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Condé Nast: il nuovo a.d. Fedele Usai avvia il piano di sviluppo e di riorganizzazione

Autore: S Antonini


Qualità, focalizzazione e innovazione sono le tre parole d’ordine; la raccolta digitale registra una crescita del 18% e chiuderà a 20 milioni di euro; in dirittura d’arrivo il progetto “totally social” Lisa per le Millennials

Il nuovo corso di Condé Nast firmato Fedele Usai, insediatosi nel ruolo di amministratore delegato il 1° settembre scorso, punta sulla focalizzazione puntuale del business solo su prodotti e iniziative che piacciono ai consumatori-lettori e rispondono alle nuove esigenze degli investitori pubblicitari. Nel caso di Condé Nast sono, in primo luogo, i brand consolidati: Vogue Italia, Vanity Fair, GQ, Wired, AD, Glamour, La Cucina Italiana, e il sistema multipiattaforma a essi collegato. «Le parole d’ordine sono qualità, focalizzazione e innovazione. Vogliamo presidiare la parte alta del mercato su tutte le piattaforme: print e digital. Spendiamo di più dove ci sono questi requisiti e dove pensiamo di fare la differenza, per incontrare meglio le necessità del mercato» spiega Usai, che annuncia nuovi progetti sia in area editoriale sia in area marketing. Allo stesso tempo, la casa editrice presieduta da Gian Paolo Grandi procede a una ristrutturazione del portafoglio e degli organici, con la dismissione di alcune testate e l’avvio di un piano di incentivi all’esodo.

I numeri dei brand Condé Nast

Nonostante il mercato non favorevole, Condé Nast mette a segno risultati positivi su tutte le testate. In primo luogo Vogue Italia, che con la nuova direzione di Emanuele Farneti ha reagito bene alla perdita di Franca Sozzani. Le diffusioni sono cresciute anno su anno del 26,8% a luglio e del 16%. Il numero di settembre ha collezionato 333 pagine pubblicitarie, il 12,5% in più rispetto all’anno scorso e la raccolta pubblicitaria di brand segna un incremento del 16%. Le preemption delle copertine di settembre, pubblicate ad agosto su Instagram, hanno generato oltre 4,7 milioni di impression, oltre 2,1 milioni di video views e 186mila like; e in totale sull’argomento sono stati pubblicati oltre 1.300 contenuti.

«Vogue Italia è tornato in poco tempo al posto che gli compete e si conferma un’eccellenza» dice Usai. Oltre alla Vogue Fashion’s Night di domani, è in preparazione un evento diretto da Riccardo Tisci che si terrà il 22 settembre con la partecipazione di star internazionali. A settembre, Vanity Fair migliora del 6% le performance pubblicitarie anno su anno del solo cartaceo. Ma è sul digitale che fa il boom, registrando in agosto oltre 10 milioni di utenti unici, diventando il primo sito Condé Nast International (esclusi gli Usa). Per quanto riguarda Wired, il nuovo set up firmato da Federico Ferrazza è stato premiato come miglior magazine dell’anno dall’Spd di New York. La Wired Next Fest dall’anno prossimo sbarcherà anche in una capitale europea. L’evento vale oltre due milioni di raccolta, in crescita del 24%. GQ, diretto da Giuseppe De Bellis dallo scorso marzo, è in crescita sul fronte adv e diffusionale. Glamour, guidato da Cristina Lucchini, ha una diffusione di 130mila copie, in crescita del 3,1% con una raccolta annuale di oltre 1.500 pagine. In linea il trend per AD, affidato a Ettore Mocchetti, che ha contribuito al rilancio de La Cucina Italiana alla cui direzione, dal prossimo ottobre, è in arrivo Maddalena Fossati. «Per portare la Scuola in centro abbiamo fatto un investimento “monstre”» dice Usai. Il sito della Cucina Italiana è passato in pochi mesi da 250mila a 1 milione di utenti.

Il business digitale

I ricavi provenienti dal digitale quest’anno raggiungeranno quota 20 milioni di euro, con una crescita del 18% rispetto all’anno scorso. Quattro anni fa valeva 12 milioni di euro. A settembre, la raccolta digitale si aggira sui 2,5 milioni. «Un risultato che premia la nostra scelta di puntare sulla qualità. Siamo in una nuova era del digitale, dove contano etica e brand safety. Da sempre facciamo poco programmatic, sapendo che contano di più le conversioni dei kpi. Grazie a queste scelte, per esempio, se la media di Adblocking installato in Italia è del 25%, noi siamo a quota 6%». Attualmente il peso dei ricavi digital sui fatturati complessivi è del 17%, ma l’obiettivo è arrivare al 30% nel 2019 e al 37% nel 2020. Le property digitali di Condé Nast raggiungono un’audience di oltre 35 milioni di utenti. Di questi, gli utenti unici sono 21 milioni e la fan base social rappresenta 13 milioni. Vogue Italia vanta oltre 1,5 milioni di follower su Instagram, «un dato che supera l’insieme dei competitor femminili» sottolinea Usai.

La riorganizzazione

La focalizzazione su progetti di interesse per consumatori e mercato pubblicitario impone una razionalizzazione, in primo luogo, del portafoglio. Si conferma, quindi, la chiusura delle brand extension di Vogue Italia: Bambino, Uomo, Sposa e Accessori. Il mercato - spiega Usai - si divide tra editoria di basso target e editoria di alta qualità: «Dobbiamo essere molto selettivi in merito alla scelta dei brand che possono creare link virtuosi con consumatori e investitori pubblicitari». Una razionalizzazione che si riflette sugli organici. Da gennaio, al termine dell’attuale biennio di solidarietà, la Condé Nast avvierà un corposo piano di incentivi «senza precedenti in Italia», che porterà all’uscita di 35 giornalisti delle redazioni cartacee, cui sono destinate 40 mensilità.

Esuberi, precisa l’a.d., identificati precedentemente alla solidarietà. Contemporaneamente, Condé Nast investe nel rafforzamento delle linee dirigenziali. In questi giorni sono arrivati o in arrivo: alla vice direzione di Vanity Fair (diretto da Daniela Hamaui) Malcolm Pagani e Serena Danna, quest’ultima con la responsabilità di tutto il digital che fa capo al brand. Da De Agostini International è arrivato Roberto Albani, che si occuperà dei progetti di ecommerce. La prima linea che risponde all’amministratore delegato è formata da Domenico Nocco, direttore generale; Francesca Airoldi, direttore generale sales & marketing; Marco Formento, direttore digital; e Luca Dini, direttore editoriale.

I nuovi progetti

«Siamo in cerca di professionalità in grado di affrontare le sfide del digitale» dice Usai e anche a questo proposito la Condé Nast ufficializza il suo ingresso nel campo della formazione con il progetto “Social Academy”, master realizzato in collaborazione con la SDA Bocconi per formare 20 influencer «qualificati, e preparati sul fronte dell’etica e della brand safety che opereranno in contesti blindati». A questi influencer Condé Nast offrirà l’opportunità di lavorare per il proprio network, con un rapporto di collaborazione della durata di due anni.

Il primo master, dedicato al beauty, partirà già nel prossimo mese di novembre. Sempre in ambito digitale si colloca Lisa (Love Inspire Share Advise), il nuovo progetto editoriale esclusivamente social rivolto alle Millennials che partirà verso fine anno. L’attività di sviluppo dell’ecommerce per singoli brand, a cura di Albani, sta già lavorando su Estée Lauder. Infine, il team guidato da Formento sta curando tutta la comunicazione di carattere digitale degli otto mall che fanno capo alla catena Central Department Store.


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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