Autore: Redazione
24/03/2017

Mediaset rinnova con Bonolis per due anni e punta su una nuova linea editoriale per Canale 5

Obiettivo di un programma progressivo di forti investimenti: 4/5 prodotti in prime time per la rete ammiraglia. Dopo l’estate al via Chi ha incastrato Peter Pan, poi sarà la volta di Music, quindi di Avanti un altro. Il prossimo anno torneranno prima Scherzi a parte e poi Ciao Darwin

Mediaset rinnova con Bonolis per due anni e punta su una nuova linea editoriale per Canale 5

Due anni con Paolo Bonolis per sperimentare nuove linee editoriali focalizzate sull’intrattenimento. Questo in estrema sintesi il tema dell’incontro che si è tenuto ieri negli studi Mediaset per ufficializzare il nuovo accordo che il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ha stretto con il popolare conduttore da un lato per il ritorno nei prossimi 24 mesi dei grandi titoli di successo, Chi ha incastrato Peter Pan, Ciao Darwin, Scherzi a parte e Avanti un altro, dall’altro lato per lo sviluppo di una nuova edizione di Music e di un’evoluzione de Il Senso della Vita. «Vorremmo arricchirlo di componenti innovative e il desiderio sarebbe quello di costruire un bel prime time per Italia 1 con Paolo Bonolis», ha detto il direttore generale dei Contenuti Mediaset Alessandro Salem all’inizio della conferenza stampa.

Una nuova fase

«Mediaset - ha proseguito Salem - ha vissuto un periodo difficile a causa della crisi dei ricavi pubblicitari. Dopo una fase focalizzata sul recupero dell’efficienza abbiamo ritrovato le forze e abbiamo intenzione di spingere nella produzione di contenuti originali, realizzati in Italia, pensati da talenti italiani e per un pubblico italiano. In un mercato sempre più vasto e frammentato i prodotti locali sono una grande risorsa». Si apre quindi per Mediaset una nuova fase con un forte investimento in prodotti originali realizzati e pensati per il nostro Paese. «In questa nuova fase andremo a produrre molto di più», ha aggiunto Pier Silvio Berlusconi, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti. «Chi vive di pubblicità, sa che la torta del mercato pubblicitario è calata del 40% e che si sono moltiplicati gli attori che si vogliono nutrire di questa torta. Non so se la crisi è finita, però c’è stata un’inversione di tendenza. Oggi ci sentiamo solidi e abbiamo la consapevolezza di come la nostra forza sono e saranno sempre di più i prodotti locali ovvero nati in Italia da chi conosce i gusti del Paese. Avremo un progressivo aumento delle produzioni realizzate da noi di intrattenimento, fiction e news fino ad arrivare ad averne 4/5 in prime time a settimana su Canale 5 e 3/4 su Italia Uno. Di fronte al nuovo che avanza, penso ad Amazon o Netflix, è il prodotto locale a fare la differenza, quello che va consumato caldo o perde tutto il suo sapore. Questa sarà la forza della tv generalista e di Mediaset. Vi arriveremo seguendo in un processo graduale, a regime attorno al 2020. Non avremo una linea editoriale tematica, nell’intrattenimento prime time ci sarà tutto: dall’Isola dei famosi a Music; dai prodotti leggeri a quelli più di spessore».

Futuro generalista

Il mestiere di Mediaset secondo Berlusconi è sempre stato quello di televisione generalista. «Mediaset Premium - ha aggiunto - è nata poco dopo la nascita del digitale terrestre per ammortizzare una serie di costi di banda che Mediaset comunque sosteneva e anche per difendersi dalla pay satellitare. Siamo grati a Premium perché ha fermato la concorrenza, dalla sua nascita gli abbonati di Sky si sono fermati. Il media del futuro è la tv generalista free e quelle che risentiranno di più dell’avanzata dei nuovi modelli di fruizione video sono le pay tv», si è detto convinto Berlusconi.

La fine di un ciclo

A proposito della recente crisi degli ascolti della fiction su Canale 5, Berlusconi ha ribadito che si tratta di un contenuto complicato. «Siamo alla fine di un ciclo - ha spiegato -. La fiction su Canale 5 è un prodotto delicato che si rivolge a un pubblico difficile da tenere e fidelizzare. Abbiamo deciso di cambiare strada e adottare una nuova linea editoriale per il futuro e abbiamo davanti a noi almeno ancora un anno di lavoro. Non è facile perché Canale 5 è molto diversa da Rai 1, il nostro pubblico è più giovane e dinamico. Investiremo di più sull’intrattenimento».

Il programma

In che ordine, quindi, si susseguiranno i programmi di Paolo Bonolis? «Subito dopo l’estate parte Chi ha incastrato Peter Pan - ha detto il conduttore -, poi sarà la volta di Music, quindi di Avanti un altro. Poi dovrebbero esserci le cose nuove. Il prossimo anno torneranno prima Scherzi a parte e poi Ciao Darwin”.

I numeri di Bonolis

Quello tra Mediaset e Bonolis è un rapporto consolidato e i numeri degli ultimi tre anni ne sono una prova. Li ha illustrati il direttore di Canale 5 Giancarlo Scheri. «Numeri straordinari - ha detto -: nel 2015 il 26% di share per Scherzi a Parte, con il 36% sul target 15-34 anni; il 27% per Ciao Darwin con il 44,5% sui 15-44 enni; nel 2017 Avanti un altro ha ottenuto il 21% con un picco del 24,5% sui 15-64 enni». Nel 2016 l’intrattenimento in prime time su Canale 5 ha ottenuto 2,3 punti percentuali in più rispetto a quello su Rai 1, con una punta di 8 punti percentuali in più sul target 15-64 anni. Quest’anno il divario si è fatto più marcato con, rispettivamente, 3,9 e 9,7 punti in più. Nel day time del 2017 dalle 7 alle 21 e 30 i punti percentuali in più sono 2,1 sul target individui e 8 sui 15-64 enni.

Le dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi

A margine della conferenza Pier Silvio Berlusconi si è intrattenuto con i giornalisti, allargando la discussione a tutte le ultime novità del Gruppo. «Quello di Mediaset è sempre più un “sistema” dove tv, carta stampata, radio e web giocano tutti un ruolo fondamentale. Sul web in particolare stiamo andando benissimo e tra settembre e dicembre di quest’anno lanceremo una piattaforma tecnologica di video on demand che trae ispirazione da alcune versioni avanzate di Infinity per le smart tv di ultima generazione. Proporremo un’offerta in streaming free e a pagamento e confluiranno qui tutti i nostri portali video online. Il nome non è ancora stato deciso ma ricorderà Mediaset.it o Video Mediaset».

Per quanto riguarda la raccolta pubblicitaria, Berlusconi parla di un trimestre migliore del mercato e di un obiettivo per il semestre in positivo, con il digital in crescita. Ha poi ricordato che il 2016 è stato un anno difficile per il Gruppo, con Premium in perdita da due anni e la “mazzata” dell’affaire Vivendi, che ha impattato sui conti per una cifra vicina ai 100 milioni. «Dalla copertura sulle azioni al periodo di interim nel management di Premium in cui ci hanno fatto comprare e fare accordi su cose che non avremmo fatto, fino al rallentamento della politica commerciale»: sono queste le principali cause addotte dall’amministratore delegato di Mediaset. «Ma nel 2017 ci rifaremo», ha concluso, ricordando che sono molti i player sul mercato interessati ai contenuti, tra cui le tlc. Quanto al rinvio a fine ottobre della prossima udienza della causa civile contro il gruppo francese, Berlusconi non si dice preoccupato: «Non cambia niente, anzi la decisione di rimandare di ieri ce la aspettavamo alla grandissima e non ci danneggia». (Nel frattempo, l’Agcom, ha fatto sapere che entro il 21 aprile prenderà una decisione se la presenza di Vivendi come socio pesante di Mediaset e primo azionista di Telecom sia compatibile con la legislazione, ndr.). Infine, a proposito della questione sui contenuti di Mediaset Premium Online disponibili sulla piattaforma Timvision, Berlusconi ha detto: «Con Tim non siamo in un contenzioso, ma senza fare giri di parole non stanno rispettando il contratto e una soluzione va trovata».