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La persona al centro. Nuovi ecosistemi per inedite esperienze in ambito mobile

Autore: Redazione


Dati alla mano, il mobile rappresenta attualmente una delle più significative opportunità a disposizione delle aziende per affrontare la comunicazione digitale e assicurarsi un’adeguata monetizzazione

di Francesco Bonometti, Studente del Master in Comunicazione e Media Digitali de Il Sole 24 Ore

Cosa significa cogliere le opportunità della digital economy? E cosa può essere realmente disruptive? Sono stati questi due dei principali quesiti affrontati nel corso di Upgrade Mobile Summit - evento alla sua prima edizione, organizzato da Upgrade Italia -, riunendo centinaia di professionisti e marketer a Milano, lo scorso 18 novembre, presso Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa Italiana. Dati alla mano, il mobile rappresenta attualmente una delle più significative opportunità a disposizione delle aziende per affrontare la comunicazione digitale e assicurarsi un’adeguata monetizzazione, che si annuncia sempre più orientata all’mcommerce, elemento in grado di rivoluzionare molti dei paradigmi alla base di un’attività comunicativa efficace e disruptive.

Infatti, se un’analisi completa del corposo patrimonio di big data che oggi abbiamo a disposizione si rende operazione realmente imprescindibile per intercettare l’audience desiderata, altrettanto importante risulta porre al centro della ricerca l’utente e la tecnologia mobile come soggetti protagonisti dell’innovazione. Utente e mobile, dunque, che in verità non possono essere meri fini, puramente oggetti e modalità di accesso al marketing: in realtà, definendo le regole del gioco di una strategia davvero efficace per raggiungere un target, non si può dimenticare che un contenuto digitale va ad attrarre l’interesse di un soggetto fisico. E come emerso nel corso dei numerosi interventi del Summit milanese, ciò costituisce, oggi, il vero trampolino dell’innovazione.

In più, saltare questo passaggio può significare il rischio di rimanere focalizzati soltanto sull’economia di prodotto, proprio mentre quest’ultima sta divenendo esperienza d’uso. Così, può apparire quanto meno strano che nel mondo delle reti informatiche e del web, costituito da oggetti digitali e servizi tecnologici, si arrivi a parlare di emozione, esperienza e design. Eppure, questi elementi rappresentano i nuovi punti di partenza sui quali potrebbe risultare necessario rifondare la comunicazione e il marketing, appunto per porre la persona al centro della ricerca.

Dai relatori presenti al Summit, e in particolare dall’intervento di Cristina Favini, Strategist e Manager of design del gruppo Logotel, è stato sottolineato come all’interno del quadro attuale si stiano definendo nuovi ecosistemi in cui relazioni complesse disegnano a loro volta nuove esperienze; ed è qui, su questo terreno, che smartphone e tablet possono costituire insiemi coesi e integrati di azioni umane.

E nel momento in cui si raccolgono dati da sottoporre a successiva elaborazione per segmentare l’utenza, quando si procede nella realizzazione di un contenuto video per il mobile, focalizzandosi sulla sua adattabilità allo schermo di uno smartphone per colpire il consumatore o persino quando vengono divulgate informazioni, nel campo mediatico e giornalistico, ci si sta muovendo in un modo nuovo. In effetti, tutte queste azioni pongono quesiti inediti ai quali bisogna rispondere con un’ottica peculiare. E in un contesto in cui la tecnologia sta ormai sostituendo molte azioni e mansioni umane, ridefinendo attitudini e abitudini, sapersi porre le giuste domande e rispondere in modo efficiente ai nuovi bisogni, contraddistingue il valore delle nostre azioni in quanto persone. Forse è così che la dicotomia tra fisico e digitale può trovare soluzioni corrette. E chi, infine, si sente veramente pronto per essere responsabile e reattivo al cambiamento?


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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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