Autore: Redazione
14/04/2017

L’inchiesta del Times: Facebook non rimuove i contenuti illegali, nemmeno dopo la segnalazione degli stessi ai moderatori

La testata ha creato un profilo falso e identificato i post fuori legge, non sempre cancellati dal social. Che fa mea culpa, si difende e si dice pronto a fare di più su questo delicato fronte

L’inchiesta del Times: Facebook non rimuove i contenuti illegali, nemmeno dopo la segnalazione degli stessi ai moderatori

Di Massimo Luiss

Facebook è accusato di non aver rimosso contenuti pedopornografici ed estremisti anche dopo che i moderatori del social network erano stati avvisati direttamente dell’illegalità dei contenuti. La ‘bomba’ arriva dal Times, che dopo l’inchiesta sul tema della brand safety su YouTube/Google ha deciso di indagare l’altro duopolista nel mercato della pubblicità digitale.

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L’inchiesta del Times

Utilizzando un profilo falso, un giornalista della testata è entrato in gruppi e ha stretto amicizia con militanti dell’ISIS e ha individuato dei materiali tra cui immagini e video inneggianti lo Stato Islamico e i recenti attacchi terroristici di Londra ed Egitto, oltre a fotografie relative all’abuso di minori, chiedendone la rimozione. I moderatori della compagnia californiana hanno cancellato solo alcuni dei contenuti, mentre alcuni post pro-jihad sono rimasti online. Secondo l’inchiesta, Facebook avrebbe agito in modo più deciso solo una volta scoperto che le segnalazioni arrivavano direttamente dal Times.

Rischio di azioni legali

La mancata rimozione di contenuti illegali potrebbe avere ripercussioni legali in Gran Bretagna, dove a Facebook potrebbe venire recapitata una notifica per il suo ruolo nell’incoraggiare la pubblicazione e distribuzione di questo tipo di immagini. Il Times, infatti, ha avvisato la Metropolitan Police e la National Crime Agency per fare chiarezza su ciò che accade sul social. Facebook ha problemi più o meno ovunque nel mondo a causa della circolazione di contenuti illegali al suo interno. In Italia, per esempio, nei giorni scorsi il Gip di Napoli ha chiesto un supplemento di indagine alla Procura per verificare eventuali responsabilità del legale rappresentante di Facebook Italia al fine di fare ulteriore chiarezza sul suicidio di Tiziana Cantone.

La risposta di Facebook

Tornando al report del Times, un portavoce di Facebook ha detto che la società ha cancellato tutti i contenuti identificati dal giornale come potenzialmente illegali, rendendo noto che erano in violazione “delle nostre policy e non hanno posto su Facebook”. “Siamo spiacenti che sia successo - ha aggiunto il vp of operations Justin Osofsky in uno statement -. È chiaro che possiamo fare meglio, e continueremo a lavorare sodo per garantire gli standard che la comunità di Facebook si attende”.