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Facebook racconta i suoi “principi pubblicitari” agli utenti, ma gli spender vogliono di più

Autore: Redazione


In seguito alle recenti vicende che hanno minato la “credibilità” della piattaforma in tema di trasparenza, il social spiega in modo chiaro le sue regole per l’adv

Il mondo della pubblicità “dovrebbe” essere un universo di buoni propositi, dove le regole di buona condotta fungano da base inevitabile per garantire trasparenza, brand safety e attenzione al consumatore. Un po’ come ai tempi del Carosello, con Calimero e Carmencita. Eppure, le cose non sempre stanno così, soprattutto da quando il digitale è diventato terreno fertile per l’advertising e, come le recenti cronache dimostrano, c’è molto lavoro da fare per tornare a quel safe environment che ha fatto della pubblicità non solo un semplice veicolo promozionale, ma anche un mondo fatato fatto di storie, intrattenimento, personaggi e ispirazioni. I tech giant Tornando alle recenti cronache, non si può non fare riferimento ai grandi giganti del tech, come Google e Facebook, che rappresentano attualmente il Sacro Graal della pubblicità digitale, ma che sono altrettanto teatro di avvenimenti che hanno minato, soprattutto negli ultimi tempi, l’integrità del mezzo pubblicitario, approfittando di un pubblico vulnerabile in modi che sono nel migliore dei casi, controversi e, nel peggiore illegali. Ristabilire la credibilità Proprio per ristabilire la propria credibilità, a seguito di una serie di titoli che hanno messo l’azienda sotto i riflettori, tra cui l’influenza russa sulle elezioni americane del 2016, Facebook ha reso pubblici in un blogpost firmato da Rob Goldman, vice president of ad products, i “principi che guidano le sue decisioni pubblicitarie”. Solo negli ultimi mesi, infatti, il social è stato criticato per aver apparentemente permesso alle aziende di escludere individui di certe credenze ed etnie da campagne mirate, oltre a lasciare che i marchi si rivolgessero ad adolescenti sulla base di insight psicologici. I principi di menlo park A grandi linee, i principi che Facebook ha presentato mettono in primo piano gli utenti. Infatti, la piattaforma ha specificato di privilegiare la privacy: “non vendiamo i dati sensibili degli iscritti a terzi ma utilizziamo il monitoraggio delle loro attività per fornire inserzioni pertinenti e utili”. Con le recenti funzioni aggiornate, infatti, è possibile controllare e personalizzare le inserzioni che vengono mostrate e anche quelle in esecuzione su ogni brand page. “In questo modo la pubblicità su Facebook sarà più trasparente e allo stesso tempo gli inserzionisti saranno responsabili della qualità dei loro contenuti pubblicitari”. Gli standard della comunità proibiscono discorsi d’incitazione all’odio, bullismo, intimidazione e altri tipi di comportamento dannoso, per trovarli, il social si serve di strumenti automatizzati e manuali e delle segnalazioni degli utenti. “A volte sbagliamo, ma il nostro obiettivo è di prevenire e rimuovere i contenuti che non rispettano le nostre normative”, si legge nel post. Le perplessità “Che Facebook senta la necessità di rilasciare un post come questo non è sorprendente” commenta Ruth Zohrer di Mindshare UK. “Ciò che sorprende è che la sua risposta, piuttosto che rivolgersi ai media o al governo (le voci più forti in questa materia), o a brand e agenzie (alcuni dei quali hanno reagito apertamente a queste vicende), il blog sia rivolto agli utenti finali della piattaforma”. Le perplessità dell’industry, raccolte in questo commento, fanno pensare che Facebook stia evitando un rischio di reputazione per convincere gli utenti a fidarsi. Senza persone, del resto, la piattaforma avrebbe poco o niente da fare. “Anche se, è importante che Facebook spieghi ai suoi utenti come funziona la pubblicità sul sito, non sembra che ci siano aggiornamenti reali in programma. Vorremmo che Facebook facesse molto di più in quest’area”. “Il post - continua Zohrer - riconosce che Facebook non ha la capacità di controllare e gestire i contenuti prodotti e condivisi nei suoi diversi ambienti, e richiede uno sforzo concentrato da parte degli utenti finali, dei marchi, delle loro agenzie e oltre”.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 29/04/2024


L’ACI mette a bando 3 milioni di euro per il servizio biennale di ideazione, produzione e pianificazione di nuove campagne pubblicitarie

L’Automobile Club d’Italia ha emesso un bando per l’affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di campagne di comunicazione per ACI stessa, del valore di 3 milioni di euro al netto di Iva in 24 mesi a partire dal prossimo mese di febbraio. Termine per il ricevimento delle offerte:30 maggio 2024. Tra i requisiti richiesti ci sono quello di un fatturato globale maturato nel triennio precedente almeno pari a 6 milioni Iva esclusa, e di aver eseguito negli ultimi tre anni di almeno 2 campagne di comunicazione esterne realizzate per pubbliche amministrazioni/privati con un progetto creativo e un piano media articolato su base nazionale, di cui almeno una con un piano media di valore pari o superiore a 1,5 milioni, Iva esclusa . Finalità La finalità delle precedenti campagne è stata di raccontare valori, capacità, funzioni di ACI e di diffonderne la “mission”: rappresentare gli interessi, le ambizioni, le evoluzioni degli automobilisti contemporanei, non più intesi solo come “proprietari di veicoli” ma soprattutto quali cittadini che necessitano di mobilità sostenibile, sicura, individuale e interconnessa con quella collettiva. ACI ha inteso, inoltre, evolvere il suo ruolo, in funzione delle trasformazioni della società, estendendo la sua attenzione a tutte le modalità con cui si compone oggi la mobilità individuale, di cui fruiscono tutti i cittadini non solo gli automobilisti, e integrando il concetto di mobilità sostenibile che deve essere certamente a minor impatto ambientale ma, altresì, anche con sempre maggiore la sicurezza stradale e, soprattutto, accessibile a tutti. ACI intende quindi perseguire questo percorso per i prossimi due anni, sviluppando campagne istituzionali/sociali, con adeguate pianificazioni nazionali, rinnovando le campagne specifiche legate ai servizi/prodotti offerti, proseguendo la comunicazione sui temi della Sicurezza Stradale e della corretta guida che ogni anno avranno un focus specifico, supportando con azioni di comunicazione specifiche le proprie articolate attività, ad iniziare da quelle sportive e associative. Obiettivi Al fine di accrescere awareness, autorevolezza e credibilità sia presso il grande pubblico italiano (protagonisti o fruitori della mobilità) come presso gli influenti di settore e gli interlocutori istituzionali, si reputa necessario che la comunicazione abbia come direzione: 1. Raccontare ACI in un’unica narrazione istituzionale, finalizzata ad ottimizzare e incrementare la corretta reputazione del brand, che successivamente si declina, in modo originale ma sempre riconoscibile, nelle diverse attività di comunicazione che saranno richieste; 2. Diffondere la vision di ACI e i valori del brand per sostenere una nuova consapevolezza, presso i target indicati, del vero e attuale posizionamento di ACI e del suo ruolo attivo nel processo di innovazione del Paese. 3. Promuovere e consolidare la consapevolezza della qualità, efficienza e innovazione dei prodotti e servizi che ACI offre, anche nei confronti di un pubblico meno attiguo al mondo ACI, per semplificare e migliorare le esigenze di mobilità.  

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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