La società italiana propone soluzioni per acquistare spazi display e video, ma anche per controllare il footfall e la variazione del traffico di clienti in store. L’anno scorso il fatturato registrato dall’azienda è cresciuto del 60%
Da sempre i retailer fanno grande attenzione ai flussi di clienti nei propri punti vendita. Spesso però non è facile capire il perché di un’affluenza inaspettata, scarsa o abbondante: è grazie alla pubblicità? Al passaparola? O a tutti è venuta voglia dello stesso prodotto?
Hic Mobile, società italiana mobile-native specializzata in servizi di marketing su smartphone, ha fornito loro un mezzo per un calcolo ‘de facto’ del traffico di clienti. È possibile, infatti, integrare, nelle campagne mobile advertising, la misurazione del footfall generato nei pv. «Abbiamo un ecosistema complesso di piattaforme: da una parte gestiamo 1,5 miliardi di impression al giorno, dall’altra lavoriamo con 40 Data Management Platform (DMP), e quindi con una enorme mole di dati sui consumatori», ha dichiarato a DailyNet Max Willinger, co-founder di Hic Mobile.
Il footfall e il mobile nel punto vendita
«Il footfall si attiva quando l’utente entra in contatto con un banner. In questo caso, noi entriamo in possesso del suo user ID e lo monitoriamo per quattro settimane. Ovviamente, solo se l’utente dà il consenso al trattamento dei dati a fini pubblicitari a Google o Apple. Prima di attivare il footfall, il retailer imposta i pv da tracciare e, una volta attivato il flight, è possibile effettuare verifiche sulla sua efficacia.
Max Willinger, co-founder Hic MobileÈ possibile calcolare anche l’uplift, la ‘pedonabilità’ della campagna. Si misura l’affluenza prima e dopo il suo inizio, e quanti di questi ultimi clienti sono stati condotti al punto vendita dalla app. Inoltre è possibile anche fare benchmark sui competitor, analizzandone il footfall e dimostrando la parallela diminuzione del traffico nei loro negozi», prosegue Willinger. Un altro lato dell’offerta, riguarda la possibilità di fare A/B testing sulle creatività mostrate agli utenti raggiunti attraverso le 12 Demand Side Platform (DSP) con cui lavora Hic Mobile: le tecnologie utilizzate consentono di tracciare la percentuale degli utenti che, una volta visualizzato un banner pubblicitario del brand, siano entrati all’interno del punto vendita per il tempo necessario a completare il processo d’acquisto. Il tutto a cadenza settimanale.
Bilanci e progetti
«Hic Mobile è sul mercato da poco più di 4 anni, abbiamo uffici a Milano e Roma, ma ci affidiamo anche a supporto esterno. Quest’anno abbiamo progetti di espansione all’estero, nel Nord Europa», continua Willinger. In Italia, intanto, la società ha registrato nell’ultimo anno «una crescita del 50, quasi 60%, sul 2015. Il nostro team si è espanso fino a includere 15 persone tra le due nostre sedi».
Gli strumenti di marketing
Risultati raggiunti grazie a un’offerta composta da Video Adv, «venduto in via diretta e in programmatic attraverso le 12 dsp con cui collaboriamo», Performance, Audience First, «attraverso le DMP siamo in grado di usare dati per raggiungere audience specifiche» e Display. Presto sarà pronto un nuovo strumento da aggiungere a questa lista: il Native, disponibile già dal mese prossimo.
«Cerchiamo di immettere novità sul mercato ogni 3 o 4 mesi. Il nostro modello di business consiste nello sperimentare tutte le novità e, nel caso si rivelino efficaci, inserirle nella nostra offerta», svela. Circa un mese fa è stata lanciata Admove.com, una piattaforma sviluppata per i piccoli inserzionisti con l’obiettivo di accentrare gli strumenti del mercato, Google AdWords, Facebook, SMS e Display, all’interno di un’unica interfaccia. «La piattaforma ha due volti, uno rivolto ai clienti e uno all’agenzia, che spiega a questi come sfruttarla al meglio», conclude.