Autore: Redazione
24/07/2017

Maxibon presenta #occhioallastrada, campagna contro l’uso improprio dello smartphone

L’iniziativa punta a sensibilizzare i giovani su un tema sociale che in estate può portare anche a mettere a rischio la vita propria e delle altre persone

Maxibon presenta #occhioallastrada, campagna contro l’uso improprio dello smartphone

Sensibilizzare sul tema degli incidenti causati dall’uso inappropriato dello smartphone, che ogni giorno mette in pericolo la vita di migliaia di persone. È questo lo scopo della campagna #Occhioallastrada che Maxibon ha presentato venerdì all’Aquafan di Riccione con uno studio sui i rischi legati all’utilizzo del telefono quando si è in strada o alla guida e un video-manifesto realizzato dai Creators Vegas e Surreal Power dei Mates, presentatori di Maxituber il primo talent per aspiranti youtuber. A sostenere l’iniziativa anche Renata Tosi, sindaco di Riccione, Angelo Frugieri, dirigente sezione Polizia Stradale di Rimini e vice questore aggiunto. Divertirsi facendo attenzione “Da sempre Maxibon è sinonimo di estate e di divertimento per i più giovani - afferma Gustavo Stante, direttore Marketing di Maxibon e promotore dell’iniziativa-. Abbiamo scelto dei Creators per affrontare una tematica così delicata perché rappresentano le figure più adatte per far comprendere a pieno ai giovani questa problematica e allo stesso tempo sono in grado di poter raggiungere un pubblico più ampio attraverso la viralità della rete. La sicurezza sulle strade è fondamentale e lo smartphone deve essere usato consapevolmente per evitare di correre inutili rischi per sé e per gli altri”. Pianificazione social Al fine di raggiungere i giovani e non solo, Maxibon ha scelto di utilizzare la rete come mezzo principale sul quale parlare di una tematica così importante. Nel filmato i due youtuber descrivono una serie di situazioni della vita quotidiana nelle quali lo smartphone mette a rischio la sicurezza di chi lo usa. La più classica di queste è la distrazione mentre ci si trova alla guida.