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Google ha confermato: l’anno prossimo arriva l’ad blocker su Chrome

Autore: Redazione


I publisher dovranno adeguarsi agli standard della Coalition for Better Ads. Lanciato anche Funding Choices

Dopo le indiscrezioni ecco l’ufficialità: a partire dall’anno prossimo il browser Google Chrome bloccherà automaticamente alcune tipologie di annunci pubblicitari. In particolare i formati coinvolti sono quelli ritenuti “inaccettabili” dalla Coalition for Better Ads, un’alleanza tra i principali operatori dell’industry di cui oltre allo stesso Google fanno parte anche associazioni quali Interactive Advertising Bureau, e grandi aziende investitrici come P&G e altri nomi di primo piano. Ma cosa sono gli annunci inaccettabili? Dai feedback ricevuti dagli utenti, è emerso che sei formati per desktop (pop-up, auto-play video with sound, prestitial with countdown, large sticky ads) e 12 formati per mobile (pop-up, ad density higher than 30%, flashing animated ads, auto-play video with sound, prestitial, postitial with countdown, full screen scrollover e large sticky ads) sono percepiti come eccessivamente invasivi. È inoltre risultato che il ritardo nel caricamento dei contenuti pubblicitari, con conseguente rallentamento della navigazione, svolge un ruolo determinante per la consumer experience.

La novità

Con questa operazione Google punta a ripulire il web fornendo benefici sia ai consumatori sia ai publisher. Stando a quanto dichiarato da Scott Spencer, direct of product management di Google, le property di Google non saranno toccate in modo importante dal nuovo strumento di ad blocking, ma a farne le spese sarà la rete degli editori legati al Google Display Network, i quali dovranno eliminare alcuni posizionamenti advertising se non vorranno vederli bloccati. Google darà un mese di tempo ai publisher per allinearsi ai parametri della Coalition for Better Ads. Alcuni hanno criticato Google, vista la sua dimensione e influenza, giudicando la scelta di lanciare un ad blocker proprietario come funzionale al proprio business. Spencer ha risposto dicendo che ciò che è buono per il settore del digital media, lo è anche per Google. “Ci sono alcune esperienze pubblicitarie sul web che sono fastidiose per i consumatori - ha dichiarato a Business Insider -. Sono il peggiore dei mali che conduce le persone a usare ad blocker”. Il lancio dell’ad blocker è previsto per l’anno prossimo, ma la feature è già in fase di test in alcuni mercati, tra cui Stati Uniti e Gran Bretagna.

La minaccia dell’ad blocking

“L’ad blocking è una minaccia all’ecosistema e danneggia gli editori di qualità - ha aggiunto -. Google non potrebbe esistere senza un internet aperto. E perciò, in questo caso, abbiamo allineato gli incentivi”. L’intenzione di Google è che la maggior parte degli utenti internet adotti il browser Chrome e che al tempo stesso gli editori adeguino la propria proposta commerciale agli standard richiesti dalla Coalition for Better Ads. Tutto ciò dovrebbe portare le persone a smettere di usare software come AdBlock Plus, che secondo alcune testate estere veniva pagato dallo stesso Google al fine di non vedere bloccati i propri posizionamenti.

Il fenomeno ad blocking

Secondo un recente rapporto pubblicato a febbraio da PageFair, sono 615 milioni i device con ad blocker installati a livello mondiale, di cui 308 milioni da mobile. Solo nel 2016 il fenomeno, perlopiù concentrato nel territorio asiatico, è cresciuto del 30%. In Italia la penetrazione dell’ad blocking è al 17% su dekstop e all’1% su mobile.

Funding Choices

Contestualmente all’annuncio del software per bloccare l’adv, Google ha introdotto la feature Funding Choices, con cui i publisher potranno settare un prezzo minimo per page views chiedendo agli utenti di pagare o in alternativa di disabilitare l’ad blocker.


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incarichi e gare

Autore: V Parazzoli - 30/04/2024


Sky seleziona GroupM, OMG e Publicis Media per la gara per il planning europeo: in Italia il budget da oltre 60 milioni di euro è gestito da Wavemaker

Sono GroupM, Publicis Media e OMG gli operatori selezionati da Sky per il pitch indetto a marzo per il suo account europeo, attualmente gestito soprattutto da EssenceMediacom, anche se in Italia l’account che vale oltre 60 milioni di euro, è in carico a Wavemaker. I mercati in esame comprendono, oltre al nostro, Regno Unito – dove lo spending si aggira intorno ai 250 milioni di sterline - Irlanda, Italia e la regione DACH (Germania, Austria e Svizzera), per un totale intorno ai 450 milioni di sterline. The Aperto Partnership sta gestendo la gara. L’ultima, precedente, revisione dell’account media di Sky ha avuto luogo nel 2017, la prima in 13 anni, quando EssenceMediacom, allora MediaCom, aveva mantenuto l’account in una gara a tre contro Zenith di Publicis Media e Carat di dentsu. La centrale di GroupM gestiva già il Regno Unito, l’Irlanda, la Spagna e l’Austria, ma in seguito alla revisione aveva rilevato il search del Regno Unito da iProspect e assunto la responsabilità esclusiva del mercato tedesco, che prima condivideva con Mindshare. La revisione non aveva incluso in quella occasione l’Italia. Nel 2022, MediaCom ha ampliato le sue competenze e ha rilevato il pay-per-click, il programmatic e l’ottimizzazione dei motori di ricerca da Merkle di dentsu. Anche Wavemaker ha ampliato le sue competenze in Italia includendo i media digitali.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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