Autore: Redazione
20/01/2017

LinkedIn, partnership con DataSift per migliorare la profilazione del target

Le nuove sinergie permettono di comprendere meglio i comportamenti delle persone sulla piattaforma e di integrarne le informazioni con quelle già in possesso

LinkedIn, partnership con DataSift per migliorare la profilazione del target

Inizio d’anno pieno di novità per LinkedIn. Il social network professionale, acquisito lo scorso giugno da Microsoft per oltre 26 miliardi di dollari, ha stretto un accordo con DataSift con l’obiettivo di fornire ai marketer nuove soluzioni per raggiungere differenti segmenti di target. L’intesa permette ad agenzie e operatori di accedere a dati di audience aggregata tramite un’API DataSift, che può essere integrata con le piattaforme di marketing e le dashboard delle stesse agenzie, al fine di comprendere con maggiore precisione le interazioni delle persone su LinkedIn, cosa condividono, cosa consigliano, gli articoli che cliccano e leggono. A bordo c’è Motley AdAge, che ha dedicato un articolo al tema della partnership, suggerisce come tra i primi clienti del nuovo servizio figuri anche Motley, sigla controllata da Dentsu Aegis Network attiva nel marketing business-to-business. La firma è in grado di creare modelli look-alike per targetizzare contenuti brandizzati a partire dal comportamento online di specifiche tipologie di dirigenti e top manager. Nuovi dati sui manager presenti su LinkedIn In concreto i dati daranno ai professionisti del marketing nuovi indizi in relazione alle attività delle persone con un determinato titolo lavorativo su LinkedIn. Le agenzie possono integrare e usare queste informazioni per pianificare campagne sul social riducendo al minimo la dispersione. Sarà possibile utilizzare i dati per valutare la risonanza dei contenuti. Per esempio, il grado di seniority influisce su quello che leggiamo. Il tema della privacy Nel definire la partnership le due società hanno detto di essere state molto attente al tema della privacy e di fornire oggi solo informazioni anonimizzate di categorie create da parametri come ruolo professionale, skill e livello di inquadramento. Dunque LinkedIn dimostra di fare sul serio proprio sul tema dei dati, al centro delle indagini dell’Antitrust che ha infine approvato il deal con Microsoft a patto di rispettare alcuni paletti. E la società è pronta ad aumentare le opportunità di coinvolgimento del suo pubblico, costituito ormai da 467 milioni di persone.