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Mobile, un canale imprescindibile per i retailer

Autore: Redazione


Un’indagine di Salesforce, condotta a partire da dati e analisi basati su 400 milioni di consumatori, riassume i temi più importanti riguardanti lo shopping mobile

Per le aziende è oggi impossibile ignorare il canale mobile: si stima che entro quest’anno nel pianeta ci saranno qualcosa come 2,7 miliardi di utilizzatori di smartphone, i quali condurranno attività online sempre più frequenti. Sul fronte della navigazione, per esempio, quest’anno gli smartphone sono responsabili del 60% del traffico internet. La quota degli smartphone sul totale ecommerce è ancora inferiore rispetto alle ore di navigazione, almeno nel nostro Paese, dove si attesta al di sopra del 20% per un giro d’affari in crescita del 65% a 5,8 miliardi di euro (fonte Netcomm). In altre parole ci sono enormi potenzialità per tutti i retailer che vogliano aprirsi con forza allo smartphone come canale di vendita.
Contesto d’acquisto
Per i retailer le ragioni di una forte apertura al mobile sono molte e le principali sono riassunte nel white paper “Report: focus sullo shopping da dispositivi mobile” redatto da Salesforce a partire da dati e analisi basati su 400 milioni di consumatori. Vediamone alcune: innanzitutto i dispositivi mobile sono il primo punto di interazione con il brand e assicurano più traffico di qualsiasi altro dispositivo. Insomma il contesto d’acquisto è sempre più connesso agli schermi dei nostri telefoni e i retailer non devono dimenticarsene.
Esperienza d’acquisto
L’esperienza d’acquisto è il secondo macro-tema emerso dallo studio. E, poiché gli smartphone si confermano il dispositivo di preferenza per visitare i siti, i retailer devono concentrarsi sulla creazione di esperienze digitali in contesti mobili, tenendo conto anche dell’integrazione con il negozio fisico. I benefici di un approccio del genere possono essere vari: in particolare, gli smartphone consentono agli acquirenti di cambiare il proprio approccio alla ricerca dei prodotti e migliorare la portabilità degli articoli d’interesse.
Intenzione di acquisto e conversione
Il terzo argomento della ricerca riguarda l’intenzione d’acquisto e la conversione. Gli acquirenti completano effettivamente gli acquisti da smartphone o usano questi dispositivi solo per navigare? Allo stato attuale la maggior parte degli acquisti avviene ancora da desktop. Tuttavia, l’intenzione di acquisto da smartphone sta crescendo e questo lascia ben sperare sulla futura percentuale di crescita.
Adattare le attività retail ai dispositivi mobili
L’impatto del boom degli smartphone va ben oltre gli acquirenti ed esercita una certa pressione sulle organizzazioni retail in due modalità significative. Prima di tutto, i retailer dovranno progettare e ottimizzare i sistemi in base al nuovo contesto degli acquirenti; in secondo luogo, adattare i sistemi alla realtà logistica della diversità fra i dispositivi. Principalmente, i contenuti vengono creati, condivisi e recensiti adattandoli a computer con schermi di grandi dimensioni, ma tali contenuti vengono poi utilizzati di preferenza su schermi più piccoli e molto diversi.
Dispositivi mobili come primo punto di interazione. Tutti pronti?
L’ultimo capitolo dello studio si apre con una provocazione. Il tempo per concentrarsi sui dispositivi mobili non sta arrivando: è già qui. I retailer che preferiscono ritardare gli investimenti non solo perderanno terreno rispetto alla concorrenza, ma perderanno la gara. Cosa occorre per sbaragliare la concorrenza nel settore del mobile shopping? La risposta, ancora una volta non è univoca, ma Salesforce suggerisce di ottimizzare l’esperienza d’acquisto su mobile browser, nel tentativo di ridurre le complessità. Lato azienda, occorre avviare un’organizzazione davvero capace di inglobare il mobile.

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incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

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spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

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