Autore: Redazione
29/05/2017

Il Ministero dell’Interno mette in gara 868.000 euro per una campagna sul rimpatrio dei migranti

Il bando è stato emesso dal Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione del dicastero, per una durata contrattuale di quattro mesi e un on air previsto il prossimo novembre

Il Ministero dell’Interno mette in gara 868.000 euro per una campagna sul rimpatrio dei migranti

Il Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione — Fondo Asilo Migrazione e Integrazione del Ministero dell’Interno – ha emesso un bando di gara per l’affidamento del servizio di realizzazione della campagna multimediale di comunicazione integrata sul Rimpatrio Volontario Assistito-RVA, prevista per novembre. Il valore totale stimato, IVA esclusa, dell’appalto, è di 868.000 euro per una durata del contratto di 4 mesi. Termine per il ricevimento delle domande di partecipazione: 19 giugno, con apertura delle offerte il giorno seguente. L’obiettivo del servizio è di consentire la più ampia diffusione delle informazioni sulle opportunità e le modalità di accesso all’RVA per aumentare la consapevolezza e la conoscenza della misura tra i migranti potenziali destinatari, nonché tra gli operatori del settore. Il servizio prevede anche la realizzazione di una ricerca ex ante relativa al contesto di riferimento e di una ex post in grado di valorizzare e valutare i risultati ottenuti dalla campagna, e la definizione del relativo piano mezzi.

Il Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione (FAMI) persegue l’obiettivo generale di contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori e all’attuazione, al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, protezione sussidiaria e protezione temporanea e della politica comune dell’immigrazione. In questo contesto, intende: contribuire a rafforzare e sviluppare tutti gli aspetti del sistema europeo comune di asilo, compresa la sua dimensione esterna; sostenere la migrazione legale verso gli Stati membri in funzione del loro fabbisogno economico e sociale, come il fabbisogno del mercato del lavoro, preservando al contempo l’integrità dei sistemi di immigrazione degli Stati membri e promuovere l’effettiva integrazione dei cittadini di Paesi terzi; promuovere strategie di rimpatrio eque ed efficaci negli Stati membri, che contribuiscano a contrastare l’immigrazione illegale, con particolare attenzione al carattere durevole del rimpatrio e alla riammissione effettiva nei Paesi di origine e di transito; migliorare la solidarietà e la ripartizione delle responsabilità fra gli Stati membri, specie quelli più esposti ai flussi migratori e di richiedenti asilo, anche attraverso la cooperazione pratica. Il FAMI, inoltre, sostiene una serie di azioni connesse al reinsediamento dei cittadini di Paesi terzi in uno Stato membro e altri programmi di ammissione umanitaria. All’interno del Programma Nazionale dell’Italia per il sostegno nell’ambito del FAMI per il periodo 2014–2020 è previsto, relativamente all’Obiettivo Specifico “Rimpatrio”, la realizzazione della citata campagna.

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Contesto di riferimento

Considerando lo scenario internazionale che negli ultimi anni ha posto l’Italia al centro di un massiccio fenomeno di flusso migratorio, facendo registrare per il 2016 l’ingresso via mare di oltre 181mila migranti, il Governo italiano, in stretto raccordo con le realtà territoriali, ha tentato di ammortizzare le numerose ondate di arrivi, gestendo non solo la fase emergenziale ma, anche, pianificando in modo strategico il post emergenza. Tale contesto di persistente emergenza umanitaria ha imposto un approccio concreto di intervento in grado di aiutare i soggetti in difficoltà, favorendo al contempo il loro ritorno in patria o il loro trasferimento verso altri Paesi europei per il ricongiungimento con i loro familiari. Per queste ragioni, l’Italia, con il contributo dell’Unione Europea, dal 2009 ha reso disponibile lo strumento del rimpatrio volontario assistito, che consente a specifiche tipologie di migranti presenti nel nostro Paese di ritornare volontariamente a casa senza dover sostenere alcuna spesa e con la previsione di un piano di reintegrazione pre-partenza che faciliti il reinserimento nel proprio Paese di origine.