Autore: Redazione
26/01/2017

Cookie, Publicis Media: informazione più consapevole per dati di maggiore qualità

Cristina Ughes, Chief Programmatic Officer - Data, Technology & Innovation Lead di Publicis Media, e Alessio Angiolillo, Managing Director Performics, partecipano all’inchiesta di DailyNet sul tema

Cookie, Publicis Media: informazione più consapevole per dati di maggiore qualità

Prosegue l’inchiesta di DailyNet sul progetto di riforma europeo in materia di tracciamento dei cookie. Dopo IAB Italia, oggi è la volta di Publicis Media, una delle aziende media più importanti tanto sul mercato globale quanto su quello locale. Cristina Ughes, Chief Programmatic Officer - Data, Technology & Innovation Lead di Publicis Media, e Alessio Angiolillo, Managing Director Performics, hanno risposto ad alcune domande.

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Secondo lei questo progetto di riforma avvantaggia soprattutto gli utenti?

Cristina Ughes: Sì, i vantaggi sarebbero proprio per gli utenti. Questi, infatti, potrebbero ricevere più informazioni sull’utilizzo dei propri dati, avendo la possibilità di approfondire la legislazione e sfatare l’opinione sbagliata sull’utilizzo dei cookie, comprendendo meglio le opportunità del dare il consenso: agevolare la visualizzazione dei messaggi con prodotti coerenti e affini ai propri interessi; ed evitare di essere raggiunti da messaggi intrusivi e poco attinenti alle proprie necessità e scelte di navigazione.

Questi vantaggi giustificherebbero l’indebolimento dei sistemi di targeting per fini pubblicitari?

Cristina Ughes: Non tutto il mercato oggi utilizza in maniera massiva i dati disponibili. Ciò è dovuto in gran parte al fatto che la disponibilità di informazioni sul mercato italiano non ha ancora raggiunto un livello sufficientemente qualitativo. Una tendenza sempre più crescente è quella di utilizzare i dati di prima parte, cioè degli advertiser stessi (quelli degli utenti che visitano i loro siti), quindi la legislazione nel suo dettato attuale (soggetto a possibili emendamenti), sosterrebbe l’utilizzo dei dati di prima parte e lo sviluppo più consapevole del mercato.

In un primo momento l’adozione potrebbe causare un abbattimento dei cookie disponibili sul mercato (mancanza di opt in), con riduzione delle possibilità di targettizzazione. Un’adeguata informazione/comunicazione sull’utilizzo dei cookie da parte di istituzioni/player/certificatori/agenzie agli utenti, favorirebbe in un secondo momento la maggiore adozione dell’opt in, e quindi di dati molto più qualitativi.

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Cristina Ughes

Chi sarebbero i più ‘colpiti’ da queste modifiche: editori, operatori dell’ad tech o advertiser?

Cristina Ughes: Tutti in generale, ma in una fase iniziale sicuramente i primi a soffrirne saranno gli editori/provider dati, e subito dopo gli advertiser che avranno meno dati a disposizione (maggiore dispersione). Solo in una seconda fase la disponibilità di dati di maggiore qualità permetterà un’accelerazione dell’utilizzo degli stessi.

Secondo lei la nuova proposta potrebbe avere maggiori ripercussioni su colossi come Facebook e Google, i quali possiedono dati unici, o tutto il settore senza distinzioni?

Alessio Angiolillo: Ovviamente i big player ne soffriranno in maniera più voluminosa, ma la nuova legge avrà ripercussioni su tutto il settore. Sarà necessario predisporre informative per clienti e player in modo da minimizzare le ripercussioni della prima fase (restrizioni all’opt-in).

Cosa farete, voi, in concreto?

Alessio Angiolillo: A questo punto diventa fondamentale sensibilizzare i clienti sull’importanza strategica dei dati di prima parte e sul loro utilizzo.

Per leggere l'articolo precedente con la testimonianza di Daniele Sesini di IAB Italia: clicca qui