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Friendz e la tecnologia

Autore: Redazione


Decima puntata della rubrica Friendz su DailyNet: il rapporto della community con gli smartphone,pc e tablet

Di Luca Marchesi

Ogni giorno mi capita di imprecare contro la fotocamera del mio smartphone, che si avvia troppo lentamente e mi fa perdere l’attimo fuggente per lo scatto perfetto di quel particolare in movimento. Il mio compagno di scrivania tira inutilmente manate sulla carcassa inerme del suo pc, quando un programma si blocca improvvisamente. E poi c’è la mia fidanzata che, avendo un telefono con durata della batteria di circa 15 minuti, non ha mai risposto ad una mia telefonata e mi costringe ad una relazione epistolare con la signorina del “Il cliente da lei chiamato non è al momento raggiungibile”. Proprio mentre davo indicazione ad un ragazzo che vagava per la città a causa del GPS non funzionante, mi sono chiesto: ma c’è qualcuno contento e soddisfatto di tutti i suoi apparecchi hi-tech?

Arrivato in ufficio, ho rivolto questa domanda ai colleghi e, alla fine, il dibattito è stato talmente grande da risolversi con: “Chiediamolo anche ai Friendz!”. In tempi record, che i meccanici di Formula Uno si sognano, abbiamo preparato la survey e l’abbiamo sottoposta alla community. Non ci siamo rivolti ad un target specifico, sapendo comunque che a rispondere alle nostre domande sarebbero state persone amanti dei social network ed utilizzatori dell’app, quindi un pubblico 3.0.

Il questionario era diviso in tre parti, per capire il loro rapporto con gli smartphone, pc e tablet.

Per prima cosa abbiamo voluto individuare quale brand fosse leader nel mercato dei telefoni cellulari e, non a sorpresa, abbiamo scoperto che il 42% dei Friendz possiede un telefono Apple. Secondo posto per Samsung (22%), poi Huawei (15%), LG (7%) e Asus (4%). In ogni caso, il 79% non ha acquistato il suo telefonino con un abbonamento proposto da qualche compagnia telefonica. Del restante 21%, il 43% ha scelto Tre, il 27% Tim, il 16% Vodafone e l’11% Wind.

Abbiamo poi voluto sapere più o meno quanto sono stati disposti a spendere e, alla faccia della crisi, il 32% ha speso più di 600 euro. Le due fasce 300-400 e 400-600 si sono accaparrate entrambe il 20% delle risposte. 9% sia per la fascia 100-150, che 150-250.

Ma per capire se realmente le persone siano soddisfatte del loro smartphone basta questo dato: l’85% lo ricomprerebbe, in primis per la solidità del sistema operativo, la qualità della fotocamera e la durata della batteria. Proprio ciò di cui mi lamentavo prima! Queste sono anche le tre caratteristiche che spingono i Friendz all’acquisto di un dispositivo piuttosto che un altro. Dato davvero sorprendente è la durata del loro ultimo smartphone: il 31% ha risposto tra 2 e 3 anni, il 30% per più di tre anni e solo il 21% meno di due anni.

Nel mondo dei personal computer, il mercato è equamente suddiviso tra Asus (21%), Hp (21%, Acer (19%) e Apple (18%). La fascia di prezzo più gettonata è stata quella dei 300-400 euro (19%), a seguire 400-500 euro (17%), solo l’11% tra i 1000 e 1200 euro e l’8% più di 1200 euro.

Anche in questo caso c’è enorme soddisfazione: l’84% ricomprerebbe il suo dispositivo.

Per i tablet, invece, il 34% delle scelte sono ricadute su Samsung, il 32% su Apple. I friendz hanno speso principalmente meno di 150 euro (37%), il 31% ha speso tra i 150 e 300 euro, il 16% tra i 300 e 450, ed il 15% ha addirittura speso più di 450 euro. Il grado di soddisfazione è leggermente più basso: il 62% lo ricomprerebbe, il 38% no. Ma questo dato potrebbe anche essere dovuto ad un ripensamento sulla tipologia di dispositivo in sè, non solo sulle sue caratteristiche tecniche e performance.

Insomma, le problematiche che affliggono la mia vita tecnologica di ogni giorno sembrerebbero riguardare solo me. I Friendz parrebbero molto soddisfatti dei loro dispositivi e delle loro scelte d’acquisto. A questo punto, immagino la vostra espressione stralunata nel leggere le prime righe di questo articolo. Ma tranquilli, ride bene chi ride ultimo: prima o poi acquisterete anche voi un telefono lento come una lumaca, il vostro collega premerà tutti i giorni insistentemente Ctrl+Alt+Canc, e la vostra fidanzata avrà bisogno della prolunga per uscire sempre con il cellulare collegato alla corrente!


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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