Autore: Redazione
10/05/2017

La rivoluzione digitale del New York Times procede a passo spedito

ReCode ha preso in esame l’andamento del publisher nel corso degli ultimi anni

La rivoluzione digitale del New York Times procede a passo spedito

La scorsa settimana il New York Times (NYT) ha pubblicato i dati di bilancio al 31 marzo di quest’anno. Molte le evidenze emerse, ma una su tutte è da sottolineare: l’area più interessante del business dello storico publisher è rappresentata dalla voce sottoscrizioni digitali. Un percorso evolutivo intrapreso diversi anni fa che ha portato a questo risultato, dimostrando come una testata possa sopravvivere in un mondo cannibalizzato da internet e in cui il declino della raccolta cartacea non sembra voler dare segnali d’arresto. ReCode ha compiuto un’analisi dell’andamento dell’editore. Negli ultimi sei anni le entrate digitali, abbonamenti e pubblicità, sono più che raddoppiate a 442 milioni di dollari. Al contempo i ricavi cartacei sono scesi del 18% a poco più di 1 miliardo. E per il 2020 l’obiettivo di fatturato digitale è molto ambizioso, pari a 800 milioni. Allo stato attuale, nota ReCode, sono i ricavi da sottoscrizioni la voce più importante in ambito digitale: nel 2016 la cifra economica generata dai soli abbonati digitali è livitata a 233 milioni. Su stampa l’audience di abbonati produce revenue per 648 milioni. Nonostante ciò la carta supera ancora il digitale nei bilanci del New York Times. Ma le cose sono destinate a mutare. E il New York Times è pronto a diventare un editore non più advertising-based, ma dipendente dagli abbonamenti digitali.
schermata-2017-05-08-alle-20.44.11
schermata-2017-05-09-alle-13.07.15