un accordo su Premium, dopo il closing saltato con i francesi di Vivendi, Pier Silvio Berlusconi ha risposto: «Sulla questione Sky posso solo dire che non ci sono trattative concrete. Per quanto riguarda Vivendi, tra noi e Fininvest abbiamo richiesto oltre un miliardo e mezzo di risarcimento. Ci hanno creato un danno enorme nel bilancio di quest’anno per via dell’accordo rotto e anche sull’immagine di Premium. Noi pensiamo a fare tv, radio, a cercare la pubblicità. Non possiamo dare la soluzione rispetto a una questione che purtroppo è diventata legale. La soluzione la devono trovare loro. La vicenda è in mano ai legali. Qualcuno dice che in Vivendi sono fiduciosi? Ma di cosa, dico io. L’accordo che avevamo era il migliore possibile per entrambi, quindi altri accordi li vedo difficili. E comunque non è mai arrivata alcuna proposta. Che le Authority si stiano muovendo sulla questione Vivendi ci fa piacere e ci sembra anche doveroso», ha concluso l’ad Mediaset sulla vicenda.

EiTowers

«Due anni fa era stata lanciata un’Opa: siamo ancora convinti che questo sia strategico per il settore e anche per il Paese. È una cosa che ci piace, è giusta». Questa l’affermazione dell’a.d. di Mediaset sull’integrazione tra EiTowers (controllata al 40%) e Rai Way. «Eravamo disposti a essere in minoranza allora e lo siamo anche adesso. Ci sono stati colloqui, ma al momento non c’è nulla di concreto in essere».

I risultati del Gruppo Mediaset: gennaio a +0,6%

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Stefano Sala

Per quanto riguarda Mediaset, nei primi sei mesi di quest’anno, Pier Silvio Berlusconi ha stimato che la raccolta avrà “un segno positivo” rispetto allo stesso periodo del 2016. «C’è pochissima visibilità sul tema - ha detto -, ma stiamo andando comunque meglio del mercato». Affermazione confermata, poi, a margine dell’evento da Stefano Sala, amministratore delegato di Publitalia: «A gennaio la nostra concessionaria ha fatto meglio del mercato, che chiuderà il mese con un segno meno, mentre noi dovremmo realizzare un +0,6%. Prevedo un trimestre con segno positivo, ma confermo il fatto che abbiamo poca visibilità. Ci aspettavamo un marzo più vivace di quello che, in realtà, si è poi dimostrato, mentre aprile sembra migliore dei mesi precedenti. Dobbiamo stare sul pezzo. Più in generale, credo che il 2017 risulterà discreto per quanto riguarda gli investimenti; tutti i settori si stanno comportando secondo le nostre previsioni e prevedo che l’anno potrà chiudere con un segno positivo, compreso tra l’1 e il 2%».

Addressable tv

Sala ha commentato anche l’evoluzione della pianificazione pubblicitaria attraverso le piattaforme tecnologiche, oggi principalmente rappresentata dall’addressable adv. «Quello che adesso accade solo per la pay tv entro il primo semestre diventerà una realtà anche per i canali in chiaro sulle smart tv, in base al nuovo protocollo in fase di attivazione. Partiremo con alcuni canali della nostra offerta, prima all’interno dei break pubblicitari e poi anche dei programmi, dove pianificheremo anche la pubblicità customizzata sulla base dei dati in nostro possesso e su quelli di terze parti». Nel frattempo, entro la fine dell’anno sarà lanciata una nuova piattaforma per l’on demand e i contenuti premium, in live streaming su desktop e mobile di Mediaset, basata su una nuova tecnologia. Si affiancherà a Infinity e sarà un’evoluzione di Mediaset On Demand e anche di Mediaset.it.