ABBONATI

L’ad fraud è stato sottostimato: nel 2017 a oltre 16 miliardi di dollari

Autore: Redazione


A confermare l'evidenza è un’indagine commissionata da The&Partnership e m/SIX  ad Adloox, per cui rimane molto da fare per risolvere il problema ad fraud

Di Anna Maria Ciardullo

Un report dal titolo What Happens Next: How to Reverse the Rising Tide of Ad Fraud semplifica le linee guida che l’industry dell’advertising dovrebbe seguire per contrastare il fenomeno dell’ad fraud. Lo studio, commissionato da The&Partnership e m/SIX è stato condotto da Adloox, azienda specializzata in fraud detection, su circa 200 miliardi di bid request quotidiane e 10 miliardi di ad impression al mese per un anno.

L'ad fraud è stato sottostimato: nel 2017 a quota 16,4 miliardi di dollari

Secondo quanto emerso, pare che il costo globale dell’advertising fraud sia stato fino ad oggi significativamente sottostimato. Il dato diffuso in precedenza dall’ANA, infatti, indicava un costo globale per gli advertiser di circa 7 miliardi di dollari globalmente ogni anno. Secondo le stime di Adloox, in realtà, l’impatto dell’ad fraud sugli advertiser ha portato a perdite fino a 12,48 miliardi di dollari nel 2016, ossia circa il 20% dei 66 miliardi di dollari spesi in digital advertising l’anno scorso.

Nel 2017, se la spesa in advertising salirà a poco meno di 80 miliardi di dollari, come previsto da eMarketer e l’ad fraud continuerà ad evolversi alla stessa velocità, il costo potrebbe salire fino a 16,4 miliardi di dollari.

Le dichiarazioni

“Questi risultati dimostrano che c’è ancora molto da fare per proteggere e nutrire il futuro della digital economy - ha dichiarato Johnny Hornby , founder di The&Partnership -. Abbiamo il dovere di agire collettivamente come industry, dalle media agency fino a grandi player come Google e Facebook portando il nostro contributo anche ai governi se necessario”.

Lo stesso continua spiegando come un ottimo lavoro sia già stato fatto da molti, inclusi organismi come ANA, IAB, ISBA e IPA, così come il recente progetto TAG (Trustworthy Accountability Group) negli Stati Uniti e JICWEB (comitato per i Web Standards) in Inghilterra, ma anche come lo stato attuale del fenomeno evidenzi la necessità di muoversi ancora più velocemente.

Maggiore impegno per le agenzie media

Come primo step verso il cambiamento, Horny chiama all’azione le agenzie media, chiedendo loro di “investire tempo, energie e talento per elaborare le migliori strategie e policy possibili volte a proteggere i loro clienti”. La stessa m/SIX media agency di The&Partnership, infatti, sin dalla sua fondazione ha posto un particolare interesse sul tema dell’ad fraud, sviluppando policy che spingessero i suoi clienti a investire in specialisti esterni, verifiche sugli annunci e altri mezzi preventivi.

Alcuni dei clienti che si sono affidati a The&Partnership e Adloox, tra gli altri Vitality, JUST EAT, TalkTalk, Virgin Money e News UK, hanno ridotto la percentuale di frodi dal 12/15% all’1-2% e per alcuni si è raggiunto persino lo 0,4%. Questo dimostra la fattibilità del metodo, e sono già molte le agenzie che hanno intrapreso lo stesso percorso, rifiutandosi di acquistare media per i loro clienti senza un appropriato piano di protezione e policy di verification robuste.

Educare i clienti per combattere l'ad fraud

Ma, naturalmente, le responsabilità non si fermano alle agenzie. Anche i clienti devono essere educati a non scegliere soluzioni cheap nel campo dei digital media e affidarsi a tecnologie di protezione che permettano loro di trarre vantaggi sul lungo periodo. Inoltre, anche le big-platform come Google e Facebook dovrebbero impegnarsi significativamente in iniziative come quelle lanciate da TAG e JICWEBS. 

Gli stessi dovrebbero, inoltre, apporre misure preventive più efficaci per scongiurare la proliferazione di contenuti offensivi o politicamente pericolosi, perché, a precindere dal dibattito su cosa sia giusto pubblicare o meno, senza dubbio, determinati temi non dovrebbero essere in nessun caso oggetto dell’advertising.

OTT, serve una maggiore apertura a terzi

Inoltre è il momento che Google e Facebook smettano di verificare il loro stesso lavoro e aprire i loro walled garden a specialisti e auditor di terze parti per verificare più scrupolosamente, viewability, traffico non umano e i punteggi di brand safety che inviano ai propri clienti. Questo sarebbe un vero punto di svolta nella lotta all’ad fraud.


img
incarichi e gare

Autore: Redazione - 24/04/2024


KFC Italia sceglie KIWI come nuovo partner per la gestione dei social

Si arricchisce di una collaborazione di grande valore il 2024 di KIWI che, a partire da questo mese, è ufficialmente il nuovo partner per la gestione dei canali social di Kentucky Fried Chicken Italia, l’iconica e leggendaria catena di fast food specializzata in pollo fritto. La unit di Uniting Group, scelta da KFC a seguito di una gara, assume l’ownership dei canali Meta (Facebook e Instagram, con l’obiettivo di aprire anche Threads), LinkedIn e TikTok del brand. “La vittoria parte innanzitutto da una ricerca approfondita sul tone of voice. Abbiamo identificato nell’autenticità, nella schiettezza e nella boldness, che da sempre appartengono al brand, degli ottimi punti di partenza per rivolgerci alla GenZ e ai Millennial che sono il pubblico per eccellenza di KFC. Si tratta di un brand unico e amatissimo in tutto il mondo, con un prodotto e degli asset di comunicazione inconfondibili e potenzialità social ancora parzialmente inespresse in Italia”, afferma Andrea Stanich, Direttore Creativo Esecutivo di KIWI, Part of Uniting Group.  La strategia L’attenzione di KIWI sarà molto concentrata sulla crescita e sul coinvolgimento sempre maggiore della community. Anche i lanci, le promo, le aperture, i servizi e le innovazioni tecnologiche saranno comunicate senza perdere di vista l’intrattenimento. Una gestione del community management informale e diretta contribuirà ad alimentare il dialogo quotidiano con gli utenti. “Una parte rilevante del piano social di KFC - prosegue Federica Pasqual, COO di KIWI e Freshhh, Part of Uniting Group - sarà costituita da contenuti video originali agili e veloci, che ci piace definire ‘snackable’. Oggi più che mai è fondamentale affiancare i nostri brand partner intercettando le opportunità di comunicazione e i trend in modo istantaneo; questo, nel day by day, viene facilitato dalla collaborazione con la unit Freshhh, nata inizialmente come spin-off di KIWI, realtà che può contare, dall’ultimo quarter del 2023, su uno spazio produttivo dedicato”.  Dieci anni di pollo fritto in Italia KFC, società del gruppo Yum! Brands, è leader mondiale nel settore dei ristoranti che servono pollo fritto. Nato oltre 70 anni fa e presente in Italia da 10 anni, il brand ha avuto nel nostro Paese una crescita che l’ha portato oggi a 87 ristoranti in 15 regioni, con l’obiettivo di arrivare a 100 locali entro la fine dell’anno. Il gusto unico del pollo fritto di KFC si deve al Colonnello Sanders, fondatore del brand e inventore dell’Original Recipe, la ricetta che contiene un inimitabile mix segreto di erbe e spezie e che ancora oggi viene preparata come una volta nei ristoranti di Kentucky Fried Chicken. “Cercare ogni giorno di costruire una relazione sincera e coinvolgente con il nostro target di riferimento rappresenta uno degli obiettivi principali per i prossimi anni, forse la chiamerei una missione. La GenZ è la nostra audience, vogliamo rivolgerci loro in maniera diretta e convincente - afferma Marzia Farè, Chief Marketing Officer di KFC in Italia -. La scelta dei temi, dei canali, del linguaggio e il tono di voce da adottare diventano pertanto ogni giorno più cruciali; vorremmo esser riconosciuti come contemporanei e autentici e credo che la collaborazione con KIWI possa davvero esser l’occasione giusta per far un passo ulteriore di crescita in questa direzione. Il team KIWI che ci affiancherà è pieno di energia e voglia di fare, abbiamo le premesse migliori per far bene e divertirci”.

LEGGI
img
spot

Autore: V Parazzoli - 09/04/2024


Lorenzo Marini Group firma “Il divino quotidiano” di Amica Chips, con una versione più “rispettosa” in tv e una più trasgressiva sui social

È on air la nuova campagna tv Amica Chips, realizzata, dopo aver vinto la relativa gara, da Lorenzo Marini Group, che propone una comunicazione fuori dagli schemi tradizionali con un linguaggio ironico, forte e trasgressivo, destinato a colpire un target giovane non abituato a messaggi “televisivi tradizionali” ma a stilemi narrativi social. Non a caso, dello spot sono state approntate una versione più “provocante” appunto per i social e una più rispettosa di un target tradizionale per la tv, con planning sempre di Media Club. Il film Le protagoniste dello spot sono delle novizie, riprese in fila sotto al chiostro del monastero mentre si apprestano ad entrare in chiesa. In sottofondo si sente la musica dell’“Ave Maria” di Schubert, eseguita con l’organo che accompagna questo ingresso. Le novizie sono in fila verso l’altare e la prima sta per ricevere la comunione dal prete celebrante…In quel momento si sente il suono della croccantezza della patatina, un “crunch” amplificato in perfetto sincrono con il momento in cui la prima novizia ha ricevuto l’ostia. Le altre in fila, al sentire il “crunch”, sorridono divertite e guardano nella direzione da cui proviene il rumore “appetitoso e goloso” della patatina croccante. La Madre Superiora infatti è seduta in sagrestia e, rilassata in un momento di pausa, sta mangiando con gusto le Amica Chips prendendole da un sacchetto che tiene in mano. Pack shot con le patatine Amica Chips e in super appaiono logo e claim di campagna “Il divino quotidiano”. Obiettivi e target L’obiettivo principale della comunicazione è quello di riaffermare il ruolo da protagonista di Amica Chips in comunicazione, da sempre protagonista di campagne forti e distintive con un tono da leader, per aumentare la percezione del suo valore di marca e consolidare la sua brand awareness. La campagna, che vuole sottolineare l’irresistibilità del prodotto ed esaltare la sua croccantezza superiore, sarà sviluppata con un sistema di comunicazione integrato teso a massimizzare l’impatto e la copertura di un target 18–54 anni, con particolare focus per la parte più giovane (18-35) sui canali digital e social. Un target che, in chiave psicografica viene descritto come composto da persone che nella loro vita ricercano ironia, divertimento e simpatia e che hanno un atteggiamento sociale aperto ed evoluto, con una ricerca continua di uscita dagli schemi convenzionali. Il messaggio vuole esprimere, con forte ironia “british”, un contenuto di prodotto legato al momento dello snack e, attraverso una descrizione iperbolica e provocante, esprimere il valore della croccantezza irresistibile della patatina Amica Chips. Si vuole rappresentare, in modo palese e senza fraintendimenti di tipo religioso, una situazione “chiaramente teatrale e da fiction”, tratta da citazioni del mondo ecclesiastico già abbondantemente trattate nella cinematografia mondiale, nelle rappresentazioni teatrali e nella pubblicità. Lo spot 30” verrà programmato sulle reti Mediaset, Cairo e sulle CTV, oltre che sui canali digitali. Il commento «Le patatine sono una categoria mentale compensativa e divertente – spiega Marini a Dailyonline -.. Hanno bisogno di comunicazioni ironiche, giovani e impattanti. L’area semantica della serietà è noiosa, funziona per prodotti assicurativi o farmaceutici. L’area del divertimento e della giocosità si sposa benissimo invece con questo settore». Credits Direzione creativa: Lorenzo Marini Copywriter: Artemisa Sakaj  Planning strategico e direzione generale: Ezio Campellone Account service: Elma Golloshi Casa di produzione: Film Good Executive producer: Pierangelo Spina Regia: Dario Piana Direttore fotografia: Stefano Morcaldo Producer: Sara Aina Musica: “Ave Maria” di Schubert – esecuzione di Alessandro Magri  

LEGGI

Resta connesso con il nostro network

Vuoi conoscere meglio i nostri prodotti? Indica la tua email per riceverli in promozione gratuita per 1 mese. I dati raccolti non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database a uso esclusivo interno all'azienda.

Inserisci la tua mail

Cliccando “INVIA” acconsenti al trattamento dei dati come indicato nell’informativa sulla privacy