Continua il trend di aumento dei click e del contestuale calo del prezzo degli stessi, in un contesto di migrazione dei budget su mobile
Gli annunci pubblicitari su Google hanno ricevuto più click di quanto Wall Street si attendesse nel corso del terzo trimestre dell’anno terminato il 30 settembre, al pari però dell’incremento dei costi di acquisizione traffico e del calo del prezzo dei click stessi. Nonostante queste ultime due note negative, i mercati finanziari hanno premiato Alphabet, e il valore delle azioni della holding che controlla Big G è arrivato a superare i 1020 dollari nell’after hour proprio in virtù dell’enorme mole di ads cliccati, sulla spinta del continente asiatico. In questo contesto, il cfo dell’azienda di Mountain View, Ruth Porat, ha sottolineato gli sforzi nel campo dell’intelligenza artificiale, al centro della costruzione di tutti i prodotti.
I numeri della trimestrale
Venendo ai numeri, Alphabet ha generato un utile per azione di 9,57 dollari, polverizzando le attese ferme a 8,33 dollari. Anche le entrate sono state superiori a quanto preventivato dagli analisti, a quota 27,7 miliardi, in ascesa del 24% rispetto all’omologo periodo del 2016, di cui circa 24 sono attribuibili al segmento pubblicitario. Google è responsabile per la gran parte dei ricavi di Alphabet, il giro d’affari di Big G, infatti, è stato di 27,4 miliardi di dollari. Il numero di click è aumentato del 47% mentre il costo degli stessi è diminuito del 18%. Gli analisti guardano con grande attenzione a tale metrica perché, con lo spostamento dei budget da desktop a mobile, i margini sono più bassi. I costi di acquisizione traffico (TAC) lievitano a 5,5 miliardi, sopra le attese, per via soprattutto della commissione che Google paga ad Apple per essere il motore di ricerca predefinito su Safari, e del mobile. Prosegue la crescita di YouTube, come confermato dai vertici della società.