Autore: Redazione
20/07/2017

ADS: dati sulle copie multiple digitali ancora incompleti

Editori al palo nel recuperare le prove dell’avvenuto download da parte degli utenti finali destinatari come richiede il nuovo regolamento stabilito all’inizio dell’anno

ADS: dati sulle copie multiple digitali ancora incompleti

Articolo a cura di Silvia Antonini e Vittorio Parazzoli
Sarebbe dovuta tornare alla normalità la certificazione delle diffusioni della stampa italiana con la reintroduzione dei dati relativi agli abbonamenti multipli digitali - sospesa dopo quelli di marzo 2016 per quotidiani e settimanali e di febbraio per i mensili - con il rilascio delle rilevazioni relative a maggio 2017 per tutte le tre citate tipologie. Ma così, sostanzialmente, non è stato. Infatti, i dati che ADS ha rilasciato ieri restano incompleti, dato che quasi tutti gli editori, di fatto, non sono stati in grado di fornire, o hanno scelto di non farlo nemmeno relativamente a quelli che avrebbero potuto dare, quelli relativi alle multiple digitali. Il motivo? Gli intermediari, ossia gli operatori attraverso cui parte di questi abbonamenti vengono venduti “in blocco”, non si sono ancora accreditati come da nuovo regolamento rilasciato all’inizio dell’anno. Va ricordato che, perché le copie siano “valide”, è necessario che vengano effettivamente scaricate dall’utente finale, e che questo download sia verificabile. Nel caso delle aziende che hanno acquistato i pacchetti di abbonamenti direttamente dagli editori, questa verifica deve avvenire attraverso conferma dai singoli utenti. A questo proposito, il Sole 24 Ore ha segnalato intoppi derivanti da problemi di privacy, annunciando che per il momento non avrebbe potuto fornire il dato e, anche se ne dichiara 60.000 diffuse così, ha scelto di non inserire nemmeno quelle, poche o tante che fossero, che erano in regola secondo la nuova “normativa” approvata dalla società di cui è presidente Carlo Mandelli. Nel caso in cui, invece, la vendita dei pacchetti avvenga tramite intermediari, questi ultimi devono fornire i dati ma, appunto, previo accreditamento presso ADS. Secondo quanto risulta a DailyMedia, a oggi, nessuno di questi intermediari è ancora accreditato, anche le procedure in un paio di casi sarebbero state avviate. Quindi, i dati restano a tutt’oggi parziali, con la triste considerazione che, al momento, quasi nessuno sembra essere stato in grado finora di dimostrare che le copie multiple digitali precedentemente dichiarate fossero coerenti con il regolamento che ora le legittima come effettivamente e singolarmente attivate. Il nuovo regolamento ha inoltre eliminato su indicazione dell’Antitrust la soglia di prezzo del 30% del costo del cartaceo come limite minimo di prezzo per quelle digitali, e ADS, per la nuova rilevazione, ha adottato due nuove categorie: copie vendute a un prezzo uguale o superiore al 30% del prezzo del cartaceo; copie vendute un prezzo tra il 10% (uguale o maggiore) e il 30%. In pratica, ha introdotto due livelli di rilevanza, con quest’ultima che ha evidentemente un “valore” minore. Tra l’altro, sarebbe interessante capire perché alcune testate che vantavano una certa diffusione attraverso questo canale (e che quindi doveva corrispondere a copie comunque vendute al 30% del prezzo di copertina), ne indichino ora di più sotto questa soglia e una minor quantità in quella più pregiata. Comunque, è anche passato un anno e il sistema di pricing dei singoli editori potrebbe essere cambiato: anche se stiamo parlando di centinaia, al massimo, alcune migliaia di copie. Gli stessi distinguo valgono nel caso delle vendite abbinate (carta e digitale): si considerano copie digitali vendute a un prezzo uguale o superiore al 50% del cartaceo; e copie vendute tra il 10 e il 50%. Il regolamento prevede anche le copie digitali promozionali e in omaggio: singole, multiple o abbinate vendute a prezzi inferiori al 10% del cartaceo, o gratuite. Stante questa situazione, la rilevazione relativa a maggio 2017 vede il Corriere della Sera in testa a quota 330.074 copie, in crescita rispetto allo scorso aprile (301.012). La Repubblica segue con 220.198 copie, in calo rispetto alle 222.281 del mese precedente. La Gazzetta dello Sport si riprende il terzo posto con 199.589 copie contro le 169.397 sempre di aprile. Il Sole 24 Ore scivola dal terzo al quinto posto, ma mette a segno un lieve incremento delle diffusioni, con 187.721 copie contro le 180.403 di aprile. In mezzo, si posiziona la Gazzetta dello Sport del lunedì, con 197.003 copie (169.397 ad aprile). La Stampa segue il Sole a quota 169.173 copie, contro le 170.853 di aprile. Sorrisi e Canzoni Tv è sempre il primo settimanale italiano, a quota 572.259 copie (erano 559.310 ad aprile). Seguono Settimanale DiPiù con 431.963 copie, in crescita rispetto alle 429.289 diffuse ad aprile, Telesette con 373.743 copie (375.957 ad aprile) e due allegati ai quotidiani: IO Donna con 305.728 copie (285.076 ad aprile) e Venerdì di Repubblica, 284.263 copie, con un lieve incremento rispetto alle 284.175 di aprile. Per quanto riguarda, infine i mensili, 50 e più è primo con 283.828 copie contro le 283.212 di aprile. Focus di maggio è il secondo del ranking con 276.124 copie, contro le 280.192 del mese precedente. Al Volante è terzo con 264.333 copie, contro le 291.659 del mese precedente.   Clicca per gli ADS_Quotidiani_maggio. Cleicca per gli ADS_Settimanali_maggio. Clicca per gli ADS_Mensili_maggio.